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Il giro del mondo in oltre 33 giri | |
di
Gennaro Fucile | |
Il turista è figlio della prima rivoluzione industriale.
Il turista è figlio della prima rivoluzione industriale, prima la travel literature era composta da cronache di conquista, da resoconti d’esplorazioni, dai diari delle spedizioni commerciali, da percorsi spirituali, i grandi viaggi delle crociate, delle scoperte geografiche e dei pellegrinaggi. Oppure, viaggi reali e mirabolanti fantasie: l’Odissea, le Argonautiche, il Milione, la raccolta Navigazioni e viaggi di Ramusio, I viaggi di Gulliver, eccetera. È con la prima rivoluzione industriale che gli inglesi intensificano i viaggi. Il turista allora non si chiamava turista ma “forestiero”, era perlopiù inglese, viaggiava in Europa, si dedicava al Grand Tour e il cuore del suo viaggiare era l’Italia. Il Grand Tour era una percorso di formazione per le classi dirigenti, per l’aristocrazia e l’alta borghesia e per i singoli intellettuali.
Ancora tra i due conflitti mondiali si ritroverà predominante la
presenza di artisti e letterati inglesi tra i girovaghi del pianeta, da
William Somerset Maugham a David Herbert Lawrence, Edward Morgan Foster,
Evelyn Waughn. L’eco di questo big bang risuona nell’ultimo dei grandi
viaggiatori/letterati del Novecento: Bruce Chatwin. Stendono mappe poi
racchiuse nei libri, sono sempre i libri a indicare la strada e libri a
conservarne memoria. Chatwin non inganni, però: nella seconda metà del
Novecento qualcosa di profondo aveva diviso in due la storia della vita
quotidiana, qualcosa che era stato seminato forse meglio che altrove
proprio in Italia, ma che solo negli Usa fiorisce e risplende:
l’organizzazione del tempo libero. Le vacanze di massa nascono sotto il segno zodiacale di Sandokan, e Mompracem è il luogo ideale celato in tutte le direzioni di viaggio, quella zona del desiderio che anni dopo verrà ribattezzata exotica e che comprende le terre e i mari dove la civiltà industriale non ha ancora messo le radici. Africa, le isole del Pacifico, il Sudamerica e la sconfinata Asia. Eroi e musiche già abitano questi luoghi, Tarzan, King Kong, la jungle music di Duke Ellington, che troverà mirabile sintesi nella celeberrima Caravan registrata nel 1937, quando l’ombra cupa sta oramai per scendere un po’ ovunque. Ma finita la guerra i sogni esotici diventano realtà... televisiva.
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