Philip
José Farmer, scribacchino ingegnoso di pulp (science) fiction |
di Gennaro Fucile | |
Il terzo eroe di questa saga, Denny, aveva come teatro per le sue
operazioni le Hawaii, dove intratteneva turisti. Sua la versione di
quello che divenne l’inno di tutta la scena, Quiet
Village, che però era un brano di Les Baxter. La
versione di Denny nacque – narrano sempre le leggende
più o meno veritiere – perché, durante
un’esecuzione nel locale dove si esibiva con il suo combo, il
pubblico apprezzò molto l’effetto speciale,
involontario, procurato dal gracidio delle rane proveniente da un
vicino stagno. Il giorno dopo i musicisti si presentarono con
fischietti, richiami per gli uccelli e strumenti esotici, certi di
poter contare anche sul gracchiare delle rane. Fu un successo e da
lì nacque l’idea di insaporire con suoni alieni di
questo tipo brani come Quiet Village, hit poi
contenuto nel primo album di Denny datato del 1957, Exotica.
La copertina dell’album poi è il segno di
un’epoca, con una misteriosa e seducente fanciulla e per
cornice una tendina di bambù. In realtà, la
ragazza era più che occidentale, una modella, Sandy Warner,
con anche una modesta carriera di attrice. La si ricorda in un paio di
episodi di Ai confini della realtà e in
uno di Perry Mason. Realizzò una dozzina
di copertine per Martin Denny e finì per essere ribattezzata
Miss Exotica. Per tutti gli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta
queste strane musiche che sembravano provenire da mondi lontani,
perduti e comunque misteriosi, impazzarono ovunque, avvolgendo
l’intero pianeta, diffondendosi via via che si sviluppavano
anche strumenti di riproduzione sonora più sofisticati,
culminanti con l’avvento dello stereo, o strumenti proto
elettronici come l’ondioline. Di entrambi se ne fece alfiere
un altro fabbricante di questi universi musicali, il pianista e
direttore d’orchestra Juan Garcia Esquivel, che
già nel 1956 pubblicava un eloquente Other Worlds,
Other Sounds. Sono gli stessi anni che vedono nascere il
progetto dell’Arkestra di Sun Ra che, arrivato da Saturno,
inizia a tracciare da Chicago rotte che collegano l’Africa e
le stelle. Farmer non era all’oscuro di tutto questo, essendo
come tutti fruitore di quelle che allora erano nuove musiche:
ascoltatore attento, ne raccoglieva le atmosfere e le ricambiava nelle
sue storie, che spostavano i confini del genere. Il genere non
sparì all’improvviso come i dinosauri, ma si
estinse ugualmente in tempi brevissimi. Il meteorite in questione che
si schiantò sul pianeta si chiamerà The Beatles ed ebbe un
impatto catastrofico: segnava il cambio della guardia tra una
generazione e un’altra. Diversi indizi, però,
inducono a sospettare che il tutto sia una vicenda, un capitolo del Wold
Newton. Riprendiamo il Diario segreto di Phileas
Fogg e annotiamo che, nel capitolo XIV del Tour,
Passepartout, il fido compagno di Fogg si reca in un negozio
dall’insegna sospetta: Farmer & Co. Che cosa accade
all’interno del negozio? Mistero. Altro
dettaglio da considerare: il Reform Club (dove si scommise
sull’impresa del giro del mondo) si trova in Savile Row.
Curioso, cinque anni prima dell’uscita del Diario segreto, in
quella strada, aprono gli uffici della società Apple. I
titolari sono quattro e vengono da Liverpool: John Lennon, Paul
McCartney, George Harrison e Ringo Starr. La storia inizia
all’alba del 1968. I quattro lasciano la Parlophone (Emi),
fondano una propria casa discografica, la Apple appunto, e lanciano
altre attività collaterali, la Apple Elettronics, la Apple
Tailoring e uno store Apple, aperto a Londra nel West End, a Baker
Street. Un negozio di abbigliamento in perfetto stile psichedelico. Una
scommessa che sembrava vinta in partenza e invece la Apple fece fiasco,
solo l’etichetta discografica accompagnò The
Beatles fino allo scioglimento. Il resto chiuse dopo neanche otto mesi.
In una mattina di fine luglio del 1968, i quattro passarono per Baker
Street, presero qualcosa dallo store e poi decisero di regalare tutto.
