Gli alieni

di Tommaso Pincio

Fazi, Roma, 2006,

pagg. 246

€ 16,00

 

 





 

Gli Alieni
di Tommaso Pincio

 

Ma gli alieni, esistono davvero? Gli UFOs e gli avvistamenti che ci sono stati a partire dal 1947 sono il risultato di illusioni, allucinazioni, paranoie collettive, o il frutto di un reale interesse di esseri provenienti da un altrove galattico nei nostri confronti?

È questa la domanda che si pone Pincio, in un tono fra l’ironico e il serio nel suo libro. E questo interrogativo ne presuppone un altro: Siamo davvero soli nell’universo, o c’è qualcun altro?

Domande alla fine senza risposta, o perlomeno senza una risposta possibile adesso, sulla base delle conoscenze che abbiamo.

Perché, ricorda l’autore, è dalla notte dei tempi che gli uomini si pongono in varie forme queste domande. E solo con la modernità – e con la nascita della fantascienza, con la bomba atomica, con la guerra fredda – questo interrogativo ha preso corpo in termini di possibile esistenza e confronto con una eventuale civiltà extraterrestre tecnologicamente avanzata, mescolando paura e speranza – sconfinando insomma in un modo o nell’altro nel territorio tradizionalmente di pertinenza del sacro.

Certo che gli alieni hanno fatto spesso comodo. Come nel caso di Marilyn Monroe, o di Elvis Presley, e di altri ancora.

O, ancor di più, di tutti quei rappresentanti di religioni ed epifanie da dozzina come Adamsky, “Rael” e tanti altri imbonitori che hanno costruito fortune sulla base della credulità altrui.

Perché, e questo è l’elemento più significativo che si percepisce nel divertente saggio di Pincio, in realtà non ha importanza se gli alieni esistano davvero o meno: è molto più importante il fatto che siano entrati, anche in varie forme, a popolare legittimamente il nostro immaginario.

Esistono, insomma, perché ci crediamo.

Sono una componente – “di nicchia”, se si vuole, ma significativa, della realtà che socialmente condividiamo.


 

Recensione di a. f.