LE DUEMILA E UNO ODISSEE DELLA CULTURA GIOVANILE
di Carmine Treanni | ||
Il monolito, sostiene il dottor Floyd nel film, è un “gravissimo potenziale di shock culturale e di disorientamento sociale”. E tale fu anche per il mondo, quello adulto, quello delle famiglie, innanzitutto, dalle quali i giovani di allora presero ben presto le distanza. La società dei Sessanta è ancora pienamente fordista, in cui il capitale per un verso e la fabbrica per un altro sono i due fulcri centrali del sistema produttivo. I giovani prendono le distanze da tutto questo anche perché sono in qualche modo esclusi dal mondo produttivo, come sottolinea il sociologo Francesco Alberoni: Questa cultura e il modo di vita che ad essa corrisponde, si costituisce in antagonismo rispetto ai valori dell'organizzazione professionale e produttiva, e la cosa può essere spiegabile col fatto che questa cultura è quella di gente strutturalmente estranea, esclusa dal sistema professionale e produttivo9.Nella terza parte del film (“18 mesi dopo: Missione Giove”), la scena si sposta sull’astronave Discovery, in viaggio verso Giove. A bordo ci sono cinque astronauti: tre ibernati e due che sovrintendono le operazioni di bordo, coadiuvati da HAL 9000, un supercomputer dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo. Ad HAL è stato, però, impartito un ordine che viene tenuto segreto ai due astronauti, ordine che è in contrasto con il fatto che il supercomputer è stato anche "programmato" per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati e informazioni. Quando l’astronave è quasi arrivata nell’orbita di Giove, il conflitto di programmazione di HAL si manifesta drammaticamente: per non entrare in stallo, l’intelligenza artificiale decide di uccidere gli astronauti. Solo Bowman riesce a sopravvivere ed a riprendere il controllo dell’astronave, disabilitando il calcolatore. Al termine di quest’ultima operazione, inaspettatamente HAL avvia la riproduzione di un filmato pre-registrato, nel quale il dr. Floyd rivela i veri scopi della missione all'equipaggio: esplorare la zona dove si è indirizzato il segnale radio che il monolito lunare aveva emesso. 2001: Odissea nello spazio, come già annuncia il titolo stesso, è anche – e forse soprattutto – un viaggio, un’odissea. Un viaggio verso l’ignoto, un esplorazione di qualcosa di ignoto che nel film non può essere rivelato neanche agli esploratori-astronauti. Solo HAL 9000, il supercalcolatore, è a conoscenza del vero obiettivo della missione ed è pertanto l’unico a detenere la verità. È la storia del viaggio dell’uomo, dalla primordiale evoluzione da uomo-scimmia ad homo sapiens, fino alla forma finale del feto. Un viaggio è stato anche la costante del “1968”, un viaggio verso l’esplorazione di nuove frontiere, non più fisiche ed intese come territori (come il mito del vecchio West), ma soprattutto mentali. La controcultura coinvolge, oltre agli studenti, coloro che rompono sia con gli studi che con la vita professionale. La costante è rappresentata dalla "strada" (il mito di una vita in viaggio, sulla strada) e dal misticismo orientale; i primi ispirati dagli scrittori della beat generation (su tutti Jack Kerouac con il suo On the Road10), mentre i secondi formano comunità marginali, soprattutto in California. I giovani, per la prima volta, intraprendono un viaggio nei meandri della loro mente, l’esplorazione del proprio io più recondito, attraverso nuovi mezzi più sofisticati: è il tempo delle droghe sintetiche come viatico per la conoscenza di nuove esperienze. Un mito che tiene tutto insieme è quello dell’Lsd, nato nel 1964 quando iniziano le pubblicazioni divulgative di Timothy Leary, la droga sintetica (realizzata un ventennio prima nei laboratori di una multinazionale svizzera della chimica) presentata come catalizzatrice di una ennesima nuova frontiera, mentale e psichica, in grado di aprire sterminati territori – una retorica, negli Stati Uniti, tutt’altro che nuova, e forse proprio per questa capace di trovare un posto nell’immaginario11.E questo ci porta anche all’ultima parte del film di Kubrick. | ||
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