| |
Cinque anni ora separano Love Me Do dal Sergent Pepper, altrettanti circa intercorrono tra 007 Licenza di uccidere e 2001 Odissea nello spazio. Il tempo di incubazione dell’alieno, poi l’invasione with a little help di un po’ di chimica siglata LSD. I viaggi mentali della space-age e la trance del corpo indotta dal ritmo del rock and roll trovano sintesi grazie a un prodotto sintetico. Le buone vibrazioni dell’epoca si inaugurano proprio con il brano Good Vibrations dei Beach Boys che rimette in gioco il theremin, poi i Pink Floyd partono con brani intitolati Astronomy Domine, Interstellar Overdrive, Set the Controls for the Heart of the Sun, Jimi Hendrix dialoga con gli alieni in Third Stone from the Sun, attende l’arrivo di gigantesche astronavi in House Burning Down e, soprattutto, dichiara di provenire dagli anelli di Saturno. I Rolling Stones rotolano a 2000 Light Years from
Home, i Jefferson Airplane provano il viaggio spaziale in Wooden
Ships, poi il leader Paul Kantner racconta l’esodo dalla
Terra di 7.000 freaks in Blow Against the Empire, infine il ritorno
come Jefferson Starship. L’album di Kantner venne segnalato al
premio Hugo. Ancora prima a volare alto sono i Byrds in Mr.
Spaceman e Five Miles High. Ai Van Der Graaf Generator la terra non basta per contenere le pene esistenziali del leader Peter Hammil e il passaggio nello spazio di Pioneer Over C è d’obbligo. I Gong fanno atterrare sul nostro pianeta teiere volanti, raccontando le avventure di Zero the Hero in una fiabesca trilogia di sballi spaziali. In Germania salpano i Kosmiche Couriere (invenzione del giornalista e poi discografico Rolf Ulrich Kaiser): Tangerine Dream e Klaus Schulze, che da questi proviene. Due titoli eloquenti, Phaedra e Cyborg tracciano la rotta principale della space music. Su un altro versante, i Kraftwerk esplorano il ritmo
delle macchine. The Man Machine del 1978 è il capitolo consigliato
in tal senso. I tuttora misteriosi Residents, a loro volta,
inventano il genere fantaetnologico con Eskimo, mentre i Chrome
scrivono colonne sonore per film immaginari come Alien Soundtracks. Magma nasce dall’immaginazione di Christian Vander,
batterista nato e cresciuto nel mito di John Coltrane. Magma è un
romanzo di fantascienza e un’invenzione musicale irripetibile. Per
renderla tale Vander inventò una lingua extraterrestre: il kobaiano.
Magma è un azzardo musicale che punta a fondere rock, Coltrane e i Carmina
Burana di Carl Orff. I pezzi della storia, poiché la saga
distribuita in vari capitoli è tuttora un’opera non finita, si
distribuiscono dall’album omonimo d’esordio nel 1970 a Attakh
pubblicato nel 1978. In mezzo capolavori come Mekanik Dekstruktiv
Kommandoh e Kohntarkosz. In seguito, Vander tramite la Seventh
ha iniziato a pubblicare nastri inediti che in parte integrano il
racconto. La storia è quella del pianeta Kobaia abitato da un popolo di
civiltà evoluta che si confronta con quella terrestre sempre più votata
all’autodistruzione. La musica di Magma è per adepti, come quella di
Sun Ra: dentro o fuori, puro fandom. Fine dei Settanta, il futuro è già
in affanno, è il tempo che inizia a curvarsi e la musica va in loop.
| |