Del Cappellaio Matto e di altri impercettibili riflessi della mente | di Luca Caserta | |
Cento libri per due secoli di letteratura.
Titolo in bianco su un triste e piatto campo di colore azzurro cupo.
Giorgio Manganelli e Cesare Garboli gli autori. In verità,
il volumetto della casa editrice milanese riprende gli articoli
originariamente usciti nel 1960 sulle pagine de Il Giorno.
Manganelli salva Faulkner, Luce d’Agosto,
pubblicato nel 1932 e scrive: “Sanguinoso e simbolico, colmo
di disperazione e di amore frustrato, questo libro esemplifica la
qualità più sconcertante e più
autentica di Faulkner: la sua assurdità. La bontà
è inefficiente e chiama la violenza, e pertanto si coinvolge
al male; o è viziosa e falsa, ed esige violenza: in ogni
caso, la conclusione è in qualche gesto brutale e
necessario. Nella gran calura estiva, abbagliata o letale, la vita
fermenta di oscuro amore per la propria composizione ed
espiazione”. Il dipinto di Grant Wood trascolora in queste
parole come le chiavi segrete riposte nei barattoli di latta utili ad
aprire le casse dei nonni in soffitta. American Gothic è
anche il titolo del terzo album di un cantautore americano nato il
20 febbraio del 1937 a Rock Island, Illinois. Il suo nome
è David Ackles. In copertina Ackles, in primo piano, su di
un’imbarcazione in legno con i remi tirati su, camicia a
quadri. Guarda in macchina abbozzando un sorriso, forse per
l’arrivo da un lungo viaggio o per l’avvio di una
partenza. In secondo piano riposa sotto il portico di casa, la moglie,
con le gambe sulla staccionata, il capo rivolto leggermente e le mani
al grembo, come una statua in attesa. Ma è il retro
copertina che chiude il cerchio. Marito e moglie a rifare Grant
Wood con gli abiti da lavoro. Non c’è
tensione, solo calma da cielo sbiancato e alberi con le foglie cadute,
c’è il livore dei freddi invernali, la casa bianca
rialzata sui tronchi. Come le case sui fiumi con le tende colorate alle
finestre. | ||
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