Biagio Aragona
L’informazione statistica per le politiche sociali
Guido Edizioni,
Rende, 2007
pagg. 156,
€ 9,95

 

 

 

 

 

 





 

L’informazione statistica per le politiche sociali di Biagio Aragona

 

Immagina un mondo ordinato ove tutto sia conoscibile e misurabile. Un mondo che segua leggi certe ove gli eventi siano prevedibili e calcolabili. Un mondo ove l’incertezza del caos e della contingenza sia tenuta a bada dai numeri. È il mondo della statistica, un universo immaginario e forse fantascientifico con l’importante funzione di rassicurare circa l’imprevedibilità del reale.

Il ricorso a dati, tabelle e grafici è una pratica che si è andata sempre più consolidando negli ultimi tempi. Riviste, giornali e tg presentano dati e percentuali con l’intento di rendere i propri contenuti informativi più autorevoli e certi. Anche internet ha contribuito all’incremento della mania del dato, facendo in modo che lo spazio tra cittadino e fonte di statistica ufficiale si riducesse drasticamente. Come è noto, chiunque può accedere a banche dati e statistiche ufficiali grazie ad un pc e ad una connessione ad internet. Tutto ciò ha eroso la barriera che prima teneva separati il comune uomo della strada dalle statistiche ufficiali, prima di solo appannaggio degli addetti ai lavori. L’abbondare del flusso di informazioni statistiche ha comportato in parte una sottostima della qualità del dato ed una trascuratezza nella definizione delle fonti di provenienza. In sintesi all’aumentare di visibilità dei dati statistici non è corrisposto un incremento della cultura del dato.

Su queste mancanze si interroga Biagio Aragona, dottore di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con il suo libro L’informazione statistica per le politiche sociali.

Il sociologo napoletano ricorda come il passaggio da un sistema centralizzato di messa a punto di politiche sociali, si stia passando uno sistema decentrato anche grazie alle legge 328 del 2000 la quale mira ad agevolare interventi ad hoc piuttosto che a pioggia e diversificati. “Si attiva così una richiesta di statistiche sempre migliori e più aggiornate e aumenta costantemente lo scambio di dati tra i vari soggetti fruitori”. Parimenti cresce così l’esigenza di una documentazione accurata e completa concernente sia il metodo di esecuzione e controllo del processo di produzione (i cosiddetti metadati), sia i risultati dei controlli di qualità effettuati (indicatori di qualità).

Il saggio di Aragona vuole essere uno strumento utile per districarsi nel mare magnum dell’informazione statistica, nonché un agevole vademecum su come pubblicare i dati tenendo conto della loro parzialità ed arbitrarietà.

Solo aggiungendo informazione e controllo sui dati è possibile smontare la fede quantofrenica nelle percentuali ed altresì attestare l’onesta intellettuale di ricercatori e statistici.

Se è vero che i dati statistici riducono e semplificano la complessità del reale, è del resto anche vero che questi ci aiutano a muoverci in un mondo all’apparenza più controllabile e gestibile.

Pertanto all’illusione di poter maneggiare un universo sezionabile e misurabile, andrebbe anche associato un rigoroso metodo di investigazione e procedure di analisi trasparenti.

Solo così – suggerisce Aragona – sarà possibile aggirare l’ostacolo di un’informazione statistica agevole, al servizio di politiche sociali efficienti ed efficaci.

Se poi, aggiungiamo noi, sosteniamo l’analisi dei dati con l’immaginazione sociologica e l’attenzione dovuta alla velocità con cui muta il reale nella nostra epoca, riconosciamo fino in fondo alla statistica quella qualità di potente strumento di conoscenza che può rivendicare.


 

     Recensione di Simona Vitale