Il sosia di Goliadkin? Il ragionier Fantozzi di Marco De Simone
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Altro
tema caro alla sociologia, che si può trovare, se vogliamo, nella
filmografia fantozziana, è quello della morte6. Fantozzi ha un rapporto
particolarissimo con il tempo e la morte: si può parlare del primo come
di un eterno avversario del celebre ragioniere, mentre il rapporto tra
Fantozzi e la morte potrebbe essere definito, riprendendo il filosofo
Nicola Cusano, una sorta di coincidentia oppositorum. Per
quanto concerne il rapporto Fantozzi/Tempo, sono diverse le sequenze
della filmografia che mostrano il particolarissimo rapporto che il
ragioniere ha con l’elemento tempo. In Fantozzi7, strabiliante è
la sequenza durante la quale Fantozzi, dopo essersi alzato “...alle 7 e
51, vale a dire, al limite delle possibilità umane”, lotta contro il
tempo impiegando millisecondi e secondi per svegliarsi, vestirsi, fare
colazione e andare in bagno, per prendere l’autobus al volo causa
imprevisto al laccio di una scarpa. Nel film Fantozzi in paradiso,
l’ottavo della “saga”, Fantozzi crede di essere in procinto di morire a
causa dello scambio della sua radiografia con quella di un prete.
Ebbene, Fantozzi fa rapidamente un elenco delle cose che avrebbe sempre
voluto fare e le fa, sino a rendersi conto di aver fatto tutto quello
che voleva fare e che gli restano ancora 6 giorni da vivere! La corsa
contro il tempo è finita prima del tempo, e Fantozzi piomba in uno
stato di paranoia del tutto giustificato8.
Altro elemento che Fantozzi incontra durante le sue peripezie è il “Cupo Mietitore”: la Morte. Sono tante le occasioni nel corso delle quali si parla della morte nella filmografia fantozziana: comunque, emblematica è ancora una volta la pellicola dal titolo Fantozzi in Paradiso: qui Fantozzi non muore a causa di un male, ma comunque finisce sotto una pressa. Come dire, non si sfugge alla morte. E invece no: Fantozzi, paradosso dei paradossi, viene rimandato da Buddha sulla Terra, ossia si reincarna in un neonato in spigato siberiano e cappello fantozziano. In Fantozzi - il ritorno9, addirittura Fantozzi viene rimandato sulla Terra perché non c’è posto in Paradiso, per essere richiamato al momento della finale di coppa del mondo di calcio; in Fantozzi 2000 - la clonazione10, Fantozzi viene addirittura clonato. Per quanto paradossale (siamo nella filmografia fantozziana, non dimentichiamolo) il messaggio è chiaro: Fantozzi non può morire; anche quando sembra che abbia conquistato il Paradiso, ottenendo quindi finalmente un po’ di tranquillità, viene rimandato sulla Terra. E neanche da morto è in pace: i megabastardi, nostalgici della servilità fantozziana, lo fanno clonare, per poterlo umiliare ancora. Oltre alla morte, Fantozzi deve fare i conti con il proprio corpo: praticamente umiliato persino dal Padre Eterno11 per la sua fisicità ripugnante, oltre ad essere dotato di un fallo piccolissimo (come vedremo dopo) il ragioniere d’Italia, in diverse occasioni, si dedica allo sport, vuoi per diletto, vuoi per volontà di dimagrire, vuoi per costrizione da parte del geometra Filini. |
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6. Tra i più accurati studiosi
di sociologia della morte, oltre ai classici come Zygmunt Bauman e Edgar Morin, ricordiamo Antonio Cavicchia Scalamonti, autore, tra gli altri, de La Camera Verde, il cinema e la morte, Ipermedium Libri, S. Maria C. V., 1996 e La morte. Quattro variazioni sul tema, Ipermedium libri, S. Maria C. V., 2007. |
8. Il medico dice a Fantozzi che ha una settimana di vita, e il ragioniere, dopo un iniziale attimo di sconforto, decide di fare tutto quello che ha sempre desiderato, ma esaurisce in un unico pomeriggio tutte le cose. |
Gli restano quindi, ancora ben (e non solamente) sei
giorni da vivere, durante i quali Fantozzi paradossalmente non sa cosa
fare! Ci penserà comunque la Pina a fargli ingannare il tempo,
convincendo
la signorina Silvani (un altro dei personaggi fissi della saga), dietro compenso, a fare una gita sulla neve con lui. |
11. In SuperFantozzi (Parenti, Italia, 1985) c’è una parodia della Creazione, che si conclude momentaneamente con la creazione di Fantozzi: il primo uomo. Questi ringrazia il Creatore per averlo fatto “a sua immagine e somiglianza”, ma scatena la repulsione della divinità che per tutta risposta gli lancia contro un masso. |
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