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Qual è la tua definizione di fantascienza? La fantascienza è un’opera
che analizza alcuni aspetti in rapida evoluzione della società,
estrapolando le tendenze attuali nel futuro o in un mondo alternativo. La
fantascienza usa figure retoriche standard, ma quelle nuove vengono
sviluppate in modo permanente. Penso alle pistole dell'artificiere, le
navi spaziali, le macchine del tempo, gli alieni, la telepatia, i dischi
volanti, lo spazio deformato, la corsa più veloce della luce, gli
ologrammi, la realtà virtuale, i robot, il tele-trasporto, il
restringimento infinito, la levitazione, l’antigravità, la nave
stellare della generazione, gli eco-disastri, lo scoppio della terra, i
centri di piacere, i virus mentali, l'attacco delle formiche giganti e la
quarta dimensione. Chiamo questi elementi le nostre "corde di
potere," analoghe alle corde pesanti usate dalle band rock. Quando uno scrittore usa una
corda di potere di fantascienza, vi è una implicita intesa con i lettori
che questa è effettivamente un terreno
noto, intimo. E ci si aspetta che lo scrittore faccia qualche cosa di
nuovo con le figure retoriche. Questo implicito contratto non è onorato dagli scrittori
più noti, che intingono il dito nella fiction speculativa. Questi
mandarini coccolati tendono a non essere consapevoli di quanto sono intime
le corde che essi stessi pizzicano. Per loro è sufficiente aver visto un solo episodio
di Star Trek di vent’anni fa e hanno fatto la loro ricerca sulla science
fiction. E i loro principali critici, lacchè leccapiedi, certo non
contatteranno i membri del loro club per ammonirli circa il fallimento del
progetto della creazione di una fantascienza originale. Dopo tutto,
penseranno, gli scrittori e i lettori di fantascienza sono cretini
subnormali che non possono raggiungere nessun tipo di progresso basandosi
su più note e superficiali rappresentazioni, e così noi dovremmo anche
essere grati quando uno scrittore vero si piega per sottrarre icone dalle
nostre sudice capanne. Sto esagerando per ottenere un effetto umoristico. Qual è, secondo le, lo stato attuale del genere e le sue prospettive? La fantascienza va abbastanza bene, sebbene sembri che il
fantasy stia mangiandosi il nostro pranzo. Ma ascolto cose tristi e
melanconiche dall’inizio della mia carriera di scrittore SF. Sono solo
contento di continuare ad essere pubblicato e letto. Forse un giorno
inizieranno a fare film tratti dai miei libri e, allora, guadagnerò molti
più soldi. Vuoi
raccontarci il tuo metodo di lavoro quando scrivi un nuovo romanzo? Quando comincio, ho sempre in mente alcune situazioni o
consigli centrali che sono ansioso di esplorare e di rappresentare. Queste idee vengono fuori un po’
spontaneamente e un po’ dalle tutte quelle cose scientifiche e sociali
che davvero mi interessano. Una volta che ho identificato, anche vagamente, il tema del
mio libro, inizio a lavorare alla descrizione dei personaggi, la
geografia, la società, il tono, il punto di vista, la storia e
soprattutto alla bozza della trama. Scrivo tutte le mie idee in un block
notes che sviluppo parallelamente al mio libro; e i due di solito
terminano contemporaneamente. Metto on
line ogni nota quando il libro viene pubblicato. La virtù di avere a
disposizione un block notes è che poi ho qualcosa a cui lavorare quando
non sono pronto per scrivere un nuovo romanzo. Quando la stesura procede
bene, arrivo a scrivere in media un migliaio di parole al giorno. Quando
raggiungo le mie mille parole, le stampo e mi reco alla caffetteria, dove
le rileggo, apportandovi le eventuali correzioni. Poi le riscrivo e
ricomincia il processo. Posso anche soffermarmi su una
determinato sezione tre volte al giorno, e il giorno successivo
anche per quattro volte, finché inizio una nuova sezione.
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