Daxaar
di Steve Reid Ensemble
Sun
Ra, Miles Davis, Chaka Khan, Archie Shepp, James Brown, Fela Kuti,
Randy Weston, sono alcuni dei nomi con cui il sessantaduenne batterista
del Bronx, ha suonato nell’arco di una quarantennale carriera
iniziata
al servizio di Martha & The Vandellas. Negli ultimi anni, Reid
ha
stretto un proficuo sodalizio con il musicista elettronico Kieran
Hebden (responsabile del progetto Four Tet). Il primo frutto di questa
collaborazione è stato The Exchange Sessions Voll.
1 & 2,
uscito nel 2006. Lavoro avventuroso, denso, sperimentale, sei lunghe
improvvisazioni per un magmatico intreccio di percussioni,
campionamenti e suoni elettronici. Spiazza completamente, allora,
questa nuova uscita, che sceglie invece la strada
dell’immediatezza.
Deluderà chi attendeva un ulteriore scavo nel profondo del
suono, ma
entusiasmerà chi ama sentire della gran musica,
splendidamente
eseguita. I due per l’occasione si sono recati in Senegal,
arruolando
un pugno di validi musicisti: Boris Netsvetaev (tastiere), Khadim Badji
(percussioni), Dembel Diop (basso), Isa Kouyate (kora, voce), Jimi
Mbaye (chitarra) e Roger Ongolo (tromba). L’apertura
è affidata alla
voce e alla kora di Kouyate. Welcome è
un autentico benvenuto,
giusto per ricordarci che siamo in Africa, Emozionante, ma questo mood
si chiude qui. Nei cinque brani successivi, l’ensemble si
lancia a
capofitto in uno spettacolare cocktail a base di Santana/Buddy Miles,
Don Cherry, Herbie Hancock/Headhunters e naturalmente il Miles Davis
elettrico. Retrò? No, solo uno sballo imperdibile.
Gennaro
Fucile |
di Steve Reid Ensemble
Titolo Daxaar
Etichetta Domino
Distributore Self
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Hyde Park Free
Concert 1970
di Kevin Ayers and The Whole World
“Non
sono mai andato a lezione di musica e non la so leggere. Per
questo non mi posso definire un musicista. Non sono nemmeno bravo a
suonare uno strumento. Non so nemmeno cantare. So solo parlare in modo
intonato”. Questo è Kevin Ayers, eccentrico
canzoniere, che si è sempre
fatto beffe di critica e di classifiche e che recentemente, a 63 anni
suonati, è tornato sulla scena con un delizioso album (Unfairground).
Qui un concerto dal suo periodo migliore (siamo ai tempi di
Shooting at the Moon)
con una formazione, i Whole World, che in questa occasione si presenta
in grande stile con i membri originali David Bedford, Mike Oldfield,
Lol Coxhill e, ospite, un Robert Wyatt in splendida forma alla
batteria. La qualità dell’audio lascia molto a
desiderare e anche in
questo caso la release ha più che altro
il valore di documento musicale. Resta intatta in brani come Red
Green and You Blue o Did it Again
la lucida follia di Ayers e compagni capaci allora di andare oltre la
forma canzone e sviluppare mantra generazionali che lambivano i
territori della musica improvvisata e del noise.
Emblematica, in questo senso, la versione di Why Are We
Sleeping, una delle più free
mai ascoltate e manifesto di un “caos creativo”
comune a molte formazioni dell’epoca.
Claudio
Bonomi |
di Kevin Ayers
and The Whole World Titolo
Hyde Park Free Concert 1970 Etichetta Reel Recordings
Distributore Voiceprint
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An Anthology
Of Noise And Electronic Music vol.5
di Autori Vari
Altro volume di questa insolita
enciclopedia della musica elettronica, costruita senza seguire
cronologie di alcun tipo o raggruppamenti per scuole o provenienza
geografica dei compositori. Il collage è la tecnica
prescelta per accostare documenti sonori distanti tra di loro magari
mezzo secolo o più, ma anche affiancando nomi per
così dire classici, accademici, affermati e riconosciuti,
pionieri della ricerca elettroacustica, nuove generazioni di estremisti
del suono e anche nomi di discreta fama in ambito rock, seppure di
quello cosiddetto d’avanguardia. Anche in questo quinto
volume, poi, si privilegiano gli inediti (laddove, per il resto si
tratta comunque di materiali rari) e sempre curatissimo il booklet (56
pagine). Una piccola differenza però qui
c’è, poiché la raccolta in questo caso
ha un tema, la voce, non il canto, ma la parola, anzi i fonemi,
mal-trattati in ogni modo. Pescando a caso, agli appassionati di storia
della musica elettronica piacerà Prélude
(1959) di François-Bernard Mâche o i contributi
dei più celebri Mauricio Kagel e Charlemagne Palestine,
mentre la versione inedita, live, di Sentimental Journey
dei Pere Ubu (dal primo album) troverà il consenso dei
cultori di certo art rock, oppure, per chi non manca un appuntamento
con il terrorismo sonico, gusterà Spectrum Ripper
(part I-II-III) firmato Masonna / Yamazaki "Maso" Takushi.
Infine, i semplici appassionati gioiranno per i 34 secondi di And
would you?, che vede protagonisti assoluti qualche fruscio e
la voce di Vladimir Mayakovsky.
Gennaro
Fucile |
di Autori Vari
Titolo An Anthology of Noise
and electronic Music vol. 5 Etichetta Sub Rosa
Distributore
Audioglobe | |
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