Bill Dixon with Exploding Star Orchestra
di Bill Dixon with Exploding Star Orchestra
Torna Rob Mazurek (cornettista
dei Chicago Underground Duo, Trio o Quartet – dipende
–, nonché metà del progetto Sao Paulo
Underground) con la sua Exploding Star Orchestra, un collettivo che
schiera anche pezzi pregiati di avant rock, come Jeff Parker e John
Herndon dei Tortoise. Ritorno in compagnia di un ospite davvero
d’eccezione, l’ottantaduenne Bill Dixon. Autentica
riapparizione di un musicista che è leggenda. Trombettista,
teorico e insegnante di musica, Bill Dixon registrò nei
primi Sessanta con Archie Shepp e Cecil Taylor. A suo nome
un’esigua discografia diluita estremamente nel tempo, tra cui
il capolavoro Intents And Purposes (1966). Qui
firma due delle tre composizioni del disco – Entrances/One
e Entrances/Two –
“separate” da una firmata Rob Mazurek, Costellations
For Innerlight Projections (For Bill Dixon). Ebbene la
personalità di Dixon c’è e si sente per
come plasma la Star Exploding Orchestra grazie alla sua immutata
capacità di congelare anche notevoli eruzioni di magma
sonoro. L’impasto degli strumenti è ancora
più denso, rendendoli a volte indistinguibili.
Un’organizzazione del suono che trova affinità nel
fine lavoro di cesello di cui Mazurek ha già dato prova in
passato. Momenti di piena e di ritmo più in stile Star
Exploding Orchestra emergono naturalmente nella sua composizione, ma
predomina una grande affinità,
un’omogeneità di fondo e il risultato è
di una complessa bellezza. E dire che Mazurek è nato nel
1966, l’anno in cui Dixon oltre al suo gioiello, incideva con
Taylor Conquistador. Il jazz evolve tornando al
futuro, altro che conflitto generazionale.
Gennaro Fucile |
di Bill Dixon
with Exploding Star Orchestra Titolo Self Titled
Etichetta Thrill Jockey
Distributore Self Distribuzione
|
|
[ torna a ascolti ] |
|
Songs And Themes
di Spring Heel Jack
Prova superlativa degli Spring
Heel Jack, ovvero John Coxhon (chitarre, violino, glockenspiel e
campionamenti) e Ashley Wales (campionamenti) con contorno di ospiti
vari. Apre Church Music con la tromba lirica di Roy
Campbell in bell’evidenza. Quasi un canto introduttivo al
mondo senza riferimenti certi di SHJ, ripreso poi con più
drammaticità da John Tchicai all’alto. Malinconica
la successiva Dereks, con archi campionati e glockenspiel ad accompagnare un maestoso Tchicai al tenore. With
Out Words apre altrettanto brumosa, ancora campionamenti
d’atmosfera e classica sezione ritmica con contrabbasso (John
Edwards) e batteria (Tony Marsh) che intrecciano un elegante tappeto su
cui girovaga la tromba di Campbell. Seguono la pastorale Eupen
e l’omaggio For Paul Rutherford, (che
militò negli SHK), divagazione per tromba con
accompagnamento di batteria. Folk Players
è l’unico brano senza fiati. In primo piano il
lavoro all’archetto di Edwards, con Marsh a far da battitore
libero e un magistrale Orphy Robinson al vibrafono. Aria folk per Silverstone,
quasi di concezione ayleriana e con un’astratta coda
elettronica. Ballad dolcissima Clara e di seguito
la ruvida cavalcata elettrica di 1,000 Yards.
Organo e vibrafono in sottofondo e tromba solista a svolgere
“canzone e tema” di Antiphon. At
Long Last è musica davvero inclassificabile che in
sequenza vede accompagnamento d’archi crepuscolare, arpa e
altri samples, ottoni e ance che si intrecciano in una trama sempre
più fitta, sorretti da un magistrale drumming, tocchi di
vibrafono, una breve incursione di rumorismi vari. Non basta, chiude Garlands
strepitosa parade di glockenspiel, tromba e suoni campionati from outer
space.
Gennaro Fucile |
di Spring Heel Jack
Titolo Songs And Themes
Etichetta Thirsty Ear
Distributore Ird
|
|
[ torna a ascolti ] |
|
Spirit – Live at the BBC 1971-1978
di Jack Bruce
Jack Bruce, il bassista dei
Cream, non si sedette sugli allori di White Room o Sunshine
of Your Love. Anzi il successo mondiale raggiunto dal trio
gli dette l’energia (e i soldi, i Cream vendettero oltre 35
milioni di dischi) per lanciarsi
in un’avventurosa carriera solistica e di collaborazioni di altissimo livello (dai Lifetime di Tony Williams a Carla Bley e Michael Mantler). Il primo passo dopo l’addio a Eric Clapton e Ginger Baker avvenuto nel 1968 fu dunque quello di mettersi in proprio e lavorare al primo disco solista, Songs for a Tailor uscito nell’aprile 1969. La seconda prova fu Harmony Row del 1970, da molti considerato il suo capolavoro, ed è da qui che parte la “cronologia” di questo curatissimo cofanetto che raccoglie registrazioni alla BBC del bassista/cantante/compositore alla guida di formazioni diverse e tutte di peso. Tre le istantanee inserite nella raccolta: settembre 1971 (con Graham Bond, Chris Spedding, Art Themen e John Marshall), giugno 1976 (con Mick Taylor, Carla Bley, Ronnie Leahy, Bruce Gary) e aprile 1977 (con Hughie Burns, Tony Hymas, Simon Philips). Ma la chicca sono i nastri, questi sì assolutamente inediti, delle sessions registrate nel 1971 e nel 1978 (per il programma BBC Radio 3 “Jazz in Britain”) con il nostro insieme a John Surman e Jon Hiseman. Un pacchetto davvero da leccarsi i baffi e che la dice lunga sulla trasversalità del rock e del jazz made in UK di quei tempi. Claudio Bonomi |
di Jack Bruce
Titolo Spirit
Live at the BBC 1971-1978 Etichetta Polydor/Universal
Distributore Ird
|
|
[ torna a ascolti ] |
|