Una storia della lettura
di Alberto Manguel La percezione è straniante, come in una riunione occasionale di amici lontani. Manguel vs Manguel e i fantasmi dei suoi eroi a contare i passi. Il volume comparve in Italia, la prima volta, nel 1997 edito da Mondadori, poi l’entrata nel circolo dei libri dimenticati e l’uscita dal mercato. In copertina campeggiava l’ingrandimento pittorico di una vecchia biblioteca, con volumi rilegati in pergamena su scansie sberciate; ora sulla riedizione, in uno scatto di Mario De Biasi, riposa su di una panchina, al nadir del sole, una donna contemporanea. I tempi corrono e Feltrinelli segue la staffetta. Il contenuto, curato sempre da Gianni Guadalupi, non cambia. Manguel è autore stimato in Italia, letto per vezzo, presente quasi ovunque su riviste a inchiostro secco e su altre patinate, considerato un eroe, per essere stato lettore privato di Borges negli anni ciechi e autore caro ai ricercatori di lande inesistenti, per aver compilato un enorme
Manuale dei luoghi fantastici, edito da Rizzoli nel 1982. Qui compone uno straordinario compendio di scrittura, ad uso della lettura colta e, nei circa settecento nomi di autori e personaggi citati, si avverte l’infinito passaggio della storia letteraria, di glosse, dottrine e pratiche creative. Come In
tempo di leggere, (Time Enough at Last) l’ottavo meraviglioso episodio di Ai confini della realtà, scritto da un Rod Serling in odor di miglior sceneggiatore del genere, il timido, miope bancario Henry Bemish segue la passione per la lettura e un improvviso olocausto nucleare gli permette di poter sopravvivere sul pianeta tra libri dispersi lungo scalinate di dismesse biblioteche, fin quando lo strumento che gli permette di seguire la lettura s’infrange, rovinandosi. Osserviamo Manguel ridere di noi, disattenti lettori scomposti nei riflessi di lenti rotte che moltiplicano le immagini della nostra sventura letteraria, nell’epoca delle passioni tristi. Una storia della lettura e non la storia della lettura, un incontro personale di private stanze, tra infiniti corridoi. Un gran libro.
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titolo Una storia della lettura
di Alberto Manguel
editore Feltrinelli,
Milano
pagine 308
prezzo € 16,00
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Romanzo del fenotipo
di Gottfried Benn A più di dieci anni dalla prima edizione – e a più di trenta da quella Einaudi, non così ricca, e intitolata
Il tolemaico –, Adelphi ristampa una delle opere più discusse e misconosciute della seconda metà del Novecento, arricchita da alcune prose brevi. Gottfried Benn, cui si rinfaccia l’iniziale adesione al nazismo, è stato a lungo ostracizzato e ignorato da un’ampia area di ricercatori e studiosi. Benn è sicuramente un conservatore, sul piano della visione del mondo. Ma della stessa specie di un Hermann Broch, o di un Franz Werfel. Non lo è sicuramente sul piano della scrittura e della sperimentazione delle forme narrative. E questo
romanzo lo prova ampiamente, diviso com’è in due parti. La prima, il vero e proprio
Fenotipo, sottotitolato “Frammento di Landsberg”, scritta nel 1944 – e anticipata, nell’edizione Adelphi da un breve racconto introduttivo,
Osteria Wolf – fluviale, urgente, affastellata di riflessioni e divagazioni, a sperimentare una dimensione vicina al “flusso di coscienza”, attraverso le “… impressioni, ricordi e azioni del fenotipo…”, dove il “fenotipo” è un qualsiasi individuo – un “idealtipo è pseudoscientifico – , rappresentante della razza umana, che si trova a sperimentare il disastro della fine della guerra. La seconda parte, più organizzata e tradizionale, riporta le riflessioni, nel dopoguerra, del gestore di una sala di estetica – un altro individuo qualsiasi, quindi – sul mondo postbellico e coloro che lo abitano. Riflessioni amare, disincantate, di chi si rende conto di come, cambiato tutto, non sia cambiato nulla. I miti sono stati sostituiti – alla razza il progresso, per esempio – ma la sostanza non cambia. Illusioni e pretenziosità, presunzione e superficialità: si annuncia il tempo del consumismo e dell’irresponsabilità. E Benn ne è consapevole, con accenti e espressioni che anticipano Jean Baudrillard e gli altri apocalittici di fine millennio. Una personalità ben più articolata e vicina – pur nel suo tradizionalismo – alla nostra sensibilità. E non assimilabile alla barbarie nazista come per molto tempo si è preteso, come dimostrano le sue riflessioni, a margine di una lettera scrittagli da Klaus Mann, riportate in
Doppia vita, la sua autobiografia,a proposito della Shoah: “Era come voler dire di sradicare l’Europa, di bloccare la storia, di distruggere la civiltà…”
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titolo Romanzo del fenotipo
di Gottfried Benn
editore Adelphi, Milano
pagine 189
prezzo € 19,00
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Quando siete inghiottiti dalle fiamme
di David Sedaris Lascia un piacevole retrogusto, questa prima raccolta di racconti di David Sedaris pubblicata in italiano, per la facilità con cui l’autore mescola dimensione autobiografica – più o meno realistica, e invenzione narrativa. Lo scrittore propone, con uno stile leggero e gradevole, una serie di zoom sulla vita quotidiana, e sulle sue dimensioni inattese, imprevedibili, spesso trascurate, perché connesse agli aspetti secondari delle cose, quelli che tendiamo a prendere in relativa considerazione. Invece, portandoli in primo piano, Sedaris riesce a approfondire minuzie e dettagli, e ad affabulare partendo da questi, esibendo un umorismo sottile e laterale, all’interno di una cornice minimale e discreta. Così riesce a prendersi gioco, sempre con leggerezza e discrezione, dei tic, dei luoghi comuni, delle cose date per scontate, che scandiscono la vita di tutti i giorni e i nostri rapporti con i nostri simili, tutti comunque “altri” rispetto a noi, che appartengano a culture lontane, come quella giapponese, o alla stanza accanto, come i propri familiari o il proprio partner. Fra tutti, provare a leggere
Figure adulte all’assalto di un fungo di cemento: una scheggia di autobiografia,
Aprile a Parigi: la storia della sua cotta per una tegenaria gigantea, un ragno femmina “conosciuto” nella sua casa in Bretagna, e, naturalmente,
Quando siete inghiottiti dalle fiamme, parte della sua particolare descrizione del Giappone, della meticolosità delle istruzioni giapponesi, e degli involontari vaniloqui che i programmi di traduzione automatica dei computer producono…
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titolo Quando siete inghiottiti dalle fiamme
di David Sedaris
editore Mondadori, Milano
pagine 297
prezzo € 17,00
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