George Lucas ha sempre parlato
della sua prima trilogia di Guerre
Stellari come di un’opera aperta, suscettibile di
cambiamenti e di aggiunte. Quando nel 1997, nel ventennale
dell’uscita del film, Lucas rimise nelle sale di tutto il mondo
la trilogia, non mancò di inserire scene tagliate e di
“aggiustare” con effetti speciali nuovi scene che allora
dovette girare in un certo mondo, per questioni prevalentemente
economiche.
In un lontano Impero Galattico è
in atto una rivolta contro i suoi dispotici capi, tra i quali il
più malvagio è Lord Darth Vader. Prima di cadere nelle sue mani,
la principessa Leia Organa, rappresentante dei ribelli, riesce ad
affidare a due robot i piani della "Morte Nera" - la
potentissima base spaziale di Darth Vader, capace di disintegrare
un intero pianeta - e un appello al vecchio generale Obi-Wan
Kenobi, che abita sul pianeta Tatooine, perché accorra in aiuto
dei rivoltosi.
Il messaggio viene raccolto dal
giovane Luke Skywalker che, rintracciato Obi Wan Kenobi, parte con
lui in soccorso della principessa a bordo di un'astronave guidata
dal mercenario Han Solo e dal suo scimmiesco secondo Chewbacca.
Liberata Leia, Luke raggiunge la
base segreta degli insorti che, grazie ai piani trafugati dalla
ragazza, possono ora sferrare l'attacco decisivo contro la
"Morte Nera". Il merito della sua distruzione sarà
proprio di Luke, ma Darth Vader, benché sconfitto, riuscirà a
sottrarsi alla sorte della sua Base.
Intriso di tutto ciò di cui
Lucas si è nutrito da ragazzo, dai fumetti di Flash Gordon alla
trilogia de Il Signore degli
Anelli di Tolkien, fino alla fantascienza definita space
opera, il film è anche una critica ai totalitarismo che il
mondo aveva prodotto. Un pericolo che in piena guerra fredda era
come una spada di Damocle sull’America di quegli anni. Con
questo film, Lucas rivoluziona il cinema attraverso
l’introduzione debordante di effetti speciali che da quel
momento non sono più un accessorio, ma uno dei protagonisti.
Ottima la scelta degli attori,
allora praticamente sconosciuti al grande pubblico. Un film da
vedere e rivedere.
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