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La mia storia migliore? Quella che non ho ancora disegnato di Carmine Treanni
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Giuseppe Palumbo – nato a Matera, nel 1964 – è uno dei disegnatori più versatili e creativi del fumetto italiano. Comincia la sua carriera artistica, forte di un’esperienza a livello amatoriale e della partecipazione a mostre nell’ambito del Nuovo Fumetto Italiano, nel 1986 con il quotidiano Reporter e con la rivista Tempi Supplementari, edita dalla Primo Carnera, la stessa casa editrice della più famosa Frigidaire. Ed è proprio su quest’ultima rivista, vero e proprio centro creativo del fumetto italiano, che Palumbo lavora per quattro anni, creando e disegnando anche il suo più famoso personaggio: Ramarro, il primo supereroe masochista. La stessa casa editrice raccoglie le storie di Ramarro in due volumi, di cui il primo riceve il Premio Bonaventura quale miglior albo del genere realistico per l’anno 1989. Dopo la laurea in Lettere Antiche, nel 1990, Palumbo si trasferisce a Milano, dove continua la sua collaborazione con Frigidaire, ma inizia anche la collaborazione con altre due riviste: Mondo Mongo e Cyborg. Quest’ultima, pubblicata nella prima serie dalla Star Comics e nella seconda dalla Telemaco Comics, è la prima rivista cyberpunk e vede sulle sue pagine la pubblicazione di Miracoli, scritta da Massimo Semerano e soprattutto segna l’incontro con Daniele Brolli, giornalista, scrittore e già animatore del gruppo Valvoline. Nel 1992 esce per la Granata Press il volume Assedio e su Cyborg seconda serie, esce con i testi di Brolli Ramarro Seconda pelle. Sempre in quell’anno, Palumbo inizia anche la sua esperienza giapponese, pubblicando sue storie per la casa editrice Kodansha, nell’ambito del programma Manga Fellowship, e dando vita a Cut, personaggio comico. Dal 1993, inizia la collaborazione con la casa editrice di Sergio Bonelli, nello staff di Martin Mystère, realizzando due numeri dell’Almanacco del Mistero e alcune operazioni particolari tra cui l’albo speciale per il Salone del Libro di Torino 1996. |
Nel 1994 diventa consigliere speciale della casa editrice Phoenix, fondata da Daniele Brolli, per la quale realizza una serie di progetti tra cui la miniserie da libreria Jumbo. Sempre per la Phoenix, cura graficamente ed in parte illustra il volume Sogni ad occhi aperti, catalogo dell’omonima mostra tenutasi a Bologna nel 1995, che raccoglie le storie di dodici grandi autori italiani, usciti alcuni anni prima sulle pagine de Il Manifesto, e che illustrano dodici soggetti per il cinema mai realizzati di grandi firme del surrealismo, come Luis Buñuel o Alberto Savinio. Il volume viene premiato con il Premio Bonaventura, come miglior albo di genere realistico del 1995. Vanta collaborazioni con numerose altre case editrici, tra cui Marvel, Comic Art, D.C. e in Spagna La Cupola e Glenat. Nel 1997 esce il volume Seconda pelle che raccoglie le più recenti avventure di Ramarro, su testi di Daniele Brolli, ed edito da Phoenix. Nello stesso anno vince a Roma il premio Yellow Kid come miglior disegnatore italiano. Nel 1998 viene insignito, a Milano, del premio IF e, a Napoli, del premio Attilio Micheluzzi, come miglior disegnatore Italiano. Nel 2000, entra nello staff di Diabolik della Astorina, dove disegna storie speciali, tra cui il remake de Il re del terrore, numero uno della storica collana. Ha pubblicato in Giappone, Grecia, Spagna e Francia. Dal 2000 coordina il lavoro dello studio Inventario di Bologna; in questa attività ha convogliato il suo lavoro di illustratore per l'editoria scolastica (Paravia, Zanichelli), copertinista (Mondadori, Einaudi, Feltrinelli), illustratore redazionale (Pulp, Ventiquattro, L'Unità). Tra le sue pubblicazioni più recenti: Journal d'un fou, Rackham Editions; Vorrei cantarti una canzone d'amore..., Kappa Edizioni; L'ultimo treno (su un testo di Massimo Carlotto) BD Edizioni; Atene minore, Art Core Edizioni. Abbiamo intervistato Palumbo sulla sua ricca e variegata esperienza d’artista, che lo ha portato ad essere uno dei nostri più acuti e bravi disegnatori. | |
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