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Le perversioni del concetto di corpo è da
Ballard approfondita in altre opere, soprattutto nel suo centrale
La Mostra delle
Atrocità (1970), in cui fenomeni di
massa come il personaggio di Marilyn Monroe, l’assassinio di Kennedy, la guerra
del Vietnam, sono analizzati nei loro contenuti inconsci, dove sessualità,
violenza e ossessività si fondono[6].
Sarà
però il cyberpunk a rendere il corpo grande protagonista della nuova
fantascienza che questa corrente letteraria crea. Estremizzando le intuizioni
ballardiane, gli scrittori cyberpunk individuano lo stretto legame tra culto
del corpo e mentalità capitalistica occidentale e inevitabilmente si scagliano
contro di esso[7].
Solo i ricchi e i privilegiati possono permettersi un corpo perfetto, è la loro
opinione, e questo diventa quasi un marchio d’infamia. Comincia William Gibson
in Neuromante, che si compiace nel
mostrare la stridente differenza tra due ambienti completamente diversi: da una
parte lo sprawl, cioè le periferie degradate dove agiscono personaggi come il
barista Ratz, braccio meccanico e dentatura devastata: «La sua bruttezza era
leggendaria.
In un’epoca in cui la bellezza era alla portata di tutte le
tasche, c’era qualcosa di nobiliare nel fatto che a lui mancasse»; dall’altra Freeside (“posto libero”), luogo di piaceri proibiti dove si incontrano giovani
la cui «abbronzatura era irregolare, uno stencil prodotto dall’incremento
selettivo forzato della melanina, sfumature multiple che si sovrapponevano a
formare disegni rettilinei, sottolineando i contorni e dando rilievo alla
muscolatura, ai piccoli seni sodi della ragazza, al polso di uno dei maschi… I
tre parvero a Case come macchine da corsa, tutto di gran marca in loro, grandi
firme».
L’antologia
cyberpunk Mirrorshades, curata da
Bruce Sterling e considerata una sorta di manifesto del movimento, presenta
alcuni racconti in cui è ben riscontrabile il tema del corpo e delle sue
ambiguità. Il racconto Occhi di serpente
di Tom Maddox ha come protagonista un uomo il cui corpo è internamente dominato
da forme istintuali e animalesche di comportamenti sessuali.
In Petra di Greg Bear il corpo è incarnato
in statue di pietra - i gargoyle di Notre Dame che prendono vita - e il
protagonista racconta di relazione “incestuose” tra corpi di pietra e corpi
organici. Ma è proprio Bruce Sterling ad appropriarsi della dicotomia corpo
perfetto/corpo imperfetto nei suoi racconti e specialmente ne
La Matrice Spezzata. Qui Sterling immagina che l’umanità, spalmatasi nello spazio, sia
divisa in due grandi fazioni: Plasmatori e Meccanicisti. I primi modificano i
loro corpi attraverso manipolazioni del codice genetico, i secondi usando
protesi artificiali per giungere agli stessi risultati. Il fine ultimo è
uguale, quello di potenziare, perfezionare il proprio corpo fino a sconfiggere
la stessa morte, anzi meglio la sua vera faccia oscura: la vecchiaia. Eterna
giovinezza da un lato, corpo perfetto dall’altro, sono i due componenti del
Sacro Graal dell’umanità contemporanea, che la fantascienza ha trasposto nella
sua profezia del futuro.
Il
tema della divisione Plasmatori/Meccanicisti è stato ripreso in anni più
recenti (La Matrice Spezzata era del 1982) dalla grande epopea di Peter F.
Hamilton La Crisi della
Realtà. Anche qui l’umanità è divisa
in due fazioni, gli Edenisti (che fa il verso a “edonisti” ma riecheggia anche
il mito dell’Eden e della libertà di Adamo ed Eva), i quali si sono affidati a
manipolazione genetiche per giungere alla perfezione - non solo estetica - dei
propri corpi; e gli Adamisti, che invece bollano i primi come blasfemi e si
oppongono a ogni forma di biotecnologia. È un contrasto forte, lo stesso
contrasto raccontato da Sterling, e dimostra come l’inquietudine per un futuro
in cui l’umanità sia completamente schiava del culto del corpo, sia diventata
quasi un’ossessione nella fantascienza contemporanea.
Il film Gattaca di Andrew Niccol (1997) mostra
un futuro prossimo in cui l’umanità è divisa tra Validi e In-Validi, cioè tra
gli uomini che grazie a modifiche del proprio DNA sono mentalmente e
soprattutto fisicamente perfetti, e coloro che – nati secondo natura – sono
ghettizzati per la loro imperfezione[8]. Ancora
più cupo il futuro ipotizzato in Mendicanti
in Spagna di Nancy Kress, che in qualche modo anticipa il notevole film di
Niccol. In questo romanzo
la Kress ci presenta una società in cui i bambini sono creati
in vere e proprie aziende, dove predisposizioni genetiche alla buona prestanza
fisica sono acquistate dai genitori in ‘pacchetti’ come per i computer. Qui si
arriva all’estremizzazione: superuomini che, grazie a modifiche del proprio
DNA, non hanno bisogno del sonno, hanno creato una casta dominante sulla Terra
grazie alle loro irraggiungibili capacità mentali.
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