Il libro, tuttavia, sebbene lo modifichi, opera nello spazio,
è infatti visibile, per cui le pagine, che concettualmente
hanno un numero infinito, diventano invece indefinite, in quanto sono
racchiuse tra il dorso e la copertina. Chi può concepire,
allora, una serie indefinita e concreta di numeri, sotto forma di
pagine che è possibile toccare, vedere, oltre che
immaginare? Borges ce lo aveva già detto col suo Argumentum
Ornithologicum: è dio; ed è
dall’infinito concepibile, fatto definito e indefinito, che
si desume la sua esistenza. Ricordiamolo, “Chiudo gli occhi e
vedo uno stormo di uccelli. La visione dura un secondo o forse meno;
non so quanti uccelli ho visto. Era definito o indefinito il loro
numero? Il problema implica quello dell’esistenza di Dio. Se
Dio esiste, quel numero è definito, perché Dio sa
quanti uccelli ho visto. Se Dio non esiste, quel numero è
indefinito, perchè nessuno ha potuto contarli. In questo
caso ho visto meno di dieci uccelli (diciamo) e più di uno,
ma non nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre o due uccelli. Ne
ho visti un numero tra dieci e uno, un numero che non è
nove, né otto, né sette, né sei,
né cinque, eccetera. Questo numero intero è
inconcepibile; ergo, Dio esiste” (Borges, 1960, p. 31). Tornando
a Meier, chi è dio allora? Se dio è leggibile,
non è l’autore del Libro di sabbia.
Dato che il libro effettivamente risulta
illeggibile. E il numero delle pagine, ancora, è definito o
indefinito? Secondo quanto si legge nell’Argumentum,
se fosse definito, lo saprebbe solo dio, in quanto il numero a cui
corrisponderebbero le pagine sarebbe inconcepibile, pur tuttavia
esistendo. Successivamente: presupponendo che il Libro di
sabbia, in quanto testo, sia connessione di segni, che tipo
di segni sono questi? Facciamo scaturire un ragionamento, attraverso
una sequenza di ergo, dalla considerazione
contemporanea di quanto detto finora se, ovviamente, ci interessa
leggere Borges con Meier.
1. Dio esiste ed è
l’autore del Libro di sabbia; 2.
ma il libro non si lascia leggere; 3.
dunque un’interpretazione del libro è
impossibile; 4. perciò dio non
esiste altrimenti sarebbe possibile leggere il libro; 5.
oppure, dato che abbiamo postulato l’esistenza di
dio, l’interpretazione del libro è la sua
negazione come testo.
Si può tuttavia pensare altro.
1. L’uomo esiste ed è
l’autore del libro; 2. in
questo caso il libro contiene soltanto segni arbitrari; 3.
i segni arbitrari renderebbero illeggibile il libro, ma
questi segni hanno una connessione in quanto appartengono al mondo
naturale; 4. quindi la connessione di
questi segni sarebbe garantita dalla divinità del progetto
naturale in cui rientra anche il libro; 5. perciò
l’uomo è dio in quanto il segno arbitrario
coinciderebbe allora col segno naturale.
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