Winston Smith e Guy Montag, eroi nei regni della distopia di Simona Vitale
|
||
Se in Fahrenheit 451 la cultura libresca è messa al bando, con la relativa conseguenza di gettare i soggetti nell’oblio, in 1984 gli
eventi che riguardano il passato e l’attualità vengono continuamente
rimescolati in un calderone di notizie contrastanti che, analogamente,
impediscono il sedimentarsi di una memoria storica.
In entrambi i romanzi gli uomini vivono in uno stato di esaltata ignoranza che implicitamente condurrebbe all’inibizione del pensiero autonomo e alla conseguente omologazione sociale. In ambedue le opere, i protagonisti lavorano inconsapevolmente alla demolizione della conoscenza: Montag ha di fatto il compito di bruciare i libri, detentori dell’infelicità, mentre Winston è addetto a cambiare le notizie che appariranno sui giornali, contribuendo così all’ammontare di caos informativo in cui vive. Le società di Fahrenheit 451 e di 1984 sono collocate in un futuro imprecisato dove vige un regime totalitario (meno visibile nel primo che nel secondo). Alla soppressione della libertà di pensiero e all’inibizione delle emozioni si associa poi una cultura videoschermica diffusa, interattiva e pervasiva rappresentata in primis da “Il Grande Fratello” orwelliano e dal programma televisivo “La Grande famiglia” inventato da Bradbury. “Il Grande Fratello” preannuncia l’era dell’all eye seeing (l’occhio che tutto vede) della diffusione delle telecamere, del voyeurismo postmoderno e delle minacce alla privacy. “La Grande Famiglia” (la trasmissione televisiva a cui partecipa da casa la moglie di Montag) invece prefigura un futuro dove l’intrattenimento leggero ed un consumo mediale spensierato prenderanno il posto di un consumo mediatico attento e consapevole. Il processo di autocoscienza del sé viene penalizzato in 1984 dalla religione laica del culto del Grande Fratello, verso cui tendono tutte le attenzioni degli individui, e nella distrazione di massa in Fahrenheit 451, grazie agli effimeri programmi televisivi che tengono alla larga dall’impegno e dalla partecipazione ai temi sociali. Montag e Winston, seppur diversi, saranno accomunati dallo stesso cammino verso l’autoconsapevolezza e la ribellione al sistema. La trasgressione delle norme sociali avverrà in entrambi i casi per via emozionale e non logica, con l’ingresso nelle vite dei protagonisti di una donna (Clarisse nel primo caso, Julia nel secondo). |
||
[1] (2) | ||
|