Il sosia di
Goljadkin? Il ragionier Fantozzi
di Marco De Simone
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A
nni fa Paolo Villaggio, nel corso di
un’intervista, dichiarò di essersi ispirato al
romanzo Memorie del sottosuolo
di Fëdor Dostoevskij. Partendo da questa considerazione, crediamo si
possano approfondire le similitudini, per così dire, tra
alcuni
personaggi di Dostoevskij, Goljadkin in particolare, protagonista de Il
sosia,
e il ragionier Ugo Fantozzi, nato dalla penna di Paolo Villaggio. Qui
proveremo a mettere in luce questo parallelo tra i personaggi, seppur
appartenenti ad autori così diversi tra di loro e
così distanti nel
tempo. Possiamo trovare, nelle vicende di Goljadkin e in quelle di Fantozzi, diverse indicazioni e involontarie trattazioni, se vogliamo, di alcuni temi cari alla sociologia, come l’identità, il doppio, il sesso, la morte ecc. E quindi è possibile utilizzare, sia le vicende di Jakov Petrovič Goljadkin sia quelle di Ugo Fantozzi per illustrare alcune tematiche sociologiche come quelle citate più sopra, e cioè analizzare le loro vicende come “indicatori” sociologici. Un’azione forse azzardata, ma, a nostro avviso, supportata anche dalla similarità (senza avere la pretesa di fare critica letteraria in questa sede) tra le vicende dei due personaggi. Forse, differenza non da poco, le disavventure di Fantozzi sono più “grottesche” di quelle del consigliere titolare Goljadkin. In questa analisi non si può prescindere, tuttavia, dal fare riferimento, oltre che al Sosia1 dostoevskiano e alla filmografia fantozziana, anche alle Memorie del sottosuolo2, altro romanzo dello stesso autore, e al film Fracchia la belva umana3, interpretato da Paolo Villaggio, con protagonista Giandomenico Fracchia, altra maschera del comico genovese. In effetti, come si è detto, la filmografia fantozziana può essere presa come un indicatore di varie tematiche sociologiche: in un’occasione precedente ci si concentrava appunto su queste tematiche: la memoria, l’identità, il sesso, il tempo e la morte, la religione, i media, il linguaggio, per non parlare di temi più vicini alla vita quotidiana, ma non per questo estranei alla sociologia, come la famiglia, la politica, l’amore4 e lo sport. In qualunque contesto della vita, Fantozzi è identificato e ricordato, riconosciuto dagli altri, come “una gran merdaccia”: non importa la storpiatura del nome, sia esso Bambocci, Pupazzi, Bagherozzi, Fantocci, Capozzi. Egli è sempre l’ultima ruota del carro, la pecora nera di qualunque contesto sociale. In un ipotetico accostamento alle teorie dello struttural–funzionalismo, Fantozzi rivestirebbe il ruolo dell’inferiore per antonomasia5. | ||
| versione per la stampa | | (1) [2] [3] |
3.Neri Parenti,
Fracchia la belva umana, Italia, 1981. 4. Per quanto concerne questo tema, il sociologo Zygmunt Bauman ha pubblicato l’opera Amore liquido, Laterza, Bari, 2003. | 5. Una
delle scene significative
di questo concetto si ha in Fantozzi in Paradiso (N. Parenti, Italia, 1993): al funerale del ragioniere, morto sotto una pressa di quelle che stendono il cemento, i colleghi esprimono le loro condoglianze alla moglie, | l’altrettanto
mitica Pina, dicendo “Era facile sentirsi migliori di lui” e “Abbiamo perso il nostro punto di riferimento verso il basso”. Come dire, chi sarà ora “Fantozzi”? Chi ricoprirà il suo ruolo? Chi erediterà il suo triste destino? | ||||