TRAIETTORIE PORNOGRAFICHE ATTRAVERSO IL CONFINE VIRTUALE/REALE di Gaia (Maqi) Giuliani |
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N el film franco-belga del 2000 Thomas est amoureux di Pierre-Paul Renders un ragazzo di 32 anni affetto da agorafobia che ha come unico intermediario con il mondo esterno il proprio computer, decide di affidarsi su consiglio del proprio psichiatra ad un’agenzia
(dal nome significativo, Globale) di entrêneuses virtuali. Tra le varie “amiche” reali dei suoi rapporti virtuali, Thomas sceglie una partner-ologramma, virtuale nel virtuale, con cui la dimensione reale di un corpo che oltre lo schermo è carne e ossa viene completamente espunta.
La scelta di porre al centro della narrazione di un preciso momento storico del rapporto tra società (occidentale) e tecnologie virtuali un protagonista agorafobico poteva essere letta come l’estremizzazione della tensione tra le due sfere al
fine della messa in risalto di una fuga dal reale nel virtuale dettata dalla necessità o dalla volontà di ridurre – o, perfino, di espungere definitivamente – l’aspetto ansiogeno, ossia il contatto reale, insito
nel rapporto con l’alterità. La dimensione del
reale viene dunque fatta coincidere, mediante l’ottica particolare del protagonista, con la dimensione del caos, della paura cagionata dal senso di accerchiamento, di perdita dei punti di riferimento e del controllo degli individui sulla realtà e sui corpi degli Altri. In tal senso vi
è un rimando, implicito, ai dibattiti sulla progressiva articolazione e differenziazione della società postmoderna e dunque sulla perdita dell’identità culturale (moderna e occidentale) di fronte all’insorgere
di istanze e modi di vita non immediatamente codificabili ed
appropriabili (si pensi al dibattito sull’alterità
culturale e le forme di razzismo e xenofobia sviluppatosi tra la fine degli anni Ottanta la fine degli anni Novanta). La scelta di Thomas è la scelta di quello che venne definito “l’esodo nel virtuale”, strumento questo, più che di moltiplicazione delle relazioni sociali, di sclerotizzazione delle stesse e della loro riduzione a scambi inoffensivi. | ||
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