La
trasposizione cinematografica dell’opera, pur
dovendo rinunciare
ad alcuni segmenti narrativi per ragioni strutturali, presenta sotto
alcuni aspetti del valore aggiunto. La possibilità
di utilizzare
l’accompagnamento musicale e le
animazioni sembra restituire alla storia qualcosa che era
già presente,
in boccio, nell’opera a fumetti, e che nel film sembra
letteralmente
fiorire: una poeticità di fondo fatta di atmosfere e di
suggestioni che
in video prendono corpo, diventando un’esperienza sensoriale
nuova e
concreta, amplificata. Questa tensione poetica trova i suoi
momenti
più alti nei dialoghi della bambina Marjane con Dio, che
viene a
trovarla tutte le notti finché, dopo l’uccisione
di Anouche, Marjane lo
caccia via dalla sua vita gridandogli di non tornare mai
più. E nelle
scene che coinvolgono la vecchia nonna di Marjane, artefice della
pioggia di gelsomini che resterà uno dei ricordi
più belli e intensi
della ragazza negli anni a venire. Soluzioni visive originali
ed
efficaci, come l’utilizzo di sagome nere senza volto,
burattini animati
che ricordano i pupi del teatro siciliano, nuvole di fumo morbide e
stilizzate che avvolgono la scena di una fucilazione, consentono di
ammantare di ulteriore poesia anche la crudezza di molti degli
avvenimenti raccontati, facendoci entrare nei fatti attraverso lo
sguardo di Marjane, quello di una bambina di pochi anni costretta a
misurarsi con qualcosa di molto più grande di lei. Una
curiosità: Persepolis è
stato presentato in anteprima all’edizione 2007 del Giffoni
Film
Festival. Alla prima del film, una platea di piccoli giurati quasi
tutti italiani si è ritrovata davanti alla versione
originale della
pellicola, sottotitolata in inglese: un prevedibile momento di
smarrimento ha generato tra i piccoli spettatori un brusio
indispettito, che però si è spento quasi subito.
La grande presa delle
atmosfere, l’altissima qualità della
realizzazione, l’universalità
della storia e dei temi trattati sono riusciti a tenere alta
l’attenzione di una sala rimasta in completo silenzio per
tutti i
novantatré minuti della durata del film. Ed
esplosa, alla
fine, in un
applauso commosso.
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