La leggenda di Earthsea

di Ursula K. Le Guin

Editore: Nord, Milano, 2007

Pagine: 846

Prezzo: € 19,90.

 

 

 

 





 

La leggenda di Earthsea di Ursula K. Le Guin

 

Classico della letteratura fantasy, il ciclo di Earthsea è stato finalmente pubblicato dalla Nord in un unico volume che raccoglie i cinque romanzi della saga (che si compone anche di diversi racconti singoli, pubblicati nell’antologia Tales from Earthsea) scritti in un arco di tempo che va dal 1968 al 2002 dalla più profonda e geniale narratrice di letteratura fantastica vivente: Ursula Le Guin. Il ciclo ha vinto il Premo Nebula nel 1990 e il World Fantasy Award nel 2002.

L’opera raccoglie i romanzi Il mago di Earthsea (1968), Le Tombe di Atuan (1971), La spiaggia più lontana (1972), I draghi di Earthsea (1990) e I venti di Earthsea (2002). A dispetto della dissonanza di stile e temi tra i primi tre romanzi e gli ultimi due, il ciclo acquista il proprio significato solo se letto nella sua interezza. Intesa fin dalla sua nascita come opera di formazione, la saga di Earthsea si concentra sulle vicende di Ged, un giovane orfano che scopre di possedere un’innata affinità con la magia e che viene gradualmente addestrato alle arti della stregoneria.

Il primo romanzo vede Ged scoprire man mano la portata dei suoi poteri grazie all’aiuto prima della zia, la strega del villaggio, poi dal misterioso mago Ogion e infine da una vera e propria scuola di magia istituita sull’isola di Roke. Le affinità con la ben più recente saga di Harry Potter sono tantissime, a partire dal fatto che entrambe appartengono al sottogenere dei bildungsroman: il momento culminante della crescita dei protagonisti, sia Harry che Ged, sta nell’affrontare un’entità malvagia che incarna il lato oscuro della magia ma che al contempo va interpretata come il loro alter ego, la possibile versione ‘caduta’ di loro stessi.

Nelle Tombe di Atuan viene introdotto il personaggio della giovane Tenar, che solo a opera ormai avanzata incontrerà Ged e, grazie al suo aiuto, riuscirà ad affrontare la sfida posta dai Senza Nome (nella saga il ruolo dei nomi è fondamentale, Ged scopre il suo vero nome grazie ad Ogion e la stessa Le Guin sostiene che i nomi che usa in Earthsea non sono inventati, ma “scoperti”: “Il vero nome è la verità dell’anima, la sua vera essenza”, leggiamo in un passo dell’opera).

Ne La spiaggia più lontana – senza dubbio il capitolo più affascinante e misterioso del ciclo, inizialmente pensato come conclusivo di una trilogia – Ged è ormai diventato Arcimago della scuola dell’isola di Roke e a lui tocca l’arduo compito di affrontare la minaccia di Cob che ha aperto una breccia tra il mondo dei vivi e quello dei morti minacciando di distruggere tutta la magia di Earthsea. La sfida posta da Cob, simile a quella che Ged ha dovuto affrontare nel primo romanzo, assume un significato di chiusura della vicenda, poiché al termine dell’opera Ged perde tutti i poteri che aveva lentamente acquisito nel corso degli anni quasi ritornando al punto di partenza, con l’eccezione che gli resta nell’anima il bagaglio di conoscenze acquisito nel suo percorso di crescita. Saranno quelle conoscenze che Ged metterà al servizio della tormentata figlia adottiva di Tenar, Tehanu, ne I draghi di Earthsea, e che si riveleranno fondamentali per restaurare l’Equilibrio nel conclusivo I venti di Earthsea.

Chi ben conosce la produzione della Le Guin non potrà esimersi dal ritenere il ciclo di Earthsea un’opera del tutto a sé. Scorrevole nella lettura, apparentemente semplice e disinvolta nei temi, la saga in realtà è un po’ la Bibbia di questa formidabile scrittrice e in essa ritroviamo tutto il pensiero quasi come fosse una sorta di testamento spirituale. Ed in effetti è come se Earthsea aspettasse da tempo di essere scoperta dalla Le Guin e di essere narrata.

Le sue origini affondano nella vasta conoscenza della scrittrice riguardo le fiabe e le leggende basate sulla magia, e Earthsea sintetizza tutti i canoni della fantasy passata, presente e futura. Il lettore si renderà presto conto di quanto Michel Ende, Terry Brooks, Marion Zimmer Bradley e tanti altri nomi illustri del genere debbano a questo ciclo tutta la loro fortuna.

Earthsea ci parla di un mondo che è il nostro, visto attraverso gli occhi ingenui di un fanciullo che non ha ancora raggiunto l’età adulta e che deve affrontare i grandi temi della vita: la conquista della maturità, il sesso, la morte, il proprio ruolo nella società e l’equilibrio tra bene e male.

 

 

     Recensione di r.p.