I figli di Armageddon
di Terry Brooks La Mondadori inaugura la sua nuova collana da edicola, Epix, la gemella fantasy di
Urania, con il maestro della fantasy contemporanea, Terry Brooks. La parabola di Brooks ha avuto il suo picco nella prima metà degli anni Novanta, cedendo poi gradualmente il passo a nuovi autori e a nuovi gusti; ma la sua produzione, pur con evidenti cali di qualità, è riuscita nel tempo a trovare sempre nuove forme per innovarsi.
I figli di Armageddon unisce le due più acclamate saghe di Brooks: quella di Shannara e quella del Demone, l’una ambientata nel mondo fantasy delle Quattro Terre e l’altra nel nostro mondo assediato dalle forze del Male. Ma fin da principio, quando Brooks scrisse
La spada di Shannara nel 1977, i due mondi erano stati pensati come uno solo: la nostra Terra squassata dalle radiazioni di una guerra dissennata, trasformata e irriconoscibile al punto da essere abitata da nuove razze. Uomini, certo. Ma anche Gnomi e Troll. Oltre agli Elfi, ridotti quasi all’estinzione nella vecchia Terra della scienza e della tecnologia. Ora, la straordinaria epopea che lega le due epoche dello stesso mondo – quello della scienza e quello della magia – viene narrata in una nuova trilogia che si apre con questo titolo eloquente,
I figli di Armageddon (scellerata traduzione di un più ordinario “I figli dell’Armageddon”). È la storia di Logan Tom, un Cavaliere del Verbo, la cui missione è contrastare le forze del Male che stanno distruggendo il nostro mondo; e di Falco, un ragazzino a capo di una banda che infesta le rovine di Seattle, e che cerca di ritagliarsi uno spazio in un mondo che non ha più posto per i bambini; è la storia della ricerca degli Elfi e della loro magia capace di contrastare l’invasione dei Demoni. È, ancora una volta, la storia del Bene contro il Male, come sempre in ogni fantasy. Solo che questa volta lo sfondo è quello dell’America di fine XXI secolo, e la posta in gioco è la salvezza dell’umanità. La fantasy e la fantascienza apocalittica fusi insieme in una nuova prova di carattere del maestro del genere.
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titolo I figli di Armageddon
di Terry Brooks
editore Mondadori,
Milano
pagine 416
prezzo € 4,90
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L'uomo, la macchina, l'automa
di Carlo Sini Un professore di filosofia teoretica e un sogno della post-modernità: l’automa. Il risultato è
L’uomo, la macchina, l’automa, straordinaria riflessione su un concetto sorprendentemente più antico di quanto pensiamo. Astraendolo dal portato della cultura popolare e della rivoluzione industriale, Sini rintraccia l’automa nella tradizione romana, greca, egiziana, e forse anche prima: perché no, nella preistoria? Poiché l’ipotesi di lavoro di Sini è che l’automa in realtà sia un concetto che nasca con la nascita dell’homo sapiens, se non dell’homo abilis. È nel momento in cui la scimmia antropomorfa afferra il bastone come strumento della sua intenzione, facendo di esso una protesi, che si crea il sogno della macchina: la protesi è ciò che è altro dall’uomo, lo strumento che estende il suo essere alla natura. Così, la ricerca genealogica e decostruzionista di Sini va all’origine stessa delle parole, rintracciando i significati originari di termini oggi dati per scontati come protesi, simbionte e – appunto – automa. Il suo essere qualcosa di artificiale ma al contempo simile all’uomo pone inevitabilmente una domanda: cosa rende una macchina capace di imitare l’uomo? E quindi, più profondamente: cosa rende tale l’uomo? Ecco allora che parte la vera ricerca di questo libro, l’elemento che rende tali gli uomini, quell’elemento che fin dalla nostra affermazione del mondo abbiamo cercato di infondere – come crediamo che dio abbia fatto con noi – agli strumenti con cui abbiamo conquistato il mondo. È l’azione, è l’intenzione, è la parola, o la memoria che rende tale l’homo sapiens? La risposta, se c’è, non è semplice, e il lettore se ne renderà conto leggendo questo libro di vera filosofia. |
titolo L'uomo, la macchina, l'automa
di Carlo Sini
editore Bollati
Boringhieri, Torino
pagine 124
prezzo € 14,00
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La guerra da 3.000 miliardi di dollari
di Joseph E. Stiglitz, Linda J. Bilmes Joseph Stiglitz – premio Nobel per l’economia – è uno degli autori che da anni si occupano di problemi globali. In questo saggio si occupa della guerra in Iraq, considerabile come l’ennesimo danno globale, proprio come l’inquinamento, o le malattie. Il libro lascerà il lettore sbalordito dagli avvenimenti e dalle conseguenze di questa ennesima “sporca guerra”, fatta per motivi necessari ad una superpotenza come gli Usa. Davvero essenziale in questo volume però, è la parte dedicata ai costi che il conflitto ha e avrà ancora per molto tempo per gli States e per la comunità internazionale. Il sistema Usa è ormai al collasso, non solo per le ingenti spese di guerra attuate nella precedente Amministrazione, ma anche in termini di costi per le cure – a vita – ai veterani. È per questi motivi che l’economia americana è andata in tilt, senza che si intravvedano vie d’uscita. Per quanto infatti Barack Obama abbia promesso che entro il 2010 le truppe a stelle e strisce saranno ritirate dall’Iraq, questo purtroppo non invertirà il trend negativo dell’economia. Molti si sono illusi che la dottrina Bush sarebbe scomparsa con la fine del secondo mandato di “W.”, ma non è così. Bush ha cambiato irrimediabilmente il corso della storia, e in particolare della storia americana. Gli Stati Uniti non potranno permettersi di gestire con un sistema in panne – peggio dei motori delle grandi multinazionali automobilistiche – le devastanti spese del conflitto, che coinvolgono ovviamente anche la sanità e le pensioni. Cosa ancora più tragica è che la nazione ha perso molti giovani uomini e donne che avrebbero dovuto rappresentare il futuro del paese, ma che invece sono già storia vecchia, oppure sono più vecchi dei loro stessi padri. Il libro, infine, ci presenta delle cifre inoppugnabili che difficilmente potranno essere smentite. E intanto l’ex presidente continua a ripetere che era una guerra giusta e che la storia gli darà ragione.
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titolo La guerra da 3.000 miliardi di dollari
di Joseph E. Stiglitz e
Linda J. Bilmes
editore Einaudi, Torino
pagine XXIV-280
prezzo € 19,00
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