La tartaruga più veloce della luce
di
Gennaro Fucile

 


Il sistema telepatico è la comunità di cui è membro attivo il signor Nanof. Dalle sue telestazioni  perennemente in collegamento telepatico  pervengono notizie che paiono strane, ma che sono vere.  Il signor Nanof, qui è evidente, conosce la materia: la science fiction cambia pelle, ma non perde il sense of wonder, piuttosto lo dilata.

A questo punto, infatti, la scienza per così dire "pesante" è alle spalle. Dopo l'apocalisse nucleare le nuove scienze sono l'alchimia, la magia, il campo dell'esoterico che i lumi francesi si erano illusi di aver spazzato via. Telepati e nuovi stregoni ecco la fantascienza che dagli anni Cinquanta prende piede nelle storie di gente come Edgar Pangborn, e prosegue  agli anni Settanta con autori come Samuel Delany.

Il signor Nanof, alieno, mutante, telepate possiede, inoltre un gran senso pratico. Sul nostro pianeta l'ambiente è ostile, egli è guardato a vista, la fraternità tra le razze del cosmo è di la da venire, E.T. non è ancora sorto nelle nostre coscienze, piuttosto è quasi certo ormai che dietro ogni non terrestre, o meglio non umano sia celato un comunista.

Che fare?

Spazio ad altri tempi
Il signor Nanof, quando l'aria si fa pesante scivola in un universo parallelo, l'altro grande spazio della fantascienza. Dopo lo spazio esterno, quello "laterale" che differisce magari di un dettaglio dal nostro, ma proprio per questo, nel gioco combinatorio che ne risulta, completamente diverso. I mondi alternativi del signor Nanof non hanno nulla da invidiare alle ucronie che la fantascienza più matura di autori come P.K. Dick ci ha proposto in romanzi come la Svastica sul sole (o, in nuova traduzione, L’uomo nell’alto castello) descrivendo un mondo in cui le potenze dell'Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e si spartiscono il mondo, preparandosi a un regolamento di conti davvero finale. Anche il signor Nanof disegna geopolitiche possibili altrove: la Spagna è buddista di religione ed ha acquistato la Grecia e l'Albania, le nuove colonie prussiane sono Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco.

A questo punto è però legittimo un sospetto: ma il signor Nanof è davvero un alieno, un mutante, un telepate, un visitatore di universi paralleli? I matti, è noto, hanno l'ingrato compito di dirci come in realtà stanno le cose, o più precisamente come non stanno bene di salute le cose. In passato questo è stato reso nella sua più compiuta espressione dal fool shakespeariano, ma gli esempi sono innumerevoli. Sarà un po' romantico, però la saggezza del folle è difficile confutarla. Dunque quale verità ultima ci sta confidando il signor Nanof in questa sua esperienza, estrema come quelle dei santi di una volta? Di verità parziali ce ne ha raccontate: la malattia mentale è La Cosa che alberga dentro ognuno di noi; gli strumenti tradizionali del comunicare sbarre della gabbia in cui ognuno di noi alberga; il movimento che abolisce lo stato di cose presenti, la mutazione permanente, è la vita stessa; il gioco combinatorio nel microcosmo del DNA è il medesimo nel macrocosmo a n dimensioni. Ma il sospetto che ci sia altro è forte e "romanticamente" fondato. Cerchiamo ancora tra le pagine del nostro testo - questa singolare storia della fantascienza -, per fare conoscenza con i Fabbricanti di universi di P.J. Farmer.         

 

 

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