Yugen Plays Leddi - Uova fatali
di Yugen Yugen atto secondo. Il
collettivo capitanato da Francesco Zago opera una scelta coraggiosa,
non adagiandosi sul collaudato assetto sonoro del primo disco,
Labirinto d’acqua (vedi Quaderni d’Altri Tempi n. X), ma
prendendosi la briga di eseguire un mazzolin d’inediti firmati da
Tommaso Leddi (pescati dal suo vasto repertorio), il quale aveva
già fatto capolino nell’esordio di Yugen, entrando
successivamente a far parte in modo organico dell’ensemble.
Leddi, ricordiamolo, è stato uno dei membri degli Stormy Six, la
“sezione” italiana dello storico RIO (Rock In Opposition),
che operò in Europa nella seconda metà dei Settanta,
territorio da cui è iniziato il viaggio musicale di Yugen. In
che direzione oggi procede questo progetto, però, non è
facile a dirsi, qui viene ripreso mentre attraversa una terra solare,
dove risuonano motivetti sghembi, complessi ma di presa immediata,
musica colta che fa il verso a quella popolare, ci si chiede, o
viceversa? Si direbbe entrambe le cose, a sentire la bulgakoviana suite
in cinque parti Uova fatali, leggiadra e nervosa sempre nel segno di
una garbata ironia, la cui cifra è ben riassunta proprio dal
mandolino/prezzemolo di Leddi. In questo giocoso rimescolamento di
carte si mettono in evidenza anche Escher, profumata di romanticheria,
e la festosa, paesana e zigzagante Campo. Conquista Complicazioni in
cui la bella linea melodica viene prima sospinta in un labirinto e poi
fatta fuoriuscire trionfalmente. Complessivamente il lavoro è
compatto e forse quasi non ha senso segnalare un brano rispetto ad un
altro. Confezione curata come già la prima uscita, farcita con
citazioni eterogenee, da Carlo Emilio Gadda a Escher, a Umberto Fiori
(altro Stormy Six), con illustrazioni di Piero Leddi, già autore
delle copertine degli ellepì della band e note di presentazione
firmate da due intenditori, Alessandro Achilli e Paolo Chang, che per
anni, dalle pagine di Musiche, narrarono questo tipo di faccende
musicali con passione e impegno militante.
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titolo Yugen Plays Leddi - Uova fatali
di Yugen
etichetta AltrOck
distribuzione www.altrock.it
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Supercoclea For New Apes
di Improvvirusoundexperience Quelli di
Improvvirusoundexperience sono tipi che non amano indugiare, pochi
secondi ed ecco che l’intero arsenale sonoro di cui dispongono
dispiega tutta la sua energia ed è un piacere ascoltarli.
Potenti, epici, lirici, ironici, compatti e fintamente sbrindellati,
partono in quarta con Flowers For John, dal finale a dir poco
esaltante, che si snoda, esplode e implode lungo un riff micidiale.
Brano ricchissimo di rimandi, ci si può trovare di tutto da Duke
Ellington fino alla anglo-sudafricana Brotherhood of Breath, e
addirittura si scorge a tratti la maestosità degli Urban Sax, la
fantapocalittica orchestrona di Gilles Artmann. Sono solo suggestioni,
però, il brano è originale ed esprime personalità
decisa. Lo si deve a Carlo Ponara (sax tenore) uno dei tredici che
hanno preso parte alla registrazione (dove è stata schierata tra
l’altro una poderosa sezione ritmica costituita da due batterie,
un contrabbasso e un basso elettrico), ma la band, in realtà,
è un organico aperto che sul palco varia la formazione da otto a
quindici musicisti. Tornando all’album, la scaletta propone poi
la cover di Strawberry Mango dell’Art Ensemble of Chicago (da
Coming Home Jamaica), una versione cameristica per soli ottoni che
trasfigura l’originale reggae, lettura iconoclasta di un pezzo
già nato fuori dagli schemi (quelli dell’AEOC). Si
prosegue con Eliogabalo #211006, più de-strutturato, con un
disinvolto, diciamo, “free blaxploitation”, un brano
inizialmente prossimo a certe astrazioni concettuali affini ai dadaismi
degli improvvisatori europei, ma spremuto fino a farne venir fuori
anche dello swing. Insomma una bella corsa sulle montagne russe della
creatività, che trova degna conclusione nell’ultimo brano,
Monsieur le Coprophage. Anche qui al falso movimento iniziale segue un
escalation soul/funky che diventa via via più incontenibile fino
al pirotecnico e sanguigno finale tutti insieme.
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titolo Supercoclea For New Apes
di Improvvirusoundexperience
etichetta Setola di maiale
distribuzione
www.setoladimaiale.net |
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On War
di Autori Vari Un racconto di guerra, la voce
di un uomo anziano, ricordi della guerra civile spagnola, il massacro
di Guernica. La narrazione è sottolineata da un accompagnamento
sonoro fortemente espressionistico a base di oggetti vari e mahai
metak, una chitarra da tavolo a 10 corde. Il brano si intitola Gernika
Eta Bermeo e lo si deve al musicista Xavier Iriondo e a suo padre
Karmel, il narratore. Apre così questa raccolta di nove
contributi sul tema della guerra, prodotta dall’etichetta di
Gianni Mimmo, che partecipa alla “discussione” proprio con
il brano successivo strutturato in quattro austeri frammenti, Fight
Figure, per soprano e basso, tra le cose migliori della raccolta, o
meglio del concept. Spicca poi il Niruru Ensemble, ovvero Cristiano
Calcagnile, Monica Demuru, Vincenzo Vasi e ancora Iriondo (Xavier) che
eseguono Excerpts From I-III-IV Tables Of Enuma Elish And Conclusions,
per voci, theremin, percussioni, elettroniche, basso elettrico e mahai
metak, un volo ai confini della realtà, quella drammatica della
guerra. Affascinante anche il duo di tromboni Angelo Contini e Federico
Cumar. Propongono una surreale conversazione dal titolo Speakin’
Bones. Fiammeggiante prima, rarefatto poi il contributo
dell’ensemble di Nicola Guazzaloca, Them, che rinverdisce i fasti
del free jazz. Altrettanto fanno il Trio Novo Tono di Adalberto e
Andrea Ferrari rispettivamente al clarinetto basso e al baritono (con
Cristiano Calcagnile alla batteria) nel brano Lost Identities, e il duo
Claudio Fasoli (tenore)/Mario Zara (piano) in Raw. Non del tutto
convincente il collage sonoro di Pierfrancesco Mucari, Massive Rising,
mentre al contrario, altra perla è Persephone, duo voce (Shirin
Demma) e percussioni (Francesco Cusa), canto/pianto appassionato e
struggente, forse per qualcuno che non c’è più.
Confezione curata e raffinata come è nello stile Amirani.
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titolo On War
di Autori Vari
etichetta Amirani Records
distribuzione
www.amiranirecords.com |
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