l'invasione degli ultracorpi
di Jack Finney
Marcos y Marcos

Anno 2005

Pag. 215
Euro 13,50

 





 
L'invasione degli ultracorpi
di Jack Finney


Il tema dell’invasione aliena invisibile è un classico della fantascienza degli anni 50 e 60 che trova nel romanzo L’Invasione degli Ultracorpi (The Body Snatchers, 1955) di Jack Finney il suo capolavoro assoluto, ora ristampato dalla Marcos y Marcos nella collana Gli Alianti.

Una strana psicosi collettiva sta dilagando a Santa Mira, un piccolo paese della California. Numerose persone, infatti, affermano che alcuni loro parenti non sono più loro... l'aspetto fisico, il comportamento, i pensieri sono sempre gli stessi, ma qualcosa sembra cambiato. Miles Bennell, un medico, scopre l'orribile, folle verità: mostruosi baccelli, provenienti dallo spazio, replicano alla perfezione le persone durante il sonno, assumendone l'aspetto esteriore nei minimi particolari e assorbendone i ricordi e la personalità. Notte dopo notte le "copie" degli abitanti di Santa Mira si sostituiscono agli originali.

Parafrasando il titolo di una ben nota serie televisiva, con questo romanzo di Finney ci troviamo Ai confini della Realtà. Tutto sembra uguale, immutabile, ma le vere rivoluzioni (sociali e politiche) sono quelle che strisciano silenziose fra le pieghe della democrazia e della libertà.

L’invasione che lo scrittore americano ci presenta con questo classico non è attuata attraverso roboanti e giganteschi dischi volanti, ne attraverso l’uso di armi super tecnologiche, ma grazie alla sistematica sostituzione dell’uomo, delle sue idee quanto del suo corpo. L’unica cosa che i baccelli sembrano non riuscire a replicare è l’anima, significativamente rappresentata dall’autore nella mancanza di luce negli occhi dei posseduti.

Siamo negli anni Cinquanta e la lettura di una possibile “invasione” del pericolo comunista nella società americana è quasi scontata, ma il romanzo può essere anche una metafora del maccartismo e dei mutamenti in corso nella società americana.

Finney sembra voler metter in guardia il lettore contro l’insorgere di una civiltà in cui gli uomini sono svuotati delle loro emozioni e passioni che, nel bene e nel male, sono l’essenza stessa dell’animo umano.

La lettura del romanzo è molto fluida, le pagine scorrono nella mente del lettore quasi come dei fotogrammi cinematografici. Non a caso del romanzo sono state tratte alcune versioni sul grande schermo, la più bella e fedele delle quali resta L’Invasione degli Ultracorpi di Don Siegel del 1956.



 

Recensione di Carmine Treanni