UN’EPIDEMIA SILENTE: LA DISMORFIA MUSCOLARE
di Monica Buonaiutoe Rossella Miraglies |
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Per ottenere il corpo desiderato i soggetti non si limitano solo a sottoporsi ad estenuanti esercizi fisici o all’uso di sostanze illegali dannose, ma si sottopongono anche a meticolose diete in cui sono ammessi solo alimenti iperproteici, importanti per lo sviluppo muscolare, mentre sono categoricamente esclusi cibi ad alto contenuto di grassi e carboidrati. Questa alterazione del comportamento alimentare ha portato Pope ed altri (1997) a specificare la differenza fondamentale, secondo il loro punto di vista, tra dismorfia muscolare e disturbi alimentari. L’ossessione di essere troppo esili e mingherlini induce tali individui a limitare le esposizioni del proprio corpo in ambienti come spiagge, piscine, spogliatoi. Quando l’esposizione è inevitabile vivono queste situazioni con estrema angoscia ed ansia. Spesso indossano felpe voluminose, pantaloni senza forma, o più strati di vestiti per celare la taglia del proprio corpo.Ad oggi mancano dati circa la diffusione di questo disturbo sia sul territorio italiano che internazionale (Olivardia, 2001). Si assume però che il 5% dei maschi che praticano il sollevamento pesi ne soffre (Pope et al.,1997). A questo proposito chi scrive ha condotto uno studio allo scopo di rilevare, in una popolazione di soggetti culturisti maschi, la presenza di quei caratteri psicologici indicati in letteratura (Pope et al., 2000; Olivardia, 2001), e proposti come criteri diagnostici di una Reverse Anorexia (Cella et al., 2005, pagg. 339-341). Per la nostra ricerca abbiamo somministrato ad un campione di 98 atleti maschi, 50 bodybuilders (gruppo di ricerca) e 48 non bodybuilders (gruppo di controllo) reclutati in cinque palestre di Napoli e provincia, una scheda socio demografica costruita ad hoc: il General Health Questionnarie (GHQ-28 Goldberg 1978) il Muscle Dysmorphia Inventory (MDI; Lantz et al., 2002, pagg. 649–55) ed il Muscle Appearance Satisfaction Scale (MASS; Mayville et al., 2002). I risultati indicano la presenza di una insoddisfazione per il corpo e una dipendenza dall’esercizio in soggetti che praticano il culturismo in modo agonistico. Questa categoria di atleti manifesta caratteristiche psicologiche omogenee e diverse dal campione di controllo. Risulta, confermato, il dato di una maggiore vulnerabilità per il disturbo di Reverse Anorexia nei soggetti culturisti che fanno uso di steroidi anabolizzanti (Pope et al., 1993, pagg.. 406 – 409; Blouin & Goldfield, 1995, pagg. 159–165; Pope et al., 1997). La dismorfia muscolare è un disturbo tanto giovane quanto inesplorato. L’insufficienza di ricerche al riguardo e la complessità della patologia non permettono di definire con esattezza le cause del disturbo. Il corpo muscoloso intimamente legato alla visione della mascolinità e del ruolo sessuale maschile secondo cui gli uomini devono essere forti, potenti e perfino distruttivi, rappresenta l’ideale. Il corpo ipermascolino, simbolizza il tentativo degli uomini di restaurare sentimenti di autocontrollo mascolino e di valore.
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