Tim Burton è sicuramente il
regista più visionario attualmente in attività a Hollywood. La
sua più grande capacità è quella di saper costruire – negli
angusti spazi di un’inquadratura – un universo personale e
fantastico. Tale visionarietà, tuttavia, viene smorzata in parte
quando il regista americano si ritrova a girare un remake. La rilettura, ad esempio, che Burton ha fatto de Il
Pianeta delle scimmie, seppur perfetta nella messa in scena,
è carente dal punto di vista della trama.
Una pecca per il film di Tim
Burton, dal punto di vista del pathos
e della suspence che
la versione originale aveva regalato agli spettatori degli anni
Sessanta. Qualcosa di simile è accaduto per il remake
che Burton ha fatto di un altro classico del cinema fantastico: La
Fabbrica di Cioccolato.
Charlie
è un bambino di una decina d'anni; vive con i suoi genitori, i
nonni materni e quelli paterni in una buffissima catapecchia
obliqua alla periferia di una grande città. Sono poverissimi, ma
il grande affetto che li lega tutti li aiuta a sopravvivere a
forza di zuppa di cavolfiore.
Charlie
è molto legato ad uno dei suoi nonni, un omino secco secco che ha
lavorato, tanti anni prima, nella fabbrica di cioccolato di Willy
Wonka, uno dei pensieri che occupano costantemente la vita di
Charlie. Il piccolo è attratto dall'enorme e buffa Fabbrica al
punto da averne costruito un modellino con i tappi difettosi dei
tubetti di dentifricio che il padre gli porta a casa dalla
fabbrica dove lavora.
Un
giorno, dopo un lungo isolamento, Willy Wonka decide di indire un
concorso: in cinque delle sue migliaia di tavolette di cioccolato
si trovano altrettanti Biglietti d'Oro, che daranno diritto a
cinque ragazzini di passare un'intera giornata nella misteriosa
Fabbrica. Ognuno di loro sarà accompagnato da un parente a sua
scelta. A trovare i biglietti sono Violet, una spocchiosa
ragazzina arrivista campionessa mondiale nel masticare
chewing-gum; Augustus, un obeso divoratore di cioccolata tedesco;
il piccolo Mike, fanatico di videogame violenti; Veruca,
una viziatissima ragazzina del jet-set e ovviamente Charlie,
che si fa accompagnare dal Nonno. Dal momento in cui metteranno
piede nella Fabbrica del Cioccolato, Charlie e i suoi compagni
entreranno in un mondo fantastico, popolato solo da Willy Wonka e
dai piccolissimi Umpa-Lumpa, suoi fedelissimi collaboratori, ed
attraverseranno un'incredibile serie di stanze e di avventure.
Tratto
dal romanzo di Roald Dahl, La
Fabbrica di Cioccolato di Tim Burton è il remake del film del
1971 Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato.
Il film è bello, visionario e si
riconosce il tocco del regista americano, ma la sensazione è
quella di un compitino ben eseguito e nulla più. Niente di
paragonabile ai suoi precedenti film, dalla sceneggiatura
originale. Burton, insomma, sembra trovarsi poco a suo agio quando
si tratta di girare remake.
Ottima,
comunque, l’interpretazione di Jonny Depp nei panni di Willy Wonka.
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