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Esiste però un'altra procedura
per rendere obsoleto il corpo: migliorarlo, aumentandone il tasso di tecnologia
incorporata, ottimizzandone il peso, le funzioni degli organi, l’armonia delle
forme, la longevità complessiva e delle singole attività. Snaturarlo. Ecco i
primi mutanti: le nonne/mamme, gli ottuagenari che praticano sport estremi
(mettiamoci in questi anche la premessa per la tarda maternità, essere
partner), gli atleti che frantumano record fino al giorno prima impossibili da
cancellare. Nell’ombra, la figura perturbante del clone. Mutazioni
spettacolari, come il cambio di pelle di Michael Jackson. Figure limite, ma parte di
questo mondo, dove tutti i corpi sono sollecitati al massimo, invitati a
fornire prestazioni sempre più elevate, ad essere massimamente flessibili sul
lavoro, estremamente elastici nei consumi, attivi senza sosta nel tempo libero.
Quotidianamente questi esercizi corporali vengono svolti nelle pratiche del
consumo. Queste sono le fondamenta di una
società disumana, altrettanto fondata su un delirio di onnipotenza sorretto da
un potere reale, quello del sistema dell’offerta dei beni di consumo. Fornire bellezza
e salute crescente al corpo è un processo che mira a perfezionarne la capacità
di reiterare il consumo, a qualsiasi costo, sottoponendo il corpo a estenuanti
e reiterate prove di adattamento, un evoluzionismo ad avanzamento veloce, molto
veloce. Energia vitale per sostenere la maniacale coazione a consumare
dell’Occidente, che affida sempre più a macchine e reietti il compito di
svolgere i “lavori pesanti”. In fondo la divaricazione del mondo fra ricchi e
poveri segue la medesima logica: il predominio della res cogitans sulla materia ottusa, la massa dei poveri: penso
dunque sono occidentale. La moderna cacciata del corpo,
dunque, prende avvio da quella res
extensa stigmatizzata da Descartes che aprì le porte alla contabilità
dell’organico, alla quantificazione delle sue performance e dei suoi bisogni, alla proiezione della sua
perfezionabilità. Ogni porzione del corpo è misurabile, le azioni sono
frazionabili in singoli movimenti, la forza muscolare elevabile. L’uomo
macchina di Lamettrie eredita questo compito e l’illuminismo si prolunga fino a
Taylor, alla catena di montaggio, all’operaio massa. Anche la prima
immaginazione moderna, - industriale - del corpo, muove a partire dalla sua
scomposizione, misurabilità e ricomposizione ad uno stadio superiore: Frankenstein. Successivamente gli esperimenti immaginari sul corpo punteranno
in due direzioni, alla sua automazione generando androidi, robot e cyborg,
oppure registrando le mutazioni/alterità genetiche dovute a diversità d’origine
(alieni, extraterrestri, ecc.), o a incidenti di percorso (radiazioni e
esperimenti assortiti, tutti mal riusciti). Il primo processo illumina
sull’evoluzione della relazione corpo/lavoro; il secondo illumina sulla
relazione corpo/consumo. Se il mutante originato da un conflitto nucleare è
figura tragica, i supereroi della Marvel Comics ben si prestano a illustrare il
processo di sezionamento e specializzazione del corpo. The Fantastic Four raccontano del desiderio di possedere un corpo
specializzato, in grado di svolgere una funzione straordinaria. La storia di
partenza si riassume in breve. Il gruppo è formato dallo scienziato Reed
Richards, la sua fidanzata Sue Storm, Johnny, il fratello adolescente di lei e
il pilota collaudatore Ben Grimm, amico di Reed. I quattro conducono un razzo
sperimentale ai limiti dell’atmosfera. Qui il razzo viene bombardato da raggi
cosmici. Segue naufragio, i quattro sopravvivono, ma ognuno di loro subisce
mutazioni permanenti. Reed può estendere il corpo a
lunghezze incredibili, Sue Storm ha la capacità di rendersi invisibile (in
seguito anche di dominare un campo di forza invisibile), Il fratello, Johnny si
trasforma in The Human Torch (la
Torcia Umana), una fiamma vivente e Ben diventa The Thing (la Cosa), essere roccioso dalla forza sovraumana. Siamo
agli inizi degli anni Sessanta, quando anche il sodalizio tra chimica e
industria alimentare si cementa per soddisfare il largo consumo alla sua prima
ondata, con dosi massicce di cibo confezionato a self service, alimenti imperfetti, correggibili con un’integrazione
di vitamine. Circa trent’anni dopo sul mercato inizia una piccola, ma costante
invasione di prodotti pensati per target ben precisi: i prodotti dietetici da
un lato e i funzionali dall’altro, da cui si sono generati i prodotti nutriceutici e, ultimi nati, i cosmoceutici. Che razza di cibi sono?
Vitamine mutate dalla radioattività del marketing.
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