nel corso del tempo_locandina
NEL CORSO DEL TEMPO (Im Lauf Der Zeit)
è un film del 1975 diretto da Wim Wenders

TRAMA
Bruno, “king of the road”, un riparatore di proiettori cinematografici che vive sul suo camion, soccorre un uomo, Robert, detto “kamikaze”, che ha tentato uno strano suicidio. Insieme i due vagano per la Repubblica Federale; qualche avventura occasionale, discorsi, silenzi riempiti dal rock, incontri con i gestori delle sale, fino a quando, sul confine tra le due Germanie, i due si separano.
Girato fidandosi molto dell’improvvisazione, il film è una riflessione sulla morte dei padri e su quella del cinema.
 
da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011,
di Paolo Mereghetti, Dalai Editore, Milano, 2010.

NEL CORSO
DEL TEMPO*

regia di Wim Wenders

di Giampaolo Ragnoli


Nella tipografia. Interno notte.

Mezzototale laterale di Ted che cerca le lettere per un titolo in una grande cassetta tipografica. 

Una lampadina sul soffitto illumina la scena.

Mezzototale e lieve movimento di gru. Parte la musica 

(Robert Wyatt, Memories). 


Ted ha inserito nella stampatrice una pagina composta, chiude il coperchio e si alza.

Mezzototale, breve movimento di gru verso l'alto e carrello indietro. 

Ted inserisce un foglio di carta nella stampatrice.

Totale: Ted fa partire la macchina.

Dettaglio del titolo di testa de L'Involucro: Memories.


I know I cannot leave this place
full of memories
Things like the way they knew us
all over town 


We used to walk the streets together

We could be seen

Past shops where people knew us

Yeah, people knew 


I've got to choose between tomorrow

and yesterday

I can't stop to think about

my life, here today 


Maybe I'll find someone to get you

off my mind

Take me away from here

and leave it, leave it all behind 


Memories can hang you up and haunt you

all your life, you know

Get so you cannot stay

and yet cannot go 


I could find out where she's gone

Today I feel so unhappy

Streets seem so empty now

I want you with me 


Ravvicinato di 3/4 di Ted che legge:


“Sulla stessa cassetta c’è un pezzo di Ewan McColl, The Thirty Foot Trailer, sugli zingari, nella versione degli Watersons. McColl dedicò una radio ballad, che poi divenne un disco, The Travelling People, ai nomadi, ai travellers degli anni Sessanta. 
Come sempre usare l’intelligenza, capire, spiegare, far conoscere, dialogare sono gli strumenti più efficaci contro l’ignoranza, la grettezza, la chiusura, l’odio, tutto quello che sta crescendo intorno a noi in una misura che mi preoccupa sempre di più.”

 

The old ways are changing you cannot deny

The day of the traveller's over

There's nowhere to gang and there's nowhere to bide

So farewell to the life of the rover


Goodbye to the tent and the old caravan

Tae the tinker, the rover, the travelling man

And goodbye tae the thirty foot trailer


Farewell tae the cant and the travelling tongue

Farewell tae the Romany talking

The buying, the selling, the old fortune telling

The knock on the door and the hawking


You got to move fast to keep up with the times

For these days a man cannot dander

There's a bylaw to say you maun be on your way

And another to say ye can't wander


Farewell to the blossom and besoms of broom

Farewell tae the creels and the baskets

The folk of today would far rather pay

For a thing that is made oot o plastic


The old ways are passing and soon will be gone

And progress is aye a big factor

Its sent to afflict us and when they evict us

They tow us away wi a tractor


Farewell tae the pony, the cob, and the mare

The reins and the harness are idle

You don't need a strap when you're breaking up scrap

So farewell tae the bit and the bridle


Farewell tae the fields where we've sweated and toiled

At pulling and hauling and lifting

They'll soon have machines and the travelling queens

And their menfolk had better be shifting


Totale frontale di un maggiolino Volkswagen che entra nel paese. 

Mezzototale: Ted con un braccio su un finestrino e gli occhiali scuri siede un po' intontito nell'automobile.


Mezzototale: la MdP riprende frontalmente Ted che scende dalla macchina. 

L'autista, Peter, rimane seduto. Ted rolla una sigaretta, Peter accende la radio:


Blue, songs are like tattoos

You know I’ve been to sea before

Crown and anchor me

Or let me sail away

Hey blue, here is a song for you

Ink on a pin

Underneath the skin

An empty space to fill in

Well there’re so many sinking now

You’ve got to keep thinking

You can make it thru these waves

Acid, booze, and ass

Needles, guns, and grass

Lots of laughs, lots of laughs

Everybody’s saying that hells the hippest way to go

Well I don’t think so

But I’m gonna take a look around it though

Blue, I love you


Blue, here is a shell for you

Inside you’ll hear a sigh

A foggy lullaby

There is your song from me


Ted e Peter si guardano, non dicono nulla. 

Pensano a una notte lontana, passata ad ascoltare Blue (l'album) e a parlare di Susy e di She.

A un tratto Ted ricorda che a una sua festa di compleanno Martha scelse di leggere il testo di Blue.


Forse le donne sono magiche, forse vengono da un altro pianeta. 

Capirsi è sempre (sempre?) stato difficile ma, come scrive Walter Benjamin, “la tradizione degli oppressi ci insegna che lo stato di emergenza in cui viviamo è la regola”.


Mezzototale frontale di Ted che chiude il libro che sta leggendo, accenna un mezzo sorriso e accende.

Totale. Dissolvenza. Schermo nero. Titoli di coda.

Parte la musica.

(David Crosby, I'd Swear There Was Somebody Here

 


 

* Liberamente ispirato alle prime scene del film