Un numero speciale, una donna fuori dal comune e una dozzina di cartoline
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[LONDRA]
di Erika Dagnino
Ma nei paraggi c’è un’altra casetta di legno, chiamata la Casa Sperduta, e a quel punto dovete solo dire che vi siete persi e l’uomo vi troverà. (ibidem, p.45). Non c’è cosa al mondo che sappia giocare e divertirsi quanto una foglia caduta. (ibidem, p.45). Da questo sentiero un viottolo chiamato Pollice dello Zigolo, perché è proprio lungo un pollice, conduce alla Stradina dei Picnic, dove ci sono veri e propri bollitori per fare il tè, ed è possibile che vi cada un fiore di castagno dentro la tazza mentre state bevendo. (ibidem, p.47). Quanto al nido è molto triste: è tutto bianco e il modo in cui l’abbiamo trovato è straordinario. (ibidem, p.57). Immettendo nel tempo del tutto è possibile, nel territorio fiabesco attraversato da sentieri, con pozzi e laghi e isole, entro il Grand Tour dei Giardini. Tra l’onirico, il fantastico, il reale e la naturale sensazione di qualcosa di sospeso, perduto, consegna di smarrimento e di possibilità giocosa e al tempo stesso tragica. La ragione è che era scappato dalla condizione di essere umano quando aveva sette giorni; fuggì dalla finestra e se ne tornò volando ai Giardini di Kensington. (ibidem, p.63).
— Barrie J.M.,
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