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In questi film non sono da dimenticare attori – fisicamente – fondamentali come Mario Carotenuto, il totem della commedia erotica, e Gianfranco D’Angelo in un ruolo a lui congeniale come quello del medico esaltato ed isterico. Cicero ama in ogni film far sfilare la consueta parata di pseudo-freaks: Jimmy il Fenomeno, Salvatore Baccaro, ed il più famoso Lino Banfi. Inoltre la personale galleria del regista sui “nuovi mostri” si arricchisce, poi, di due nuovi personaggi femminili: la Leoparda, donnone dalla chioma folta e dalla pelle a macchie con dei modi animaleschi, e Fiorellina, una donna con i baffi e la voce sottile che vive a letto, condannata dal peso corporeo. E naturalmente, il trash si estende a macchia d’olio, e quindi, negli ultimi anni, prende possesso della televisione, sfruttando non tanto il contro-linguaggio, ma la curiosità e la voglia di voyerismo del pubblico della televisione. Il pubblico televisivo attuale si dimostra così essere poco “colto”, e usa la tv non come mezzo di comunicazione attivo, né come mezzo per il puro svago, ma come il luogo di un grande gossip, un eterno Grande Fratello, proprio perché si è adattata alla voglia sfrenata del pubblico di “spiare” nella vita dei protagonisti dello spettacolo, famosi o meno che siano, solo per la brama di sapere o addirittura impersonarsi in qualche personaggiuccio e sfogare i propri istinti repressi, creando così il reality show. Torniamo cioè alla natura di tutto il trash, una grande categoria che permette di usare un corpo “particolare” proprio perché il pubblico è avido di immagini più che di messaggi – meglio: di messaggi fatti solo di immagini. Analizzando come il corpo-trash ha preso il controllo della televisione è da sottolineare una crescita esponenziale della logica del reality-show, che è divenuto il mezzo trash per eccellenza, in quanto risponde alla logica del buco della serratura: guardare senza essere visti, criticare senza che nessuno possa ribattere, denigrare continuando comunque a guardare come ipnotizzati dalla nostra stessa curiosità. In un primo momento il lancio del padre dei reality, il Grande Fratello, ha riscosso un notevole successo perché dava la possibilità di soddisfare il desiderio di tutti: vedere cosa succede nella casa dei vicini, vedere come ci si comporta trovandosi nella condizione di non dover fare niente, vedere… vedere… vedere…. Tutto questo vedere non ha fatto altro che alimentare lo schermo televisivo di corpi, che man mano passavano dal gradevole allo sgradevole, dal mattino senza trucco all’abito da sera… e si accetta tutto pur di vedere. Quando però il programma reality non bastava più a soddisfare la voglia di vedere, perché velato da un alone di fiction, comincia il reality-show live, quello fatto sulle vere vite quotidiane. È così che il pubblico si appassiona alle vicende d’amore di Costantino (noto macho italiano creato ad hoc dalla presentatrice Maria De Filippi) e partecipa istericamente alla family-story Albano/Lecciso. Ma al di là delle storie in sé, sono invece da guardare bene i corpi di questi personaggi. Costantino è l’icona del macho latino, l’uomo che tutte le donne vorrebbero (forse!) e che è stato “donato” a loro da Maurizio Costanzo (ormai indiscusso Re del trash televisivo). Mentre il corpo Lecciso è tutto un programma, e non tanto per l’aspetto in sé, ma per l’uso che ne fa la show-girl(?). In continuo rapporto con uno specchio, anche nelle situazioni più improbabili, la Lecciso rappresenta la sgraziatezza della donna comune che viene a contatto con il mondo della televisione. Una donna che è divenuta famosa per due motivi: il ridicolo modo di ballare e la storia con il cantante Albano. In mezzo c’è il trash che sfrutta il suo corpo “particolare” per soddisfare sempre e comunque il telespettatore. Quindi o contro-linguaggio o soddisfazione del vojuerismo, il trash, che va avanti dagli anni settanta ad oggi spostandosi dal grande schermo alla televisione, sfrutta il corpo “deforme” in tutte le sue versioni, sfrutta la voglia di spiare mettendo sotto il muso quello che vuole… e nessuno potrà contraddirmi, visto che gli share più alti li hanno non solo le varie Isole dei famosi, Talpe o Grandi Fratelli, ma anche le Buone Domeniche in cui le storie di vita vera vengono sceneggiate e sfruttate al meglio. Non possiamo non chiudere con i telefilm di fantascienza che hanno il merito di aver tentato di portare nel piccolo schermo corpi “deformi”, facendoli vivere come persone normali. Su tutti V-Visitors, una delle serie televisive più costose e più di successo degli USA, che ci fece innamorare di Willie (il visitors buono), cioè di un corpo improbabile che però parlava la stessa lingua corporea degli umani, o meglio del trash.
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