UN’INCHIESTA SULLA SPARIZIONE DELL’INCHIESTA di Carmine Treanni
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Ancora, Grasso ha così descritto Enzo Biagi, uno
dei grandi del nostro giornalismo, considerato il maestro di un
giornalismo d’altri tempi, quando era l’inchiesta
lo strumento principale del mestiere: “Dagli esordi
televisivi fino agli anni recenti, segnati dal trionfo del giornalismo
spettacolo, Biagi si è sempre ostinato a proporre lo
spettacolo del giornalismo”. Una descrizione che rende omaggio a Biagi, ma anche ad un modo
di fare giornalismo che se non sta scomparendo, comincia a segnare il
passo a tutto vantaggio del giornalismo spettacolo. Il
varietà ha invaso le news. Prendiamo ad esempio una
trasmissione come Porta a porta condotta da Bruno
Vespa. Già la sigla ci annuncia lo spettacolo sulle musiche
della colonna sonora del film Via col vento.
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Intervento di Loredana Bertè in difesa del manager dello spettacolo Lele Mora in una puntata di Porta a Porta |
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Accanto al politico di turno o all’esperto, nel talk show di
Raiuno fanno capolino attrici e soubrette (con relative gambe in
mostra) che non disdegnano di dire la loro su una notizia oggetto di
discussione o di dichiarare la propria simpatia per questo o quel
politico. Ma Porta a porta non è il solo
esempio di spettacolarizzazione delle informazioni. La vita
in diretta, su Raidue, il rotocalco di Canale 5 Verissimo,
passano senza nessun timore da un servizio su un omicidio al gossip
più scatenato. Per legittimare il tutto si “usano” i giornalisti dei telegiornali. Il meccanismo è molto semplice: si prende un mezzo-busto di un Tg e lo si mette alla guida di un programma in cui ai balletti e alle canzoni tipiche del varietà si alternano servizi giornalistici come quelli che si vedono nei telegiornali). | ||
Servizio di La Vita in Diretta su Stefania, la modella che vuole diventare una star. |
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Alberto Castagna è stato uno
dei primi a lasciare la poltrona del Tg2 per diventare
conduttore-presentatore. Così come, oggi, Michele Cocuzza
– anch’egli anchorman del telegiornale di Raidue -
è il conduttore di La vita in diretta,
format di successo a metà strada tra intrattenimento puro e
informazione.
La spettacolarizzazione dell’informazione, a cominciare dai Tg, è un fenomeno nato più o meno alla metà degli anni Novanta. Tutto è iniziato però sulla carta stampata. Titoli sempre più forzati e allarmanti, foto grandi e a colori. La notizia si allarga a dismisura sulle prime pagine dei giornali, usando tutto lo spazio che il giornalista gli concede. L’obiettivo (evidentemente sbagliato) era quello d’inseguire la televisione. Ma in Tv la notizia scorre lungo l’asse del tempo. Si deve tenere desta l’attenzione del telespettatore. E allora ritmo e brevità sono le regole fondamentali di chi fa informazione sul piccolo schermo. Tutto, anche le notizie, dunque, devono diventare story, devono appassionare chi guarda il programma. Questo “sceneggiare la cronaca”, come ha descritto il fenomeno la sociologa Milly Buonanno, ha ovviamente due direzioni: una notizia viene trasmessa come se si trattasse di una fiction, le fiction sono sempre di più tratte da fatti (molto spesso drammatici) realmente accaduti. Tutto ciò è coinciso anche con la “morte” dell’inchiesta, un genere giornalistico che sia sui giornali che in Tv ha sempre trovato un suo spazio ben definito. In un qualsiasi manuale di giornalismo alla parola inchiesta possiamo leggere una definizione più o meno di questo tipo: una serie di servizi con particolari indagini su situazioni, fatti o problemi con unità di argomento. Ovviamente le inchieste si dipanano in più puntate proprio per dare spazio all’approfondimento. Molti osservatori del mondo dei mass-media, a cominciare dagli stessi giornalisti, sostengono che oggi l’inchiesta è ormai scomparsa dalle pagine dei giornali. Il motivo è da un lato il sempre meno spazio disponibile sui quotidiani e sugli altri giornali, dall’altro il giornalismo moderno che ha nella brevità e nel ritmo due tratti irrinunciabili. I quotidiani, poi, nel loro inseguire la televisione, scimmiottano il piccolo schermo attraverso grandi foto e titoli, ma anche spettegolando sui protagonisti e personaggi del gossip televisivo. |
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