Non è un paese per vecchi
di Ethan e Joel Coen
Film tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy del 2005 che viene riproposto insieme al dvd. Protagonista il Texas e il suo confine con il Messico. È l’America di McCarthy cui i Coen aderiscono mirabilmente traducendo in audiovisivo una storia che sa di follia, di violenza e di morte. La maestria dei Coen nell’aderire così bene al testo sta nel proporre uno sguardo capace di cogliere pure l’umanità di tanta violenza e follia omicida. La storia è quella di un uomo, un cacciatore di antilopi, reduce del Vietnam, che solo, sotto un sole furioso che tramonta tra le montagne e copre i corpi esangui di narcotrafficanti messicani non scampati a una battaglia, trova del denaro, dollari: una valigia piena. Valigia che l’uomo porta via e che farà da movente al seguito della storia e al suo drammatico incontro con l’altro protagonista: un killer psicopatico che si vede andare in giro con una strana arma e che lo inseguirà senza tregua e con lucida e pericolosa sete di giustizia. A indagare e a mettersi sulle tracce dei due è l’attento, imperturbabile, saggio e anziano, sceriffo Bell, la voce narrante che sembra estranea a quanto accade perché quello che accade è fatto di fughe, violenza e sangue che lasciano col fiato sospeso, mentre lui si dà il tempo per ricordare, per pensare, per gustare i suoi caffè. Mentre lo spettatore resta soprattutto confuso sull’idea di bene e di male e di buoni e cattivi. In questo i Coen sono magistrali: il genere western, che è del film e del romanzo da cui è tratto, non impedisce loro di costruire un racconto che va oltre il genere stesso, utilizzando la sfida tra i tre eroi come topos per la ricerca di una verità che si incrocia con le paure, quelle che condividiamo e nelle quali ci riconosciamo, di fronte a la banalità del male. Maria D’Ambrosio |
titolo Non è un paese per vecchi
regia Ethan e Joel Coen
casa di produzione Paramount
principali interpreti
Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin |
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Tex e il Signore degli Abissi
di Duccio Tessari
In occasione dei 60 anni di vita del più famoso personaggio della Bonelli Editore, Tex Willer, viene distribuito in dvd il film che la RAI produsse e distribuì nelle sale cinematografiche fra il 1984 e il 1985, sfruttando l’esperienza maturata dal regista Duccio Tessari, onesto mestierante, nel “western all’italiana”. Il film è ispirato all’avventura omonima di Tex, che si svolge sulla Sierra Encantada, dove il “Signore degli abissi” un misterioso negromante, raccoglie delle misteriose pietre verdi capaci, se colpiscono un uomo, di fossilizzarne il corpo. Tex e i suoi amici devono riuscire a eliminare lo stregone. Ma, al di là della qualità e delle caratteristiche del film, importante più come documento storico che come oggetto estetico, è più interessante ricordare la vicenda che portò a questa produzione. Consapevoli della ricchezza e delle opportunità che il prodotto Tex offriva, un gruppo di giovani sceneggiatori si mise d’impegno per la RAI per realizzare una serie di telefilm che avrebbe potuto rifondare il sistema nazionale della fiction. La RAI, diffidente verso ciò che non riusciva a comprendere perché connesso ad una dimensione industriale della produzione di fiction, finì per trasformare l’ipotesi di una puntata “pilota” in un lungometraggio da proiettare nelle sale, condannando l’esperimento ad un clamoroso flop, dimostrando così tutta la sua incapacità di tradurre in un modello culturale nazionale istanze di tipo globale e viceversa. Paradossalmente, in questo caso il fumetto esprimeva un superiore portato di modernità rispetto al più giovane medium televisivo, poiché nella sua dimensione di impresa culturale la casa editrice Bonelli funzionava e funziona assai meglio della Rai – e se è per questo, anche di Mediaset – nell’affrontare l’immaginario di genere ed i suoi meccanismi di integrazione con la storia collettiva ed i vissuti individuali del pubblico. Un’occasione perduta, ma che non è riuscita a toglier nulla alla presa e al carisma di Aquila della Notte sul suo pubblico. Sergio Brancato |
titolo Tex e il Signore degli Abissi
regia Duccio Tessari
casa di produzione Cinecittà
principali interpreti Giuliano Gemma, Isabel Russinova
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La metamorfosi
di Franz Kafka/Peter Kuper
K come Kafka e Kuper. Peter Kuper aveva già affrontato Kafka nel volume Lascia Stare! E altri racconti pubblicato nel 2003 dalle edizioni Hazard. Storie brevi meno note, ma pur sempre Kafka e la sfida era stata vinta. Questa seconda incursione nell’opera del praghese è, però, un vero e proprio assalto al cielo, poiché qui si tratta di uno dei capolavori assoluti del secolo scorso e forse di tutti i tempi. L’incredibile e triste storia di Gregor Samsa e della sua famiglia snaturata, che ci viene restituita da Kuper in forma di graphic novel, trova nell’artista di Cleveland, infatti, un interprete capace di sprofondare adeguatamente nell’oscurita della storia di Kafka. Storia della disumanizzazione del commesso viaggiatore Gregor ma anche, soprattutto, quella dei suoi cari. A proposito di parentele poi, il ricorso ai vari “SLAM”, “AUGHHH”, “CLICK, CREAK, CRINKLE, FLOP” ci ricordano pagina dopo pagina il legame di quest’opera con il mondo dei fumetti. La grande forza espressiva di Kuper si traduce in tavole che accolgono una quantità stupefacente di segni, di attenzione ai dettagli, come ad esempio le forme dei baloon tagliati nella bordatura diversamente a seconda del carattere e dei toni espressivi dei personaggi. Magistrale l’uso della china per ottenere un nero avvolgente e far respirare fino in fondo la densa atmosfera claustrofobica degli interni, due in definitiva, la camera di Gregor e la sala da pranzo che come ambienti teatrali accolgono il dramma fatto di orrore e repulsione. Grotteschi, deformati, abnormi, tutti i protagonisti della vicenda sono segnati in modo quasi caricaturale, cogliendo appieno lo spirito di certi personaggi così simili a marionette del più autentico espressionismo. Gennaro Fucile |
titolo La metamorfosi
di Franz Kafka/Peter Kuper
editore
Guanda, Parma, 2008 pagine 80
prezzo € 14,50
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