SE UNA NOTTE DELL’INVERNO 1968 UN VIAGGIATORE
di Gennaro Fucile | ||
Yesterday… quando i Beatles provarono il retail e stonarono clamorosamente La moda, ecco uno dei grandi vincitori. E dire che sul piano commerciale le nuove culture erano partite malissimo, gestendo con poca esperienza quel Moloch contemporaneo chiamato brand. La storia è gustosa, e anche se in breve val la pena ricordarla. È la storia del flop commerciale capitato nel 1968 ai quattro giovanotti di Liverpool “più famosi di Gesù Cristo”, come dichiarò uno di loro in una celebre quanto contestata conferenza stampa (prima o poi li abbandoneremo, ma è il pegno per aver preso in prestito il sottomarino). La storia del flop delle società della Apple Corps Ltd, azienda di proprietà di questi quattro musicisti di Liverpool, John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, in arte noti come The Beatles. La storia inizia proprio all’alba del 1968. I quattro lasciano la Parlophone (della Emi, che si occuperà “solo” di distribuire la nuova label), fondano una propria casa discografica, la Apple e lanciano altre attività collaterali, la Apple Elettronics, la Apple Tailoring e uno store Apple, aperto a Londra nel West End, a Baker Street. Un negozio di abbigliamento che propone in esclusiva abiti disegnati da un team olandese di hippies denominato The Fool. Abbigliamento in perfetto stile psichedelico secondo i canoni dell’epoca, sgargianti, flower power, si arriva a lambire il cattivo gusto. Sembrava tutto in regola per fare della Apple un impero, invece… la società fece fiasco, solo l’etichetta discografica accompagnò The Beatles fino allo scioglimento (e tra i successi c’è proprio Those Were The Days). Il resto chiuse dopo neanche otto mesi. In una mattina di fine luglio del 1968, i quattro passarono per Baker Street, presero qualcosa dallo store e poi decisero di regalare tutto. Una giornata di ordinaria follia a Londra, con una ressa gigantesca per arraffare tutto l’arraffabile. Non restò niente, come dopo il passaggio degli Unni. Come si arrivò a un simile fallimento? In termini di solo management, per due motivi: acquisti scriteriati e furti a ripetizione. Quello che però mancò fu una corretta politica di branding. Il negozio vendeva come Apple, mentre avrebbe dovuto far leva sulla marca The Beatles, che fino a quel momento aveva trasformato qualsiasi cosa in oro e che avrebbe continuato a farlo fino ad oggi. Insomma, Apple era una marca parvenue e non fece presa sul pubblico. Quando uscì poco dopo il doppio album bianco con la sola scritta The Beatles le cose ripresero ad andare per il verso giusto, anche se ormai la storia volgeva al termine. Set The Controls For The Heart Of The Sun Torniamo al temponauta in visita ai nostri tempi. Scoperta la volatilizzazione dello store Fiorucci, ritorna nel sottomarino e riaccende la televisione. Assiste a scontri di piazza, un senso di deja vu, opposte fazioni si scontrano, intervengono le forze dell’ordine, slogan, striscioni, bastoni, sassi, caschi, molotov, grande è il disordine sotto… lo stadio, o dentro, oppure intorno. Eppure i segni sono gli stessi… Altra conferma: non significano più nulla. L’attività manipolatoria è sempre la stessa, in azione nella moda, nel consumo, nella violenza e nei suoi doppi televisivi. Estetiche della pace e rituali della guerra. È sul punto di tornare indietro, bel dramma, si sa, è proibito interferire nel tempo, potrebbe condurre a paradossi catastrofici ma è anche vero che ritornare nel 1968 dopo aver visto il mondo quarant’anni dopo è condizione insostenibile. Che fare? (al viaggiatore viene automatico l’interrogativo di Nikolaj Černyševskij che Lenin fece suo). Forse riguardando meglio può esserci una via d’uscita al dramma esistenziale che lo ha stretto in una morsa inesorabile. Intanto arriva un interruzione pubblicitaria e qui tutti i peggiori incubi si trasformano in realtà. Visioni degne della tradizione surrealista, dell’optical e dei cartoon, del lisergico e del fantascientifico, luoghi