Rudy Rucker o come preservare il mistero del mondo
di Carmine Treanni

 


Con i romanzi appartenenti alla serie “Ware”, hai dato alla luce un concetto nuovo e più reale del robot. Come pensi che la tecnologia legata ai robot si svilupperà in un prossimo futuro?


Quando visito un laboratorio e vedo lo stato attuale della robotica, provo sempre una punta di delusione. È ancora così friabile e rattoppata. Penso che dovranno passare altri cento anni prima di ottenere seriamente dei robot umanoidi. C’è poi un’altra domanda da porci: se realmente abbiamo bisogno dei robot umanoidi così cari alla SF. Dopo tutto, ci sono già troppi esseri umani e non costa praticamente nulla dare vita agli uomini. Ma è faticoso avere intorno altra gente e alcuni fanatici dell’informatica sognano di poter creare macchine che fanno tutte quelle cose utili che fanno gli esseri umani, escludendo quelle che procurano fastidi: indurre empatia; provare simpatia e pietà; annoiarsi o anche ribellarsi. E non si tratta di qualcosa che si può semplicemente spegnere e buttare via quando non si ha più voglia di giocare con loro.

Messa in questo modo, vediamo quanto è davvero esagerato il nostro desiderio di schiavitù dai robot! Nei miei romanzi, naturalmente, non appena i robot diventano intelligenti quanto gli umani, poi devono affrontare anche le loro stesse difficoltà.

In termini di tecnologia reale, sono sempre stato affascinato dalla nozione di piezoplastic, che indica quella plastica che si flette come i muscoli. I robot fragili dagli ingranaggi tira e molla sembrano così artificiali. Messa in termini un po’ volgarotti chiediamoci: quanto vale un robot umanoide con il quale non si desidererebbe fare del sesso? C’è tutto questo nel mio libro Freeware, in cui c’è gente ossessionata sessualmente dai robot soft.

Un'alternativa ai robot di plastica può essere la biotecnologia. Se si parla di un robot biotech, emerge una contraddizione fondamentale: i geeks[1] desiderano creare una persona che è "un robot" nel senso che non ha un'anima e che non merita nessuna compassione. A volte i film di SF hanno trattato questo tema, con i poveri e derelitti della società che fungevano da cloni. Ma, ancora, con una sovrappopolazione, questa operazione è in fondo superflua. Gli esseri umani già sanno come schiavizzarsi l’un l’altro, ed è noto che ciò non funziona.

In termini più pratici, penso che vedremo sempre di più Intelligenza Artificiale nelle nostre macchine. Certamente sarà realizzata l'automobile auto-movente, e probabilmente ci saranno anche delle procedure da seguire quando i veicoli funzioneranno solo occasionalmente e male. Certamente i nostri computer impareranno a parlare, a capire i discorsi e a simulare la personalità umana nella conversazione.

Uno dei modi migliori per fare imitare un essere umano da un programma consiste nel dotarlo  semplicemente di un’enorme base di dati composti da testi scritti o pronunciati da una persona. In tal caso, un buon motore di ricerca può bastare a creare una vera Intelligenza Artificiale. Il programma cerca semplicemente una risposta adatta. Chiamo questo genere di dispositivo "Lifebox."

A proposito di questo concetto, vuoi parlarci del tuo nuovo libro The Lifebox, the Seashell, and the Soul?

Penso che attualmente siamo nel mezzo di una terza rivoluzione intellettuale. La prima è avvenuta con Newton: i pianeti obbediscono a leggi fisiche. La seconda con Darwin: la biologia obbedisce a leggi genetiche. La terza rivoluzione, dei giorni nostri, ce ne stiamo rendendo conto, indica che anche le menti e le società derivano da leggi che interagiscono e che possono essere considerate come calcoli. Tutto è un calcolo.

Quindi questo significa che il mondo è stupido? Niente di più falso. I calcoli empirici che ci circondano  sono davvero complessi. La crescita di un albero, i cambiamenti climatici, il flusso quotidiano di notizie, gli umori costantemente mutevoli di una persona – tutti questi calcoli hanno in comune la proprietà cruciale di essere nodosi e complessi. Sebbene siano deterministi, questi calcoli sono - e questo è un punto chiave - imprevedibili. Il mistero del mondo è così preservato.

Il titolo stesso è una triade dialettica. La tesi di Lifebox è che ci possono essere modelli di computer di menti umane; l'antitesi di Soul è che sento di essere una persona piena di energia vitale, e non una macchina; la sintesi di Seashell è che i modelli calcolatori fondati su alcuni tipi di conchiglie sono esempi dei calcoli complessi deterministici, ma imprevedibili che potrebbero abitare la mente umana. 
Potrei citare il sottotitolo, che è Quello che il Calcolo complesso Gnarly mi ha insegnato sulla Realtà Ultima, il Significato della Vita e Come Essere Felice.

Nel libro ho mescolato insieme aneddoti, grafici e favole, per stimolare le implicazioni di questa nuova visione mondiale, che chiamo "automatismo universale". Guardando alla realtà come ad un insieme di calcoli, ci vengono svelati alcuni aspetti critici del mondo giornaliero, che riguardano alcuni temi topici come il caos, Internet, la fama, il libero arbitrio e la ricerca della felicità. 
Ho provato a rendere questo libro, più di un libro di scienza, ma un intrattenimento filosofico che ci insegna come godere le nostre vite quotidiane, nella misura più completa possibile.

Per chi è interessato, può trovare ulteriori approfondimenti sul libro alle pagine del mio sito www.rudyrucker.com/lifebox.



[1] Geeks è una nuova categoria antropologica, apparsa nel panorama americano negli anni Novanta. Il Geek vive di tecnologia e di computer e il suo mondo è la rete. Rifiutato da un sistema scolastico che premia più la socialità della conoscenza, il geek ritrova nei byte e nel web il suo habitat naturale.


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