Una giornata di ordinaria follia a Londra, con una ressa gigantesca per
arraffare tutto l’arraffabile. La fine è nota, i
Fab Four si separano e vanno a suonare sul tetto
dell’edificio di Savile Row che ospita gli uffici della
Apple. È il 30 gennaio 1969. Eseguono Get Back,
“Torna indietro”. A chi si rivolgono? Mistero, ma
quattro anni dopo esce il Diario segreto di Phileas Fogg,
forse scritto da Farmer, o magari dallo stesso Verne, oppure da Phileas
Fogg, anche se l’ipotesi è smentita da Farmer
proprio in chiusura della storia, rendendosi conto del sospetto che
possono agitare le iniziali P ed F, comuni all’autore e al
personaggio di Verne. Scaviamo più a fondo. Joseph Conrad
afferfarmera che un autore scrive solo metà di un libro, in
quanto dell’altra metà se ne deve occupare il
lettore. Forse l’autore è il Farmer del negozio
visitato da Passepartout, o qualcuno che si trovava in
quell’emporio, magari un fabbricante d’universi,
proprio come quelli inventati da Farmer. Forse il segreto si cela in
Savile Row dove apparve Fogg e sparirono The Beatles, una porta di
comunicazione tra universi più o meno assurdi. Congetture,
bisogna ammetterlo, ma fondate su testimonianze attendibili, dirette,
fornite dagli stessi protagonisti. Sospetti, per accertarli si deve
continuare a cercare nel favoloso Mondo del fiume,
scovando qui e là i vari Les Baxter, John Lennon, Jules
Verne e tutti gli altri, interpellandoli. Non bisogna però
aspettarsi risposte definitive, ma ulteriori indizi, inviti al
proseguimento della ricerca. Si deve continuare a cercare. Dove? Dove? | ||
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Ad esclusione dei titoli contrassegnati con asterisco, tutti i
libri di P.J. Farmer sono attualmente fuori catalogo — Farmer
P:J., Fabbricanti di universi, Nord, Milano 1974.
Comprende i primi quattro romanzi della serie Fabbricanti di universi:
Il fabbricante di universi (The Maker of Universes, 1965), — Farmer
P:J., Il mondo di Lavalite (The Lavalite World, 1977), Nord,
Milano 1979. — Farmer
P:J., La macchina della creazione, (More Than Fire, 1993), Nord,
Milano 1994. — Farmer
P.J., La rabbia di Orc |
— Farmer P.J., Riverworld. IL MONDO DEL FIUME: — Il fiume della vita (To Your Scattered Bodies Go, 1971), Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1994. — Alle sorgenti del fiume (The Fabulous Riverboat, 1971), Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1994. — Il grande disegno (The Dark Design, 1977), Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1994. — Il labirinto magico (The Magic Labyrinth, 1980), Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1995. — Gli dei del fiume (The Gods of Riverworld, 1983), Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1996. — Il mondo di Philip José Farmer (Riverworld and Other Stories, 1979), Editrice Nord, Milano 1981. Raccolta di racconti ambientati nel ciclo del mondo del fiume. — Gli avventurieri di Riverworld, Editrice Nord, Milano, 1994. Contiene: Parte prima (Crossing the Dark River in Tales of Riverworld, 1992); Parte seconda (Up the Bright River in Quest to Riverworld, 1993); Coda (Coda in Quest to Riverworld, 1993). Tales of Riverworld e Quest to Riverworld sono due antologie che raccolgono racconti ambientati nel ciclo del mondo del fiume scritti da autori diversi da Farmer (eccetto che per i tre racconti raccolti in questa antologia). I rimanenti racconti sono inediti in italiano. |
— Farmer P.J., L'immagine
della bestia (The Image of the Beast, 1968), Fanucci, Roma, 1994.* — Farmer P.J., Nelle
rovine — Farmer P.J., Primo contatto (Traitor to the Living, 1973), Editrice Nord, Milano, 1993. — Farmer P.J., Cristo
marziano (Jesus on Mars, 1978) — Farmer P.J., Tarzan
Alive: — Farmer P.J., Doc
Savage: — Farmer P.J., Notte di
luce, Editrice Nord , Milano,1976. Raccolta dei racconti di
padre — Farmer P.J., L'inferno
a rovescio (Inside-Outside, 1964), — Farmer P.J., Lord Tyger — Farmer P.J., Pianeta
d'aria — Farmer P.J., L'ultimo
dono — Farmer P.J., Il diario
segreto — Farmer P.J., Venere — Farmer P.J., Relazioni
aliene (Strange Relations, 1960), — Farmer P.J., Il dannato
figlio |
— AA.VV., Music for a Bachelor's Den, Vol. 2: Exotica,
Dcc, 1995.
— AA.VV. Ultra-Lounge, Vol. 1: Mondo Exotica, Capitol, 1996. — AA:VV, Ultra-Lounge, Vol. 3: Space Capades, Capitol 1996. — Les Baxter, Ritual — Les Baxter, The Exotic Moods — Martin Denny, The Exciting Sounds of Martin Denny:
Exotica/Exotica, Vol. I & II, — Martin Denny, Quiet Village/Enchanted Sea, — Martin Denny The Exotic Sounds of Martin Denny,
Capitol, — Robert Drasnin, Voodoo!, Bacchus Archives, 1996. — Juan Garcia Esquivel, Other Worlds, Other Sounds, — Juan Garcia Esquivel, — Juan Garcia Esquivel, Music — Arthur Lyman , Taboo: — Korla Pandit, Odissey, — Korla Pandit, Buried Treasure/Juan Rolando — Yma Sumac, Voice — Yma Sumac, Mambo, — Yma Sumac, The Ultimate Yma Sumac Collection, The Right Stuff, 1996 (antologia). — Sun Ra, The Singles, Evidence, 1996. — Sun Ra and his Arkestra, — Sun Ra and his Solar Arkestra, Visits Planet Earth, Evidence, 1992. — Sun Ra and his Myth Science Arkestra, We Travel the Spaceway, Evidence, 1992. — Sun Ra and his Myth Science Arkestra, The Nubians of Plutonia, Evidence, 1993. |
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