Uno
degli autori più interessanti della fantascienza contemporanea,
Vernon Vinge, torna sugli scaffali con questa ristampa del suo
indiscusso capolavoro, Universo
incostante, vincitore del premio Hugo nel 1993. L’editrice
Nord lo ripubblica nella sua benemerita collana Cosmo Biblioteca,
che a prezzi modici grazie al formato paperback garantisce ai
lettori la possibilità di tornare a leggere grandi classici ormai
difficilmente reperibili. Poderosa e affascinante space opera tutta costruita su solide fondamenta di idee geniali, Universo
incostante racchiude il meglio che la fantascienza abbia
prodotto nel corso della sua esistenza mescolando azzardate
speculazioni scientifiche con intrighi politici, scenari di ampio
respiro, razze aliene magistralmente delineate e tantissima
avventura. Sullo sfondo della storia c’è la geniale ipotesi di
un universo in cui le costanti di natura non sono affatto costanti
e dove, nella fattispecie, la velocità della luce assume valori
diversi a seconda delle Zone della galassia. La nostra Terra –
che non compare nella storia, ambientata invece in remoti sistemi
stellari a noi sconosciuti – sarebbe racchiusa nella Zona Lenta
dove il viaggio ultraluce non è consentito e dove sono nate tutte
le grandi civiltà galattiche, che solo grazie a viaggi
generazionali in astronavi con sistemi d’ibernazione sono
riuscite a colonizzare il resto della Via Lattea. La vicenda si
svolge invece tutta nell’Esterno, la periferia dove esistono
velocità superluminali, dove le tecnologie di intelligenza
artificiale sono evolute al massimo grado e dove le civiltà
prosperano e s’incontrano. Al di là dell’Esterno, negli
abissi cosmici tra le galassie, c’è infine il Trascendente,
dove le grandi civiltà solo a fatica riescono ad accedere e così
facendo a effettuare un salto spaventoso nella loro evoluzione,
trasformandosi in entità quasi divine e incomprensibili in
termini umani. Le entità del Trascendente sono spesso
disinteressante agli affari galattici, ma capita a volte che una
di queste diventi una Perversione votata alla distruzione e alla
conquista.
È
quello che capita agli umani di Stazione Oltre, che nel giocare
con le conoscenze del trascendente ridanno vita a un’entità
ancestrale che porta l’umanità sull’orlo della distruzione e
mette a rischio tutte le civiltà dell’Esterno. L’unica
speranza è in una “contromisura” che una famiglia umana è
riuscita a portare in salvo su un remoto pianeta ai confini con la
Zona Lenta, dove vive un’insolita civiltà medioevale con la
quale i soli sopravvissuti di Stazione Oltre – due bambini –
dovranno vedersela, in attesa che una spedizione disperata
composta dalla bibliotecaria Ravna Bergsndot, dal misterioso Pham
Nuwen e da una curiosa coppia aliena della razza Skrode riesca a
raggiungerli.
Docente universitario di matematica e tra i
massimi esperti di intelligenze artificiali, Vinge ha infuso in Universo
incostante tutte le sue intuizioni e riflessioni sul remoto
futuro dell’umanità, servendosi di un espediente
scientificamente impossibile ma geniale ai fini della narrazione
quale la possibilità di valori diversi nelle costanti cosmiche.
Leggendo in controluce la storia scorrevole e apparentemente
disimpegnata, si rintracciano con facilità alcuni temi di grande
profondità tra cui soprattutto il monito di Vinge verso
un’evoluzione sconsiderata della civiltà. Che le razze
tecnologicamente potentissime dell’Esterno debbano in ultima
analisi dipendere da una civiltà arretrata di un mondo remoto per
poter riuscire a salvarsi dalla distruzione, è la metafora
significativa del rischio di una sopravvalutazione delle nostre
capacità.
L’arroganza delle specie intelligenti che
mirano a raggiungere il Trascendente e a trasformarsi in déi
viene punita, nelle ultime pagine del romanzo, con la distruzione
dell’Esterno attraverso la riduzione della velocità della luce
al valore che conosciamo, impedendo per sempre i viaggi
interstellari ultraluce e i contatti tra le civiltà. Prigionieri
di un mondo primitivo, i protagonisti di Universo
incostante impareranno la semplicità dei popoli primitivi e,
come novelli Adamo ed Eva, rimpiangeranno l’Eden che hanno
distrutto.
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