De Futura, una conversazione con Christian Vander di Gennaro Fucile

 

 

Che relazione c’è tra Magma e Sun Ra? In fondo, al di là delle differenze musicali, entrambi sono mondi molto autoreferenziali?

Ho seguito da lontano l’avventura di Sun Ra. Il sole sembra congiungerci  qualche parte.

Anche per te è molto importante la componente teatrale in concerto?

In un concerto io non do alcuna importanza all’aspetto esterno, alla messa in scena, all’aspetto teatrale. Direi che ne sono contrario anzi. All’inizio di Magma, avevamo due fari d’illuminazione sulla scena. Verde nella prima parte, rosso nella seconda parte del concerto. Una grande sobrietà nei costumi di scena, in quella circostanza eravamo vestiti di nero, colore che per me è propizio alla meditazione…Io sono per il silenzio visivo. Esso ci permette di avvicinarci  all’essenziale: il “suono”, la “materia”, lo spirito. Essere – DENTRO – la musica.

Ad un certo punto, abbiamo dovuto suonare con degli abiti di scena, personalmente ero contrario, e rimpiango di averlo fatto. Quando si toccano quelle cose, si è necessariamente “moda”. E Magma non è mai stata “moda”.

Coltrane è un riferimento per schiere di musicisti, mi puoi indicare altre esperienze musicali altrettanto intense, seppur diverse da Offering?

Fino a quel giorno, non avevo conosciuto niente di più intenso della musica di John Coltrane. Per quanto riguarda Magma e Offering, ho sempre dato il massimo, qualche volta oltre i limiti dell’intelletto.

Discograficamente Offering esce dopo Magma, ma il progetto è contemporaneo?

Nel 1979, componevo canzoni che avevano bisogno di più improvvisazione. Klaus Blasquiz (il cantante dell’epoca) non era pratico di queste cose. Dunque c’è stata la transizione, ho dovuto cantare. I concerti degli Offering mi hanno insegnato molto dal punto di vista vocale.

A partire dal 1983, i Magma non avevano molte proposte per quanto concerne i concerti. Io dovevo suonare nel Trio jazz con Alby Cullaz e Michel Grailler in un locale a Parigi(Le Forum des Halles Jazz). Michel non era libero. Jacqueline Ferrari, un’amica proprietaria di un celebre club di jazz di Parigi « il Riverbop », mi ha detto “tu non puoi lasciar passare una settimana di lavoro! Perché non suoni tutte quelle cose che canti spesso al piano, è anch’esso un altro aspetto della tua musica!!” ed io ho risposto “perché no?” Ed è nato Offering, al momento giusto.

Forse la tua è un’esperienza unica, un po’ come il rapporto di Steve Lacy con Monk?

Forse, ma io non conosco abbastanza questa relazione per poter parlarne.

Torniano a Magma. Tu hai usato dei cliché fantascientifici per raccontare dolori, speranze, tragedie e amori dell’umanità. Perché la fantascienza si prestava per costruire il tuo racconto?

Per me, non si tratta di fantascienza.

Potresti riassumere la storia di Kobaia?

La storia di un mondo all’interno di un mondo.
Più vicino al mondo che io speravo.
Laurent Thibaut che fu il primo contrabbassista dei Magma lo ha riassunto a suo modo : « Kobaïa : è la terra senza gli angoli! »

In un certo senso hai creato una saga. Avevi in mente sin dall’inizio di costruire una storia a puntate?

Ho sempre lasciato che la musica venisse fuori naturalmente. Io sono più che altro un “recettore”. Capto i suoni, e poi cerco di restituirli al meglio. Col passare del tempo, mi sono reso conto che si trattava di un lungo susseguirsi di episodi. Ma non avevo premeditato nulla.

Hai mai pensato che, come Jules Verne è il primo narratore moderno di fantascienza, tu sei il primo musicista che racconta tramite questo genere letterario?

Jules Verne era un visionario.

A modo mio, anch’io sono un visionario.

La musica è formata da immense spirali formate anch’esse da una moltitudine di spire. E il modo in cui esse si spostano ci sorpassa. Noi ne captiamo dei frammenti in un ordine diverso da quello che ci viene restituito.

È un argomento che avrebbe bisogno di un maggiore approfondimento. Sono pronto a farlo in un altro momento.

Siete entrambi francesi, è solo una curiosa coincidenza?

Chi lo sa?

Veniamo a oggi, quale sarà la prossima uscita discografica e quali i nuovi progetti?

Stanno per uscire due Dvd sui quattro previsti. Seguito da una retrospettiva dei Magma che ha avuto luogo nel maggio del 2005 durante quattro settimane, in un club vicino a Parigi, Le Triton. Ogni settimana presenta un periodo dei Magma.

Prima settimana: l’inizio degli anni 70, con invitato Klaus Blasquiz, e una parte d’incisioni.
Seconda settimana: Metà anni 70, con invitato Jannick Top.
Terza settimana: Metà-Fine anni 70, con invitato Benoit Widemann.
Quarta settimana: dove noi suoniamo il repertorio attuale.

Presto andremo a registrare Emëhntëht-Rë. E’ l’ultimo atto di una trilogia che comprende: K.A, Köhntarkösz, Emëhntëht-Rë.

Ho composto questo pezzo fra il 1975 e il 1976. Il finale non era mai stato suonato né registrato. I dischi sono usciti qualche volta in un “ordine” che ha creato delle confusioni. Io ci ho tenuto a rimettere la cronologia dei Magma nell’ordine reale delle composizioni.

Possiamo adesso passare a nuove cose…


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