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Nel luglio 1830, entra in accademia, ma ben presto la mancanza di denaro e la vita dispendiosa che deve condurre per stare alla pari dei compagni più ricchi, lo costringono a contrarre di nuovo debiti che John Allan si rifiuta di pagare. Lascia allora l'accademia (o meglio riesce a farsi espellere) il 28 gennaio 1831. Edgar si reca a New York per pubblicare un nuovo libro, Poems, servendosi di soldi estorti ai compagni di accademia ai quali fa credere di voler pubblicare un libricino di satira sulla vita militare. Non trova lavoro a New York e torna a casa di zia Clemm, dove dimorerà per molto tempo. Nel 1833 arriva il primo successo concreto: vince 50 dollari del concorso bandito dal Saturday visiter di Baltimora col racconto Manoscritto trovato in una bottiglia. Il critico Kennedy, autorevole membro della giuria, lo prende in simpatia e lo raccomanda al direttore del Southern literary messenger di Richmond. Poe si butta nel lavoro con tutta la, foga e l'impegno di cui è capace. Dura tutto pochi mesi: comincia a bere ed a disinteressarsi del lavoro, tanto da essere licenziato. Ma, sempre per l'interessamento del Kennedy, venne riassunto nel 1835. Ora con lui a Richmond ci sono anche la zia Clemm e la cuginetta Virginia che il 22 settembre diventerà segretamente sua moglie, a soli 13 anni! Edgar in questo periodo lavora duro e viene promosso redattore capo. Il 16 maggio 1836 viene celebrato ufficialmente il matrimonio con Virginia. Ma questo periodo di pace è destinato a finire di nuovo: riprende ad ubriacarsi, tanto da farsi licenziare definitivamente. Nel luglio 1838 si trasferisce a New York, dove pubblica un romanzo: Le avventure di Gordon Pym. Non trova però lavoro ed è zia Clemm a provvedere a lui e alla moglie bambina. Si trasferisce allora a Filadelfia, dove collabora al Gentleman's magazine che gli pubblica alcuni racconti. Nel giugno del '40, interrompe la sua collaborazione con il giornale per l'alcool. Nel 1842, Virginia si ammala di tisi. Dopo alcuni tentativi di tornare a galla, tra cui quello di fondare un giornale tutto suo, Poe si stabilisce di nuovo a New York e collabora al N. Y. Sun ed sull'Evening mirror che nel gennaio del 1845 gli viene pubblicato The Raven (Il Corvo). È il trionfo. Al successo letterario si accompagna quello mondano. Dopo aver relegato in campagna a Fordham, la povera Virginia che a bisogno di aria salubre, Poe comincia una vita caotica che lo porterà per tutti gli stati dell'unione a declamare nei saloni eleganti il suo grande successo. È il periodo delle infatuazioni e degli amori letterari. Il più noto con la poetessa Osgood si conclude con quest'ultima che gli preferisce Rev Griswold, accanito rivale letterario di Poe. Nell'ottobre 1845, Poe ha il controllo completo del Broadway Journal di New York in cui rischia tutto ciò che ha. E perde ancora: per una tratta da 50 dollari che non riesce a pagare, perde la testata. Accorre zia Clemm che lo porta con sé a Fordham, dove la famiglia vive in una piccola baracca, nella miseria più assoluta, affidata alla carità dei vicini. Poe alterna il lavoro alle fughe nei luoghi più strani, dove va a corteggiare vecchie o nuove fiamme, o ad ubriacarsi. Il 30 gennaio 1847, Virginia muore ed in casa non c'è nemmeno un lenzuolo in cui avvolgere il corpo. In memoria della moglie scrive Ulalume. Dopo varie peripezie il torna a Fordham da zia Clemm. Nello stesso mese a Richmond incontra Elmira Royster, ora vedova Shelton. Breve corte e nozze fissate per il 17 ottobre. Il 27 settembre va a New York per prendere zia Clemm che deve assistere alle nozze, ma a Baltimora si sbronza: il 3 Ottobre viene trovato in un rigagnolo presso Hight Street, sporco, stracciato e privo di sensi. Morirà di Delirium Tremens il 7 Ottobre 1849 alle 5 del mattino: nella corsia di un ospedale di Baltimora nessuno sa che quel povero corpo è uno dei maggiori scrittori di tutti i tempi. Poeta, narratore, critico: ma non tre Poe, bensì uno solo. Critica, prosa e poesia non sono che tre aspetti della sua arte. C'è un continuo, reciproco travaso di temi, di situazioni di spunti dalla poesia alla narrativa, e da questa alla critica e ancora alla poesia, che rendono la sua opera, apparentemente frammentaria e discontinua, un unico monumento artistico. L'America puritana e bigotta non gli perdonò la sua vita disordinata e lo dimenticò. Non l'Europa dove, sia in Russia, in cui fin dal 1839 conoscevano i suoi scritti, sia soprattutto in Francia, attraverso Baudelaire, la sua arte ebbe una grande influenza. Soprattutto le traduzioni eseguite da Baudelaire con una abilità, con una aderenza allo spirito del testo - addirittura eccezionale - sono storicamente importanti perché segnano l’inizio di una valutazione esente da grettezze moralistiche dell'opera di Poe: quella valutazione che oggi ci permette di indicarlo come una delle grandi presenze dell'800 americano e che gli mancò da vivo: triste sorte per chi aveva professato, sempre, una fede cieca, e allora insolita, nell'indipendenza dell'arte dalla morale.
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