La
famiglia tradizionale, agricola e patriarcale, era invece molto
numerosa e riuniva genitori, figli e nipoti sotto uno stesso tetto: era
formata, insomma, da quelle che oggi sarebbero considerate
più famiglie differenti. Gli uomini lavoravano, mentre le
donne si occupavano della casa e dell' educazione dei figli. La
dimensione numerica è la caratteristica fondamentale della
famiglia Cesaroni; raramente infatti si ritrovano nella
realtà famiglie così numerose a vivere sotto lo
stesso tetto. Nella famiglia de I Cesaroni, la
mamma inizialmente è lavoratrice, in seguito diventa
casalinga, nell’attuale realtà è
difficile ritrovare una situazione simile a quella della fiction. Ma,
escludendo questo elemento, pur essendo la famiglia de I
Cesaroni un modello di famiglia ricostituita e
tradizionale, vi riconosciamo la capacità di rappresentare
il gruppo familiare attuale, ossia la cosiddetta famiglia allargata,
quindi moderna, luogo di accoglienza da una parte, ma anche di
conflitti e tensioni, nonostante quest’ultimo fenomeno nella
fiction non venga messo in evidenza in quanto i protagonisti vivono in
un contesto di armonia perenne dove i dissapori non sono mai (o quasi)
provocati dal nucleo familiare, ma sono sempre esterni e pertanto
facilmente risolvibili.
I
Cesaroni, sullo sfondo di un’Italia in fermento,
che ha conosciuto il boom economico ma che deve anche fronteggiare le
prime proteste giovanili, nella primavera del 1968 troviamo La
famiglia Benvenuti (trasmesso in Rai, la prima serie dal 2
aprile 1968, la seconda serie nel 1969). Vale la
pena di approfondire questo confronto. La famiglia protagonista
affronta piccole e grandi questioni con umorismo rassicurante e buoni
sentimenti lungo due cicli di successo. Il secondo, ha superato gli
ascolti del primo. I protagonisti principali sono: Enrico
Maria Salerno, Valeria Valeri, Gina Sammarco (la governante), Massimo
Farinelli e Giusva Fioravanti, noto anche per altre vicende.
La regia è di Alfredo Giannetti e le musiche di Armando
Trovajoli. Nella serie si parla dei nuclei familiari italiani prendendo a pretesto
una famiglia media, con governante annessa e due figli. Il mostrare ai
teleutenti come in realtà sono loro stessi in famiglia
tramite un racconto televisivo, fare un po’ di sociologia
spicciola attraverso la vita di tutti i giorni, il cui valore sta
proprio nella non-eccezionalità dei fatti, è
interessante per il pubblico. Il padre, Alberto Benvenuti (E. M.
Salerno) è un professionista integrato nella
società con dei rimpianti personali per aver ceduto a
compromessi che hanno tradito i suoi ideali giovanili del dopoguerra,
un uomo chiaramente di sinistra con contraddizioni evidenti tra quello
che pensa, che vorrebbe e quello che ha. Una bella casa, una
famiglia che lo ama e una governante (Amabile è il nome del
personaggio) che per lui darebbe la vita dato che gli fece da balia e
anche da madre quando da piccolo rimase orfano.
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