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Loredana e il nano Hans, le reincarnazioni del trash | |
di Andrea Cirillo | |
Parlare di corpo all’interno di un filone cinematografico particolare come quello del trash italiano, implica, per forza di cose, riflettere brevemente su alcune questioni fondamentali, e rispondere ad alcune domande preliminari: Che valenza semantica ha il corpo come linguaggio nella comunicazione audio visiva? E ancora, Com’è stato usato il linguaggio del corpo nel cinema? Ma anche, Cos’è il cinema trash? Com’è usato oggi il linguaggio del corpo nella televisione?
Il nano Hans, Jimmy il Fenomeno, Willie dei Visitors e Loredana Lecciso sono un racconto corale. Secoli e secoli di "razionalismo" hanno innalzato barriere profonde tra la parola (privilegiando quella scritta) e i linguaggi iconico-acustici; tra la normativa concettuale e la conoscenza simbolico-percettiva; tra i saperi classificati e dogmatici e quelli che non si insegnano, ma si apprendono analogicamente e direttamente; e questo problema è divenuto ancor più acuto con l’avvento dapprima della fotografia, ma soprattutto con il cinema e la televisione. Il corpo come strumento che comunica ha mostrato tutte le sue potenzialità e non staremo certo qui a discutere di nutriti studi sulla comunicazione non verbale. Quello che ci preme è stabilire che moltissimi addetti ai lavori nel campo dell’audiovisivo, da più di cento anni a questa parte, hanno sfruttato il corpo per far parlare il loro lavoro; d'altronde come poter negare il perfetto uso del corpo che si faceva nel cinema muto (tale solo nell’audio). Noi però guarderemo ora il linguaggio del corpo portato all’ennesima potenza, e cioè mostreremo come il corpo è una macchina perfetta come portatore di significato, e perciò anche di come può essere usato per fare del contro-linguaggio, di come il corpo può essere manipolato in maniera tale da diventare l’elemento disturbante che crea orrore e curiosità.
Come detto, le barriere del linguaggio scritto hanno creato
un modo di pensare e di immaginare lineare, creando delle aspettative che nella
maggior parte dei casi vengono rispettate. E se queste aspettative non vengono
soddisfatte? Bè in questo caso nascono i Freaks… Tod Browning è
stato sicuramente il Ecco, questo è un uso perfetto del contro-linguaggio del corpo; il corpo urla il proprio messaggio e mette nettamente in imbarazzo lo spettatore, che riceve un pugno visivo che fa riflettere senza mezzi termini sulla diversità. Il contro-linguaggio del corpo di Browning non permette distorsioni, intrusioni o manipolazioni di nessuno e ci proietta direttamente, grazie alla sua immediatezza, verso il messaggio. In fondo se “il medium è il messaggio”, il corpo è quello che ne esprime meglio il senso.
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