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A questo punto, infatti, la scienza per così dire "pesante" è alle spalle. Dopo l'apocalisse nucleare le nuove scienze sono l'alchimia, la magia, il campo dell'esoterico che i lumi francesi si erano illusi di aver spazzato via. Telepati e nuovi stregoni ecco la fantascienza che dagli anni Cinquanta prende piede nelle storie di gente come Edgar Pangborn, e prosegue agli anni Settanta con autori come Samuel Delany. Il signor Nanof, alieno, mutante, telepate possiede, inoltre un gran senso pratico. Sul nostro pianeta l'ambiente è ostile, egli è guardato a vista, la fraternità tra le razze del cosmo è di la da venire, E.T. non è ancora sorto nelle nostre coscienze, piuttosto è quasi certo ormai che dietro ogni non terrestre, o meglio non umano sia celato un comunista. Che fare?
Spazio ad altri
tempi A questo punto è però legittimo un sospetto: ma il signor Nanof è davvero un alieno, un mutante, un telepate, un visitatore di universi paralleli? I matti, è noto, hanno l'ingrato compito di dirci come in realtà stanno le cose, o più precisamente come non stanno bene di salute le cose. In passato questo è stato reso nella sua più compiuta espressione dal fool shakespeariano, ma gli esempi sono innumerevoli. Sarà un po' romantico, però la saggezza del folle è difficile confutarla. Dunque quale verità ultima ci sta confidando il signor Nanof in questa sua esperienza, estrema come quelle dei santi di una volta? Di verità parziali ce ne ha raccontate: la malattia mentale è La Cosa che alberga dentro ognuno di noi; gli strumenti tradizionali del comunicare sbarre della gabbia in cui ognuno di noi alberga; il movimento che abolisce lo stato di cose presenti, la mutazione permanente, è la vita stessa; il gioco combinatorio nel microcosmo del DNA è il medesimo nel macrocosmo a n dimensioni. Ma il sospetto che ci sia altro è forte e "romanticamente" fondato. Cerchiamo ancora tra le pagine del nostro testo - questa singolare storia della fantascienza -, per fare conoscenza con i Fabbricanti di universi di P.J. Farmer.
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