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Ha miscelato frammenti di storie spaziali e ricordi personali, cronache di regni fantastici e richieste di prestiti di denaro, miseria e nobiltà. Ha adoperato la scrittura per porsi al riparo dalla morte sociale, la follia. Si è difeso dalla morte biologica, utilizzando un elisir di lunga vita chiamato memoria. Tutto risuona contemporaneamente.
Il dj della memoria Anche Nanof ha lavorato campionando, agendo come un dj della memoria e la sua banca dati siamo noi. Il risultato è inudibile senza il ricorso al terzo orecchio, alle corde dell'anima, se non si è disposti ad esplorare con semplicità, come lo stalker dell'omonimo film di Andrej Tarkovskij, la guida pura di cuore, cui è consentito entrare nella zona proibita. In questa rincorsa è impossibile non pensare al monolite di 2001, Odissea nello spazio, al vano inseguimento degli uomini nella storia e nel cosmo, dalla preistoria al Duemila, dalla Terra all'esterno del sistema solare. Il graffito è il monolite dello spazio interiore. A noi, principianti stalker, non resta che continuare a cercare l'ingresso. *Nel testo si parla sempre di graffito, per comodità e abitudine, includendovi il secondo graffito su balaustra, le cartoline e gli ultimi lavori su fogli di quaderno.
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