Star Trek, lassù qualcuno ci racconta
di
Lamberto Pastore

 



Con la quarta serie, prodotta da Berman, Pillar e da Jeri Taylor, ritorna il tema, caro ai Trek–fan, del viaggio e dell’esplorazione spaziale. Ma se gli effetti speciali sono sempre più raffinati, ai personaggi manca sempre di più il “calore” e la “simpatia” riscontrati almeno fino a
TNG.

La nave spaziale “Voyager” riceve il compito di catturare una piccola navetta di maquis, dei ribelli contrari al patto di pace fra Federazione e Cardassiani. Sia la Voyager che la navetta vengono però catapultati in un altro quadrante della galassia a causa di una anomalia spaziale. Il viaggio di ritorno a casa richiede oltre settant’anni di tempo…

Voyager, il quarto show ispirato a Star Trek, riporta i suoi set all’interno di un astronave, questa volta però comandata da una donna, il capitano Kathryn Janeway, interpretata da Kate Mulgrew. Altri membri dell’equipaggio sono il primo ufficiale Chakotay (Robert Beltran), il capo della sicurezza Tuvok (Tim Russ), il capo–ingegnere B’Elanna Torres (Roxann Biggs–Dawson), il timoniere Tom Paris (Robert Duncan McNeill), il cuoco Neelix (Ethan Phillips) e un dottore olografico interpretato dal bravissimo Robert Picardo.

Ambientata 150 anni prima della serie classica con Kirk e Spock, Enterprise, l’ultima serie dell’universo Trek, è stata creata dal duo Brannon Braga e Rick Berman.

La Federazione dei pianeti uniti non esiste ancora e i terrestri possono esplorare lo spazio con una sola astronave, l’Enterprise, sotto la supervisione dei vulcaniani. Per sfuggire ad alcuni Sulibani, Klaang, un guerriero Klingon, compie un atterraggio di emergenza sulla Terra a Broken Bow, in Oklahoma, dove viene ferito gravemente da un agricoltore. I Vulcaniani vorrebbero riportare il corpo di Klaang su Kronos (il pianeta natale Klingon) per non creare incidenti diplomatici. Jonathan Archer (Scott Bakula), comandante dell’Enterprise, si offre volontario per questa missione, ma i vulcaniani non si fidano dei terrestri e inviano come ufficiale scientifico la vulcaniana T’Pol (Jolene Blalock). Da quel momento prendono il via le avventure della prima nave a propulsione curvatura della storia della Terra.

Enterprise non ha riscosso negli USA il successo che i produttori si aspettavano (è stata chiusa dopo solo quattro stagioni), ma la serie non sfigura accanto alle altre della stessa saga.

Spicca su tutti i personaggi, il capitano Jonathan Archer — interpretato da Scott Bakula, attore divenuto celebre con la serie cult Quantum Leap — ha una personalità audace, figlio di uno degli scienziati padri del viaggio a curvatura, è curioso di tutto e molto eccitato all’idea di andare finalmente “là dove nessun uomo è mai giunto prima”.

 

    [1] [2] (3)