L’insostenibile trasparenza dell’anima |
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Ma non è finita qui, perché questo quadro è solo
un’implicazione di fenomeni molto più ampi e dirompenti per il modo con cui
finora ci siamo descritti la realtà in cui viviamo. Intanto, la rete, il web: è veramente, potenzialmente, lo
strumento – anzi, l’ambiente – più democratico possibile. Basta poco per
potervi entrare… Ancora, c’è – anche se potrebbe sembrare poco importante –
da riflettere sulla natura delle sequenze e delle immagini diffuse: se, come è
lecito chiedersi, volta per volta sono il risultato della registrazione di un
evento reale, o il frutto di una sceneggiatura ad hoc… Addestrati dai media, mostriamo attraverso le chat, i
blog, i siti di video l’intimità altrui e la nostra, mescolandole,
confondendole, fondendo l’una nell’altra, in una fantasmagoria sempre più
accelerata. L’intimità esplode, in una forma di pornografia dell’anima in cui
voyeurismo e esibizionismo si fondono nella stessa azione, fatta di immagini,
pensieri, sentimenti, lacrime… Come in Dirt, il
serial televisivo della Coquette Production con la Courteney Cox di Friends diventata adulta e cinica in una
versione vertiginosa di Piccole donne
crescono, uno dei cui claims è
L’unica cosa più falsa del gossip è la verità, che mette in scena la
protagonista contemporaneamente come carnefice e vittima del voyeurismo dei
media, confermando “metalinguisticamente” le riflessioni sulla circolarità fra
fiction e vita reale di Sergio Brancato in Senza
fine. Guardando alla Francia ci si interessa di più delle vicende sentimentali del presidente piuttosto
che dell’introduzione in funzione di ordine pubblico di piccoli “droni” che
potranno sorvegliare dall’alto assembramenti, manifestazioni, appartamenti...[5]
Come in L’uomo in fuga (King, 2003) o
in Robocop,[6]
mentre i canali divulgativi delle TV satellitari trasmettono dotti documentari
sui costumi sessuali delle otarie. Così dalla sequenza che fissa un evento storico come il crollo delle torri gemelle, degradiamo alla ripresa di qualcosa che è storico solo per noi, e finiamo per registrare e trasmettere le nostre miserie e cattiverie, lo spogliarello casalingo, il disabile bastonato, l’extracomunitaria finita sotto un tram, le professoresse che si spogliano… Le infinite declinazioni possibili di Eros e Thanatos a immortalare la Trasparenza del Male (Baudrillard, 1991) e a dare la vittoria sulla realtà alla sua Intelligenza (Baudrillard, 2006), inducendoci a denunciarci da soli, sperando nell’anonimato offerto dalla Rete. La nuova frontiera della Precrimine di Rapporto di minoranza (Dick, 2002). Il panopticon a quattro dimensioni…
Bibliografia (fra parentesi l’anno di edizione
in lingua originale) Abruzzese, A.
Lo
splendore della TV, costa & nolan, Genova, 1995. Baudrillard, J.
La
trasparenza del male, Sugar, Milano, 1991 (1990). Il patto di lucidità o l’intelligenza del Male, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2006 (2004).
Il
delitto perfetto, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1996 (1995). Brancato, S.
La
città delle luci, Carocci, Roma, 2003.
Senza
fine Immaginario e scrittura della fiction seriale in Italia, Liguori,
Napoli, 2007. Colombo, F. Philip K. Dick Formenti, C. Foucault, M.
Sicurezza,
territorio, popolazione, Feltrinelli, Milano, 2005 (2004). Genna, G. Monina, M. Giddens, A. Habermas, J. Hughes, T. P. Jameson, F. King, S.
Straub, P., Il
talismano, Sperling & Kupfer, Milano, 1986 (1984). Matheson, R. Orwell, G. Weber, M.
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