Universo incostante
di Vernon Vinge,
Nord, Milano 2007,
Pagine 545

Prezzo: € 12.

 

 

 

 





 

 

 

Universo incostante di Vernon Vinge  

 

Uno degli autori più interessanti della fantascienza contemporanea, Vernon Vinge, torna sugli scaffali con questa ristampa del suo indiscusso capolavoro, Universo incostante, vincitore del premio Hugo nel 1993. L’editrice Nord lo ripubblica nella sua benemerita collana Cosmo Biblioteca, che a prezzi modici grazie al formato paperback garantisce ai lettori la possibilità di tornare a leggere grandi classici ormai difficilmente reperibili. Poderosa e affascinante space opera tutta costruita su solide fondamenta di idee geniali, Universo incostante racchiude il meglio che la fantascienza abbia prodotto nel corso della sua esistenza mescolando azzardate speculazioni scientifiche con intrighi politici, scenari di ampio respiro, razze aliene magistralmente delineate e tantissima avventura. Sullo sfondo della storia c’è la geniale ipotesi di un universo in cui le costanti di natura non sono affatto costanti e dove, nella fattispecie, la velocità della luce assume valori diversi a seconda delle Zone della galassia. La nostra Terra – che non compare nella storia, ambientata invece in remoti sistemi stellari a noi sconosciuti – sarebbe racchiusa nella Zona Lenta dove il viaggio ultraluce non è consentito e dove sono nate tutte le grandi civiltà galattiche, che solo grazie a viaggi generazionali in astronavi con sistemi d’ibernazione sono riuscite a colonizzare il resto della Via Lattea. La vicenda si svolge invece tutta nell’Esterno, la periferia dove esistono velocità superluminali, dove le tecnologie di intelligenza artificiale sono evolute al massimo grado e dove le civiltà prosperano e s’incontrano. Al di là dell’Esterno, negli abissi cosmici tra le galassie, c’è infine il Trascendente, dove le grandi civiltà solo a fatica riescono ad accedere e così facendo a effettuare un salto spaventoso nella loro evoluzione, trasformandosi in entità quasi divine e incomprensibili in termini umani. Le entità del Trascendente sono spesso disinteressante agli affari galattici, ma capita a volte che una di queste diventi una Perversione votata alla distruzione e alla conquista. 

È quello che capita agli umani di Stazione Oltre, che nel giocare con le conoscenze del trascendente ridanno vita a un’entità ancestrale che porta l’umanità sull’orlo della distruzione e mette a rischio tutte le civiltà dell’Esterno. L’unica speranza è in una “contromisura” che una famiglia umana è riuscita a portare in salvo su un remoto pianeta ai confini con la Zona Lenta, dove vive un’insolita civiltà medioevale con la quale i soli sopravvissuti di Stazione Oltre – due bambini – dovranno vedersela, in attesa che una spedizione disperata composta dalla bibliotecaria Ravna Bergsndot, dal misterioso Pham Nuwen e da una curiosa coppia aliena della razza Skrode riesca a raggiungerli.

Docente universitario di matematica e tra i massimi esperti di intelligenze artificiali, Vinge ha infuso in Universo incostante tutte le sue intuizioni e riflessioni sul remoto futuro dell’umanità, servendosi di un espediente scientificamente impossibile ma geniale ai fini della narrazione quale la possibilità di valori diversi nelle costanti cosmiche. Leggendo in controluce la storia scorrevole e apparentemente disimpegnata, si rintracciano con facilità alcuni temi di grande profondità tra cui soprattutto il monito di Vinge verso un’evoluzione sconsiderata della civiltà. Che le razze tecnologicamente potentissime dell’Esterno debbano in ultima analisi dipendere da una civiltà arretrata di un mondo remoto per poter riuscire a salvarsi dalla distruzione, è la metafora significativa del rischio di una sopravvalutazione delle nostre capacità. 

L’arroganza delle specie intelligenti che mirano a raggiungere il Trascendente e a trasformarsi in déi viene punita, nelle ultime pagine del romanzo, con la distruzione dell’Esterno attraverso la riduzione della velocità della luce al valore che conosciamo, impedendo per sempre i viaggi interstellari ultraluce e i contatti tra le civiltà. Prigionieri di un mondo primitivo, i protagonisti di Universo incostante impareranno la semplicità dei popoli primitivi e, come novelli Adamo ed Eva, rimpiangeranno l’Eden che hanno distrutto.

     Recensione di r.p.