Jorge Luis Borges e gli altri autori del Libro di sabbia | di Livio Santoro | |
Il libro, tuttavia, sebbene lo modifichi, opera nello spazio,
è infatti visibile, per cui le pagine, che concettualmente
hanno un numero infinito, diventano invece indefinite, in quanto sono
racchiuse tra il dorso e la copertina. Chi può concepire,
allora, una serie indefinita e concreta di numeri, sotto forma di
pagine che è possibile toccare, vedere, oltre che
immaginare? Borges ce lo aveva già detto col suo Argumentum
Ornithologicum: è dio; ed è
dall’infinito concepibile, fatto definito e indefinito, che
si desume la sua esistenza. Ricordiamolo, “Chiudo gli occhi e
vedo uno stormo di uccelli. La visione dura un secondo o forse meno;
non so quanti uccelli ho visto. Era definito o indefinito il loro
numero? Il problema implica quello dell’esistenza di Dio. Se
Dio esiste, quel numero è definito, perché Dio sa
quanti uccelli ho visto. Se Dio non esiste, quel numero è
indefinito, perchè nessuno ha potuto contarli. In questo
caso ho visto meno di dieci uccelli (diciamo) e più di uno,
ma non nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre o due uccelli. Ne
ho visti un numero tra dieci e uno, un numero che non è
nove, né otto, né sette, né sei,
né cinque, eccetera. Questo numero intero è
inconcepibile; ergo, Dio esiste” (Borges, 1960, p. 31). 1. Dio esiste ed è
l’autore del Libro di sabbia; Si può tuttavia pensare altro. 1. L’uomo esiste ed è
l’autore del libro; | ||
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