Risentimento, o rabbia rancida, ma tu chiamale, se vuoi, emozioni in Rete |
di Elisabetta Risi | |
Dall'analisi del materiale si evince che anche se non in modo consapevole, i soggetti, nel racconto online della loro storia di vita (lavorativa), fanno emergere i tratti peculiari di questo sentimento, individuati nella letteratura di riferimento. In queste narrazioni si nota come il risentimento sia un sentimento complesso (connesso alla rabbia “rancida”) difficile da riconoscere spontaneamente. Le storie raccontate dai soggetti nei messaggi online sono state analizzate ed interpretate attraverso un modello d’analisi narrativo (Di Fraia, 2004), ossia individuando delle storie che, anche se riconducibili sostanzialmente alla macro-storia dei lavoratori della complessità contemporanea, si declinano però in modo specifico e differenziato. Anche se il risentimento non è esplicitamente nominato, dall'analisi del contenuto, è stato possibile ricostruire delle storie prototipiche che, pur non corrispondendo a nessuna storia effettivamente rintracciata nel materiale analizzato, consentono di sintetizzare concettualmente ed esemplificare i tratti del risentimento emersi nei racconti in Rete ed i meccanismi d’imputazione della colpa. La prima peculiarità del risentimento, che emerge in diversi racconti online, riguarda il focalizzarsi della trama lavorativa sull’ingiustizia subita da queste persone:
Il risentimento raccontato in queste storie online viene elaborato, ricercando un colpevole della situazione vissuta. |
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