Next
di Lee Tamahori
Hollywood continua insistentemente a sfruttare la vena inesauribile di Philip K. Dick, le cui originalissime storie hanno prodotto successi come Blade Runner o Minority Report per citare solo i film più celebri. In questo caso il racconto di partenza è Non saremo noi (The Golden Man), di cui questo Next di Lee Tamahori recupera solo il fulcro principale mettendo da parte tutto il resto e sostituendolo con atmosfere a lui più congeniali come quelle di 007. Cris, un pre-cog con la capacità di vedere avanti nel futuro di due minuti, si guadagna da vivere come illusionista. L’FBI lo vuole ingaggiare per scovare la bomba atomica che un gruppo di terroristi senza scrupoli ha introdotto in America progettando di far esplodere Los Angeles. Ma il tutto viene complicato dal fatto che Cris può vedere solo il futuro che lo riguarda direttamente, e che in quel futuro s’inserisce la bella Liz, che egli incontra e di cui si innamora. Quel poco che rende Next un film interessante dal punto di vista del soggetto è tutta farina del sacco di Dick. Il resto è poca roba. Nicolas Cage banale, Jessica Biel piatta (non nelle forme), Julianne Moore stereotipata. Va citata l’apparizione dell’irriconoscibile Peter Falk, il malmesso tenente Colombo. Il regista mette insieme elementi di tanti film e storie simili: un po’ di Mission: Impossible, di Speed, del recente Deja-vu, qualcosa anche del celebre romanzo asimoviano La fine dell’Eternità e così via. Ne fuoriesce un buon thriller, che si fa seguire e in alcuni momenti tiene col fiato sospeso, favorito anche da grandi scene d’azione ed effetti speciali non ridondanti: ma di fantascienza c’è alla fine ben poco. C’è da riflettere su come sia mutata la trasposizione cinematografica di Dick da Blade Runner a questo Next: puntando sul nome alla moda si cerca di attrarre i tanti fan del compianto scrittore, e grazie all’azione adrenalinica si accontentano i più semplici spettatori che vogliono solo godersi un’ora e mezzo di distrazione. Roberto Paura |
titolo Next
regia Lee Tamahori
casa di produzione Medusa
principali interpreti
Nicolas Cage, Jessica Biel, Julianne Moore, Thomas Kretschmann, Tory Kittles, Peter Falk |
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Sogni e delitti
di Woody Allen
Se non vivesse a New York, l’autore del celebre Manhattan ha detto che verrebbe volentieri ad abitare in una città europea. E non sarebbe una scelta sbagliata, visto che i maggiori successi di critica e di pubblico li ha sempre ottenuti proprio nel Vecchio Continente. Una delle cui più rappresentative capitali fa da sfondo al suo terzo film londinese, dopo Match Point e Scoop. Che è un thriller, caratterizzato dall’ assenza del regista tra gli interpreti e affidato alle capacità di persuasione delle ragioni del male e del bene di Colin Farrell ed Ewan McGregor, i due protagonisti. Che però, nei panni dei fratelli omicidi per bisogno di denaro, su commissione dello zio, non convincono, e non per mancanza di doti interpretative, che anzi sono al massimo. Quanto piuttosto perché il contesto in cui si svolge la vicenda, più che narrato risulta programmato: tutto quanto accade nei primi quaranta minuti non si svolge in forza della necessità del caso, della forza del destino o della volontà dell’uomo, ma è didatticamente propedeutico all’entrata in scena del fratello della madre, che indurrà i disperati a macchiarsi del più odioso dei delitti. E poi perché anche il pentimento di uno dei due, che porterà all’ineluttabile dramma del finale, è dettato da una morale non esplicitata in tutta la sua tragicità. Un film comunque da vedere per l’ottima prova di recitazione di tutti gli interpreti e per la solita indiscussa maestria del regista: indimenticabile la scena del patto scellerato tra i fratelli e lo zio sotto l’albero di un giardino. E comunque è godibile, anche se non incisiva e decisiva come in Match Point, la rappresentazione delle differenze di classe in una Londra postmoderna, postcapitalista, postindustriale, ma non postoperaia. Daniela Fabro |
titolo Sogni e delitti
regia Woody Allen
casa di produzione Filmauro
principali interpreti
Ewan McGregor, Colin Farrell, Tom Wilkinson, Hayley Atwell, Sally Hawkins, John Benfield, Phil Davis | |
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Rendition – detenzione illegale
di Gavin Hood
Per smuovere le coscienze intorpidite di un’America irriconoscibile post-11 settembre, il regista sudafricano Gavin Hood assembla un cast di volti noti per raccontare la grande vergogna delle extraordinary renditions, le “consegne speciali” che la CIA attua nei confronti di sospetti terroristi portati in giro per il mondo e imprigionati e torturati in carceri segrete in paesi scarsamente democratici e collaborazionisti. L’ingegnere di origini egiziane El-Ibrahimi, che abita da vent’anni negli States, sposato con una moglie wasp ed è padre di un bambino e di un altro in arrivo, viene catturato dalle teste di cuoio e condotto in una base egiziana. Qui, sottoposto alle torture ormai tristemente note (elettroshock, annegamento simulato e così via), è costretto infine a confessare un crimine mai commesso come suggeritogli implicitamente dallo spaventato agente americano che osserva il brutale interrogatorio. La moglie indomita coinvolge un amico assistente di un senatore e la cinica Meryl Streep, a capo delle renditions, per salvare il marito, ma non viene ascoltata. Alla fine tutto si chiarisce e c’è anche tempo per un lieto fine strappalacrime. La storia, ben congegnata, pecca tuttavia nel voler chiarire allo spettatore ogni cosa, come se fosse a una lezione di storia contemporanea, e impedisce scelte più artistiche. Ne fuoriesce un thriller politico coinvolgente fino a un certo punto, fino a quando cioè il comportamento dei protagonisti non diventa prevedibile a chiunque: la perfida politicante che volta la spalle, l’ambizioso e mediocre portaborse che preferisce la carriera, la madre-coraggio che gira per i palazzi del potere con un pancione da parto plurigemellare, il giovane agente dubbioso che infine libera l’innocente. Buona ricostruzione politica, ma per toccare le corde di un pubblico americano spaventato ci vuole ben altro. Il dvd presenta un’intervista al regista e diverse scene inedite e alternative commentate. Roberto Paura |
titolo Rendition – detenzione illegale
regia Gavin Hood
casa di produzione
Eagle Pictures
principali interpreti
Jake Gyllenhaal, Reese Whiterspoon, Meryl Streep, Alan Arkin, Peter Sarsgaard, Omar Metwally |
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