Piano di evasione
di Adolfo Bioy Casares Con Piano di evasione l’editore Cavallo di Ferro procede nella necessaria opera di ristampa dei romanzi del grande amico di Jorge Luis Borges, come lui straordinario orditore di trame fantastiche, ma, a differenza del compagno di “avventure” letterarie, decisamente più propenso all’inquietudine e alla visionarietà. Come in
L’invenzione di Morel, anche qui la prima protagonista del romanzo è un’isola, l’Isola del Diavolo, sede di un famoso e terribile penitenziario nella Cayenna francese. La vicenda in realtà ci è narrata da un vecchio, che ha ricevuto il diario di un nipote, il protagonista della vicenda, le cui motivazioni nel trasferirsi sull’isola sono il primo elemento di dubbio e interrogazione. Fatto sta che, nel suo diario, Henri Nevers racconta della atmosfera inquietante, “ribaltata”, straniante del luogo, e delle bizzarre figure che lo popolano, stranito e affascinato da ciò che vi accade e dai suoi abitanti. L’atmosfera di estraneità e dubbio che si trasmette al lettore, nel gioco di rimandi fra l’autore del diario e il suo commentatore, rinvia ai giochi di specchi del
Morel, ma anche, se si vuole, ad altri romanzi di Casares, come Il sogno degli eroi e lo stesso
Diario della guerra al maiale. Il fascino del romanzo è anche nel suo attingere dall’immaginario del romanzo avventuroso/esotico anglosassone (si pensi a Joseph Conrad e Jack London, tanto per fare due esempi) come, naturalmente, al romanzo fantastico e protofantascientifico, primo fra tutti
L’isola del Dr. Moreau di uno degli autori più amati dalla coppia argentina, Herbert George Wells.
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titolo Piano di evasione
di Adolfo Bioy Casares
editore Cavallo di
Ferro, Roma
pagine 174
prezzo € 15,00
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Apocalypse
di Michel Maffesoli L’apocalisse, evocata nel titolo di questo breve saggio del sociologo francese, non sta ad indicare la fine, ma il disvelamento della società a se stessa, il portare alla luce quello che prima era stato nascosto. L’apocalisse, ritornando all’etimologia del termine e al suo significato teologico, diviene metafora di una trasformazione epocale che per l’autore è il passaggio alla socialità postmoderna. Ci sono segni inconfutabili del radicamento di una nuova socialità, ma c’è una difficoltà profonda a trovare le parole fondatrici per un linguaggio capace di disvelare il passaggio alla postmodernità. Tale passaggio è segnato dal riemergere dello spirito dionisiaco nelle trame del sociale, attraverso una nuova produzione di valori e simboli culturali, com’è esemplificato dalle tribù metropolitane. Si tratta di una tendenza al reincanto del mondo che abbandona lo spirito serioso del produttivismo moderno per lasciare spazio ad un ambiente ludico e creativo. L’apocalisse esprime, dunque, un processo fondativo di un nuovo universo simbolico e culturale che disvela la socialità postmoderna. Per questo motivo viene suggerito di abbandonare la prospettiva della crisi della società, per entrare nell’ottica di una società che acquisisce la capacità di riscoprire se stessa, “come terra sulla terra”, lasciandosi alle spalle i segni di una civilizzazione che non le appartengono più.
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titolo Apocalypse
di Michel Maffesoli
editore CNRS Editions,
Parigi
pagine 62
prezzo € 4,00
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Mosche!
di Gianfranco Brevetto Come il mondo reale, quello della vita quotidiana, così anche la letteratura è popolata di insetti. Così, come nel mondo reale questi si mostrano solo a volte, perché nella maggior parte dei casi preferiscono restare nascosti al nostro sguardo, altrettanto avviene nella letteratura: passano spesso inosservati, bisogna cercarli, stanarli, farci attenzione, sapere dove andare a guardare… Questa una delle chiavi di lettura dell’ultimo lavoro di Gianfranco Brevetto, che, partendo dalle mosche, in una funambolica – come il volo delle mosche? – raccolta di riflessioni si sposta da Franz Kafka a Carlo Collodi, da Ovidio a Carlo Emilio Gadda, al cinema di fantascienza, ma non trascura Zygmunt Bauman e Mircea Eliade, e quindi il discorso delle scienze sociali e storiche, per riflettere sul ruolo che gli insetti hanno avuto nella produzione estetica, toccando nelle sue riflessioni, che si allargano come in una spirale, temi come la metamorfosi, il presentimento, l’etica.
Il risultato di queste divagazioni è una fitta rete (una ragnatela?) di rimandi e citazioni, che finiscono per comporre una particolare geografia dell’immaginario, che non si oppone ad altre mappe, ma piuttosto propone un viaggio possibile, percorrendo un itinerario che può apparire secondario, ma risulta affascinante ed inconsueto.
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titolo Mosche!
di Gianfranco Brevetto
editore Aracne, Roma
pagine 79
prezzo € 7,00
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