Echoes
Of Duneden
di G.F. Fitz-Gerald & Lol
Coxhill
Registrato
in occasione dell’Edinburgh Fringe Festival del 1975, non
è
chiaro
se questo materiale dovesse poi diventare un album a se stante, o parte di quel Fleas In Custard che pubblicò la Virgin/Caroline. Ellepì edito come un collage su un lato e occupato sull’altro da Duet for Soprano Saxophone and Guitar, brano selezionato dalla stessa serie di registrazioni scozzesi. Fatto sta che Fleas In Custard è vinile per collezionisti e queste tre tracce vedono la luce solo ora. La vera arte però si fa beffe del tempo e qui si condensa musica di una bellezza inaudita. Il sottotitolo Three Fairy Dance Duets illustra bene il sottile incantamento che ne scaturisce dall’ascolto. Siamo nella zona più lunare del proteiforme mondo di Coxhill. Echi e riverberi colorano ulteriormente l’inconfondibile timbro del suo soprano, che accenna danze, melodie, temi folk, blues che dal nulla, come in sogno, emergono e svaniscono. Dimensione onirica accentuata grazie alla trama perfetta intrecciata con i suoni cristallini di Fitz-Gerald, davvero un fine chitarrista. La registrazione eccellente consente anche di apprezzare come i due sfruttarono al meglio la risonanza dell’ambiente. Un tassello imperdibile nella voluminosa discografia di Coxhill e un modo per conoscere il singolare Fitz-Gerald, all’opposto quanto mai parsimonioso nelle uscite. Tuttora in attività, ha pubblicato solo un album nel 1970, Mouseproof e una traccia per l’album Guitar Solos II uscito anch’esso per la Virgin/Caroline nel 1975. Gennaro
Fucile |
di G.F. Fitz-Gerald & Lol Coxhill
Titolo Echoes Of Duneden
Etichetta Reel Recordings
Distributore Voiceprint
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The
Metronomical Society
di Egg
Gli
Egg durano tre anni, dal 1969 al 1972, e registrano tre album (di cui
uno postumo The Civil Surface
del 1974, recentemente rimasterizzato e pubblicato dagli archivisti
dell’Esoteric Recordings, www.esotericrecordings.co.uk).
L’“organ trio”
formato da Stewart, Campbell e Brooks (l’ex Uriel Hillage
aveva
lasciato i tre nel 1968 ed era rientrato in formazione l’anno
seguente
solo per la registrazione dell’album Arzachel)
è una delle
formazioni più affascinanti e colte del giro di Canterbury.
Le loro
composizioni ipnotiche e plurimetriche con i riffs di organo e basso
all’unisono e le “fughe” fuzz dei solisti
sono uno dei migliori modelli
di fusione tra sonorità di matrice classica e rock. Per gli
amanti del
genere, il cd in questione è una vera chicca in quanto
raccoglie
materiale inedito del gruppo tratto da programmi radio e concerti e
prima rintracciabile in parte solo su alcuni bootleg giapponesi. La
qualità del suono non è sempre ottima, ma le
versioni di Enneagram e Long Piece no. 3
sono davvero superbe. Delizioso il package, anche in questo caso Dave
Stewart e compagni hanno fatto le cose con cura certosina,
offrendo
all’appassionato una montagna di informazioni inedite. Per i
cultori,
l’ascolto del cd dovrebbe essere affiancato dalla lettura di Copious
Notes,
agile libretto a cura di Stewart, Mont Campbell e Antony Vinall che
racconta la storia di Egg, Uriel, Arzachel e della fantomatica Ottawa
Company (www.egg-archive.com).
Claudio
Bonomi |
di Egg
Titolo The Metronomical Society
Etichetta Egg Archive
Distributore Burning
Shed
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Half
A True Day
di Biota
Sei
anni dopo l’uscita di Invisible Map, riecco i Biota con un
lavoro
se possibile ancora più enigmatico dei precedenti, che non a
caso ha
richiesto un così lungo tempo di gestazione. Nati a
metà anni Ottanta
come gruppo satellite del collettivo musicale/visuale Mnemonists, i
Biota sono, infatti, tra le più complesse, indecifrabili e
affascinanti
avventure sonore tuttora in circolazione. La musica di questo ensemble
ha come poche la capacità di snodarsi e procedere seguendo
percorsi
impensabili, in continua assenza di un qualsivoglia centro di
gravità,
ma senza mai risultare astratta. Indeterminata piuttosto, come materia
in perenne passaggio di stato. Che si tratti di lunghe escursioni come Proven
Within Half – Half A True Day, o Winding
Nth, piuttosto che passaggi più brevi,come Accidental
Photograph,
l’ascolto di questo disco equivale a un’immaginaria
passeggiata in un
buco nero dove si avvertono a distanza o estremamente ravvicinati suoni
di ogni genere, ogni sorta di genere e ogni genere di manipolazione
sonora. A rendere ancora più indefinibile il risultato
finale è poi la
incredibile abilità di questi musicisti nel processare ogni
suono,
prelevandoli sempre da strumenti acustici e conservandone di ognuno le
caratteristiche originarie. Da questo brodo primordiale emergono volta
per volta momenti solistici, come la fisarmonica nei primi due brani Figure
Question e Pack-and-Penny Day o in
apertura di Moth Across.
Ascoltare quest’opera le prime dieci volte aiuta solo a
individuarne i
contorni e a intuirne la complessa bellezza. Di poche altre oggi si
può
dire altrettanto.
Gennaro
Fucile |
di Biota
Titolo Half A True Day
Etichetta Rér
Distributore
www.rermegacorp.com | |
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