Ebbene, in quel momento, egli
sa che questi ricordi non sono
posticci, non sono innestati da qualcheduno, ma rappresentano il suo
autentico passato: egli dimostra nell’oggettivarli di avere
una memoria
– e ne è orgoglioso. Deckard è il suo
testimone ed erede. Egli,
salvandolo, lo ha scelto, conta su di lui. La colomba vola via e con
essa la vita: il messaggio è partito. Roy Batty muore. In
una delle scene più belle della cinematografia moderna, il
replicante Roy si fa emblema delle angosce del genere umano. Rick
resta attonito sotto la pioggia. Va alla ricerca di una spiegazione:
“Io non so
perché mi salvò la
vita… “La mia vita.... “Tutto
ciò che volevano - sembra constatare con meraviglia, - erano
le stesse
risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo, dove vado, quanto mi
resta ancora… Non ho potuto far altro che restar
lì e guardarlo morire.”
Polisemia Di
questo splendido film
ciò che intriga di più,
come scrive giustamente Roy Menarini, è “questo
infinito possibile
rilancio, questa inesauribile scorta di percorsi interpretativi che
sembrano esprimersi coerentemente tutti dall’inizio alla fine
della
pellicola” (Menarini, Torino, 2007). Le suggestioni religiose
o
semplicemente mitiche, ad esempio, abbondano. David Desser in un saggio
molto citato (Desser, Usa,
1984), si concentra
soprattutto sulla figura di Roy Batty visto come una straordinaria
creatura di Dio (Tyrell) da lui destinata a vivere nel suo Eden che
è
poi l’Extra-Mondo. Ma di questa esistenza ai margini egli non
si
accontenta e vuole qualcosa di più, soprattutto vuole delle
risposte
adeguate ai suoi problemi esistenziali. L’arrivo su questa
terra è
paragonabile all’atto di cibarsi della conoscenza del bene e
del male.
Come punizione, egli è precipitato dall’Eden nella
“città degli
Angeli”, una città ormai maledetta che vive sotto
un perenne diluvio
universale con delle vere e proprie fiamme infernali che solcano il suo
cielo plumbeo: il più bello e potente degli angeli che
precipita dal
paradiso dell’extra mondo all’inferno di questo
mondo. In questa
maniera nel film si sarebbero fusi due motivi che sono tipicamente
biblici: la creazione dell’uomo e la rivolta degli angeli
dannati. Roy
Batty come un angelo ribelle uccide il padre, e lo uccide dove egli
vive, in un ambiente che è una specie di ampia e solenne
chiesa
stracolma di candele, muore con una mano trafitta da un chiodo,
pronuncia parole che sono ispirate ad un altro mondo che lui solo
conosce, libera una colomba che ricorda lo spirito santo. Egli stesso
sembra annunciarsi come un messia venuto per trasmettere un messaggio,
ma un messia particolare che ha rinnegato il creatore, che annuncia una
sorta di Vangelo Ateo e che in buona sostanza si propone come
un’immagine rovesciata di Cristo. Su questa stessa falsariga
Eric G.
Wilson nel suo recente e articolato lavoro sul cinema gnostico
interpreta Blade Runner come un tipico esempio di
questo
filone. (Wilson, Usa/Uk, 2006). Anche lui fa di Roy Batty il
protagonista. Egli è l’eroe gnostico la cui
superiorità rispetto a
tutti gli altri (androidi e umani) è indiscussa. Secondo
Wilson egli
possiede un’identità ben costruita e la ferma
consapevolezza di avere
una conoscenza (visione) dei mondi che nessuno ha. Due volte nel film
(di fronte a un cinese che costruisce occhi per i replicanti e a
Deckard prima di morire) si vanta infatti di aver visto con quegli
occhi cose che nessuno era stato mai in grado di vedere. Inoltre,
parafrasando il Paradiso Perduto di John Milton, si
autodefinisce come un angelo caduto. Intraprende una battaglia contro
la prigione materiale che lo condanna ad una morte prematura, uccide il
Demiurgo o mago cabalistico (Tyrell) che lo ha imprigionato in questo
corpo mortale e come il Cristo crocifisso, l’anthropos
caduto,
annuncia la gnosi o le nuove e salvifiche conoscenze. Forse
però, il
richiamo al mito del Golem, (Mathière, Francia, 1988), mito
che ha
attraversato tutta l’evoluzione del mondo occidentale,
è più
euristicamente fruttifero. Il Golem è un essere artificiale
che può
essere creato con particolari accorgimenti da uomini dotati di
particolari poteri.
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