Sono in due, ma guardando la loro discografia sembrano un
collettivo formato da un centinaio di persone. I My Cat Is An
Alien sono un ultraforno acceso 24 ore su 24, da cui scaturisce
una colata sonica inarrestabile. I due sono fratelli, Maurizio e
Roberto Opalio, vengono da Torino e hanno costituito il progetto
MCIAA nel 1997, esordendo l’anno successivo con un cd-r
autoprodotto, tirato in 30 copie e inviato ai Sonic Youth,
ricevendo da questi un convinto apprezzamento.
Da quel momento ha inizio un rapporto di stretta collaborazione
tra la band torinese e il gruppo di New York concretizzatosi nella
pubblicazione di due album su Ecstatic Peace, etichetta personale
di Thurston Moore e nella partecipazione nel 1998 come
supporter band al tour europeo dei Sonic Youth. Il loro
arsenale sonoro comprende chitarre elettriche e acustiche,
percussioni, strumenti giocattolo, sampler.
Sono due improvvisatori, dunque, in prima battuta, si muovono nei
territori che per primi esplorarono pionieri come gli AMM e che
oggi sono frequentati a ogni latitudine. Molti di questi si sono
incrociati con gli MCIAA. La ricerca del duo però muove su
un’orbita più estesa e raggiunge la galassia elettronica che ebbe
il suo big bang nella musica tedesca degli anni Settanta. Ora è il
turno di due dischi realizzati in partnership con artisti
altrettanto di frontiera.
Il primo è realizzato insieme al musicista napoletano Fabio Orsi
ed è dedicato a Alan Lomax, figura leggendaria, etnomusicologo che
preservò il folklore americano dall’oblio, soprattutto il blues
rurale. Orsi propone Spring no more and love come in the wind,
prima un falso movimento, con echi del radicale minimalismo dell’
inglese Jliat. Poi la quiete cosmica viene forata da voci d’altri
tempi, prese a prestito dalle registrazioni di Lomax o “fatte
quasi in casa”, come il sampler di un canto di pescatore
siciliano. In sottofondo organo e pianoforte.
Il brano degli MCIAA, Heart of the EarT H, invece con
un’armonica immersa in una tempesta elettromagnetica da cui si
sviluppa con progressivo incedere un blues dilatato a dimensioni
cosmiche, fungendo da base di lancio per la melodia vocale di
Roberto Opalio, incredible strange music dei nostri tempi. Il
secondo disco è invece una ristampa! Ovvero, pubblicato prima in
cento copie su vinile, viene ora ripubblicato in digi-sleeve in
cartoncino telato e plastificato (come anche il disco con Orsi) ed
è il sesto della serie From the Heart to the Spheres, che
vede i MCIAA condividere il supporto discografico con artisti
internazionali.
A partire da questo, tutti e sei gli Lp verrano ristampati in
digitale. Qui sono di scena due improvvisatori della scena
avant-garde newyorkese, il turntable-artist Christian
Marclay e il violoncellista Okkyung Lee. Qui propongono
Rubbings, una frittura sonora energetica, risultato di una
performance al Tonic di New York nel dicembre 2003. Il brano
dei MCIAA raccoglie la sfida e rilancia con dosi robuste di
feedback e frammenti sonori di un vecchio 78 giri di musica
classica, quasi un segnale prelevato dallo spazio interno. Il
brano registrato nel 2003 e mai pubblicato, è stato remixato e
rieditato ad hoc per questo lavoro.
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