![]() DELL’INCHIESTA
di Carmine Treanni
|
||
![]() | ||
![]() La storia è la seguente: a undici giorni dalle elezioni, il presidente degli USA è accusato di aver molestato una girl scout alla Casa Bianca. Urge deviare altrove l’attenzione dell’opinione pubblica. Per evitare gli effetti negativi dello scandalo, si riunisce immediatamente il comitato di crisi, ed è chiamato in soccorso il super esperto di manipolazione dei media, lo spin doctor Conrad Brean (Robert De Niro). Brean ordina al presidente di prolungare la trasferta in Cina, per cause di salute e imbastisce, con l’aiuto del celebre produttore hollywoodiano Stanley Motss (Dustin Hoffman), il diversivo di una guerra con l’Albania (ma perché l’Albania? “Perché no” risponde Conrad Brean), visto che secondo alcune “autorevoli fonti” (naturalmente false) dei terroristi albanesi avrebbero sbarcato delle bombe atomiche in Canada per oltrepassare più facilmente il vicino confine con gli States. Il gioco è fatto e tutta l’America crede di essere minacciata dall’Albania, che poi non è neanche dotata dell’atomica, ma lo sanno solo gli esperti della CIA che hanno il rapporto dei satelliti e sostengono il candidato avversario del presidente, il senatore Neal. I comuni cittadini, intanto, ascoltano i grossi network che fanno da grancassa alla versione di Brean. ![]() Il film di Levinson precede di poco la notizia dello scandalo Clinton-Lewinsky. Come dire: la fantasia supera la realtà. Ma questi due fatti – uno di fiction ed uno reale – hanno messo in luce un tema già caro alla fantascienza più dirompente e satirica: la simulazione. Nel film un evento di cronaca viene simulato, viene dato in pasto al pubblico spacciandolo per vero. Siamo lontani insomma dai tempi del WaterGate, lo scandalo politico scoppiato sempre negli Stati Uniti nel 1972, che portò alla richiesta di impeachment e, poi, alle dimissioni del Presidente Nixon. | ||
![]() |
(1) [2] [3] [4] [5] [6] | |
|
![]() |
![]() |
![]() |