incantati, astratti, concettuali, un’esplosione di colori, di metamorfosi, avvolte nell’intero catalogo delle figure retoriche, con tonnellate di pastiches e calembour linguistici. Metafore e metonimie a bizzeffe. Polisemia a tutto spiano. Scorge anche una pubblicità dell’auto Megane della Renault (sì quella Renault in cui nel Maggio batteva un cuore insurrezionale) raffigurante Che Guevara con il basco allacciato… gira solo in Sudafrica, ma lui ha una macchina del tempo, vedere in altri luoghi è un gioco da ragazzi, e poi la musica, All Along The Watchtower (Jimy Hendrix), Aquarius (dallo spettacolo Hair), Suzanne (Leonard Cohen), The Pusher (Steppenwolf), Happy Together (Turtles), l’elenco è lungo, è la colonna sonora di un’epoca. Il viaggiatore è incantato, non lo sa ma ascolta anche brani che usciranno di lì a poco (rispetto alla sua cronologia), come Here Comes The Sun (per l’ultima volta ancora i Beatles). Prossimo ormai al corto circuito mentale, all’improvviso intuisce la verità, capisce che il paradosso temporale è già avvenuto, la sua presenza ha interferito con il maestoso scorrere del tempo e lui non dovrà fare altro che rientrare nel suo tempo e vivere normalmente, dimenticando questa visione (incubo?). Ora è più sereno, è pronto a rimettersi in viaggio. Porterà con sé il grande segreto e forse la storia avrà un altro svolgimento. La rivoluzione non è un pranzo di gala, occorre sapersi sacrificare. Riparte in compagnia di illusioni e paradossi. Piuttosto stonato accenna una strofa: Così facciamo tutti una vita comoda | ||
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LETTURE
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AA.VV. Le radici del sessantotto, Baldini & Castoldi, 2003 Baudrillard J. Il sistema degli oggetti, Bompiani, Milano, 1972 Baudrillard J. La
società Baudrillard J. Il
sogno della merce (a cura di Vanni Codeluppi), Jean Baudrillard J. La trasparenza del male, SugarCo, Milano, 1991 Jean Baudrillard J. All’ombra |
Baumann Z. Modernità liquida, Laterza, Bari, 2005 Baumann Z. Lavoro,
consumismo Baumann Z. Homo Consumens, Erickson, Trento, 2007 Bermaun P. Sessantotto. Burruoghs W.S. La morbida macchina, Adelphi, Milano, 2003 | Calvesi M. Avanguardia di massa, Feltrinelli, Milano 1978 Carrera A. Musica e pubblico giovanile, Milano, 1980 Debord G. La
Società Dick, P.K.Ubik, Hoffman A. Lsd, |
Kurlansky M. 1968, Maffi M. La
Cultura underground. Vol. 1: Dai beats agli hippies. Sladek J. Il sistema riproduttivo, Sellerio, Palermo, 1995 Spinrad N. Jack Barron e l’eternità, Fanucci, Roma, 2002 Vaneigem R. |
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ASCOLTI
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AA.VV., Love Is The Song AA.VV. White
Bicicles Al Kooper/Mike Bloonfield/ Frank Zappa And The Mothers |
Iron Butterfly In-A-Gadda-Da-Vida, Miles Davis The
Complete Pink Floyd, A
Saucerful (The White Album), Capitol/EMI, 1990 |
The Beatles 1, Capitol/EMI, 2000 The Beatles Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band, Capitol/EMI, 1990 The Cream Wheels Of Fire, Polygram, 1990 The Doors In Concert, Elektra/Wea, 1991 The Jimi Hendrix Experience, Electric Ladyland, Experience Hendrix, 1997 |
The Rolling Stones Singles Collection: The London Year, London 2001 The United States Of America, The United States Of America, Sundazed, 2004 The Velvet Underground & Nico, The Velvet Underground & Nico, Polydor, 1996 The Who My Generation,MCA, 2002 |
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VISIONI
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AA.VV. Pop Art, AA.VV. PARADISE
NOW: Altman R. The
Sixties, |
Bertolucci B. The Dreamers. Dunning G./The Beatles Yellow Submarine, 20th Century Fox, 2004 | Godard J-L. One Plus One, Sympathy
for The Devil , Hangman S. Fragole e sangue Hopper D. Easy Rider, Sony Pictures Home Entertainment |
Scorsese M. No Direction Home. Bob Dylan, Paramount Home Entertainment, 2008 Rado J./Ragni G./MacDermot
G. Hair - The American Tribal |
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